Le 10 Pillole del GP d’Ungheria 2013

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
29 Luglio 2013 - 13:57
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Abbiamo superato la boa! Là dove un tempo, a quest’ora, mancavano sì e no 4/5 gare alla fine dell’anno, questa volta l’Ungheria, patria ufficiale della gnocca, chiude solo la prima metà della stagione, infuocata da cambi di gomme, test nascosti, test concessi e via dicendo.

L’Ungheria è, a questo punto, la Hamilton’s Land, terra di conquista ad uso e consumo dell’inglese che per la quarta volta guarda tutti dal gradino più alto del podio.

Foto di copertina dedicata ad un evento più unico che raro: Raikkonen che ride. E volete sapere perchè? Abbiamo in esclusiva la frase sibillina di Vettel: “pensa, quelli ti hanno scaricato e adesso sei davanti a loro in classifica..”

Iniziamo con le ultime Pillole prima della pausa estiva.

1 – Lewis Hamilton: da consumato attore di Hollywood, al sabato (dopo pole stratosferica) piange dicendosi convinto che tanto, alla domenica, non ci sarà trippa per gatti. E quasi tutti gli credono. D’altronde il caldo, le gomme di gomma..tutto fa pensare che abbia ragione. Invece di trippa ce n’è eccome, dato che pronti via prende e se ne va, per farsi ritrovare sotto il podio. Lo si dava per spacciato andando in Mercedes, e invece ha avuto ragione lui, per ora.

2 – Kimi Raikkonen: Dopo aver strillato dietro al muretto per mesi, questa volta il biondino si assume tutte le sue responsabilità, prende tutti di sprovvista e decide, da questa gara in poi, di rientrare a fare i pit quando pare e piace a lui. Almeno, se di errore si tratta, la colpa non è di altri ma sua. Sosta allungata o meno, arriva comunque secondo, ma quello che più sconvolge sono i 33 giri su gomma media senza rischiare l’osso del collo. Spaventoso.

3 – Sebastian Vettel: a fine gara delizia il pubblico facendo ridere Kimi (miracolo) e il pubblