Le 10 Pillole del GP d’Ungheria 2014

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
28 Luglio 2014 - 13:30
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L’incredibile va di scena a Budapest, patria della gnocca e (anche, a volte) delle gare combattute alla faccia della “Montecarlo senza muretti”.

Già dal sabato i fuochi d’artificio (quelli della W05 di Luigino) premettono e promettono che sarà una gara epica. La pioggia pre Gran Premio conferma l’impressione. Patatine e coca cola sono pronte e non vanno sprecate. In tutto questo è Durban’s Ricciardo a fare il leone di turno, portando a casa una gara che resterà sicuramente nella memoria di molti.

Foto di copertina dedicata a chi, se non a lui?! Parliamone.

Via con le Pillole:

1 – Daniel Ricciardo: tra i due litiganti, il terzo gode. Le telecamere restano fisse su Luigino e Nando per ordine della FOM mentre lui dietro, a sua volta, prepara i suoi personalissimi popcorn marchiati Red Bull. Gettati dentro al motore scoppiettano quanto basta per dargli una ‘spintarella’ aggiuntiva. Morale, in 3 chilometri e mezzo si mangia i due litiganti e va a stravincere. Chiamalo pirla!

2 – Fernando Alonso: nei giri in cui il Nando resta in testa succede quanto segue: a Maranello si organizza in fretta e furia la costruzione di un monumento di 125 metri inneggiante al nuovo eroe nazionale. Renzi si affretta a dichiarare che la vittoria della Ferrari farà uscire l’Italia dalla crisi in due settimane. Appena il Nando viene sorpassato a Maranello archiviano il progetto, mentre l’altro tira i remi in barca: “dai, avete pur sempre gli 80 euro”.

3 – Lewis Hamilton: dopo il rogo del sabato dichiara: “queste cose mi vengono mandate dall’Alto per mettermi alla prova”. Non ho le misure dei piloti a portata di mano, ma Rosberg non mi pare molto più Alto di Lewis. Che anche il team order sia arrivato dall’Alto? Chi lo sa. E comunque, chi di occhio di riguardo ferisce, di occhio di riguardo perisce. Remember 2007.

4 – Sebastian Vettel: la cosa sconcertante in tutto questo non è il fatto che anche stavolta sia arrivato dietro a mister 32^6 denti, non è il fatto che questo succeda dall’inizio dell’anno come se tra i due il campione del mondo in carica non fosse lui ma l’altro, ma il fatto che con un testacoda identico a quello che ha ridotto la Force India di Perez ad una frittura mista lui non abbia nemmeno sfiorato il muro. Mai visto un culo simile.

5 – Nico Rosberg: ad un certo punto si vede la sua Mercedes fumare. Il dubbio è che durante la notte un infiltrato il cui nome inizia per ‘L’ si sia reso protagonista di un episodio di sabotaggio. A Nico però vengono inviate sul display del volante delle chiare istruzioni per risolvere il problema ogni volta. Lewis ha invece in dotazione un bigino scritto in cirillico, e dato che non lo sa leggere si deve affidare alle figure. Così perde tempo e intanto la macchina si scioglie..

6 – Jean-Eric Vergne: nota di assoluto merito per il belloccio francese che per parte di gara è stato quarto e per qualche giro addirittura secondo. Il problema è che per un problema di memoria pensa di essere ancora in squadra con Ricciardo, e per non essere da meno cerca di stargli molto vicino. Non appena tenta di entrare al box della Red Bull e vede la gente ridere, si accorge di essere ancora in Toro Rosso e si sgonfia come neve al sole.

7 – La coppia Force India: per essere una coppia bisogna andare d’accordo. Hulkenberg e Perez a quanto pare vanno d’accordissimo dato che pensano entrambi di autoescludersi dalla gara. Nico con più discrezione, con un’uscita banale che danneggia un po’ la vettura. Perez in grande stile come al solito, riducendo in poltiglia la sua numero 11 e gettando nella mischia la Safety Car per la seconda volta.

8 – La Mclaren: come si dice nel Poker: ALL IN. E infatti, optando con entrambe le vetture per le gomme intermedie mentre tutti mettono le soft (“tanto viene a piovere…”), se la prendono proprio ALL IN…. La differenziazione delle strategie, in condizioni difficili, era evidentemente una scelta troppo logica nel muretto dei grigi. E via, altra gara da buttare. Saranno gioiosi i due piloti. Ah…ma Whitmarsh dov’è stato rinchiuso?!

9 – Kimi Raikkonen: la sfiga. Una volta tanto che si rende protagonista di una bella gara (il biondo parte sedicesimo e arriva sesto nella pista per eccellenza dove non si passa), davanti fanno fuoco e fiamme che pare quasi che la F1 non sia quasi fallita. L’unica speranza per risollevare un anno TREMENDO è che la Spa 2014 sia una piacevole rivisitazione della Spa 2009. Se va male anche lì è finito il conto dei luoghi di culto nei quali inviarlo con Pacco Celere 1.

10 – Le Williams: si sa dal venerdì che le gomme medie su questa pista sono indigeste a tutti. Eppure nel marasma generale, loro optano proprio per quelle per cercare di riportare in cima i loro piloti. Morale, gara totalmente anonima. Non ai livelli della Mclaren (Top Geni di questo giro) ma quasi.

Fuori concorso – Bernd Maylander: fuori concorso si fa per dire, sia chiaro. In Germania non si era fatto trovare, qui è uscito addirittura prima del dovuto per fare uno scherzetto ai primi quattro. Che mattacchione il nostro Bernd, è opera anche sua se a fine gara ci siamo divertiti così tanto!

MENZIONI SPECIALI

La strategia Ferrari in Prova: “Ma sì, figurati se Bianchi fa un tempo migliore del tuo. Restiamo ai box” – Kimi: “siete sicuri?” – Box “si” – Kimi: “Sicuri sicuri?” – Box: “GARANTITO”.  E finì fuori dalla Q1, estromesso da una Marussia con su un pilota della FDA..

La sicurezza dell’elettronica: La Mercedes di Hamilton va a fuoco, mentre i suoi meccanici dai box gli dicono di fermare la macchina e saltare fuori. Peccato che i freni siano ormai più elettrici che idraulici e la macchina non vuole sapere di fermarsi per qualche secondo. Che forse sia il caso di rivedere, oltre che lo spettacolo, le regole di sicurezza delle monoposto? Iniziano a vedersi troppe fiamme ultimamente.

Il GP d’EUROPA in AZERBAIJAN: Ebbene, è passata inosservata la notizia di qualche settimana fa: Bernie Ecclestone è diventato azionista di maggioranza di Google. La prima mossa è stata spostare fisicamente e definitivamente su Maps l’Azerbaijan in Europa togliendolo all’Asia, giusto per organizzarci un GP dal 2016 e chiamarlo GP d’Europa, rimarcando il fatto che il vecchio continente è la patria della F1. Il GP d’Europa di F1 forse non sarebbe meglio assegnarlo a qualche paese del vero vecchio continente, e non con quelli che con la F1 non hanno mai avuto a che fare in passato?!

Il Bria in aiuto di Bernie?: girano voci su una presunta collaborazione di Briatore con Ecclestone per migliorare lo spettacolo in F1. Già me lo immagino. Un campionato alla “The Apprentice”. 20 piloti, ogni gara ne salta uno. Uno solo sarà il vincitore. Con il Flavio nazionale che nel debriefing punta il dito verso un pilota e dice qualcosa tipo: “Felipe, il tuo SHOGNO finisce qui. SEI FUORI!”

Con l’augurio di vacanze serene e relax per tutti, le Pillole vanno in pausa fino al dopo SPA.

Ovviamente, anche durante la pausa, #KeepFightingMichael

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2 Commenti su “Le 10 Pillole del GP d’Ungheria 2014”
Mara Jb dice:

Disastro McLaren 🙁 ma davvero Whitmarsh che fine ha fatto??

Dariok dice:

quella su Renzie mi ha fatto cappottare…
compliment per le pillonzole!!

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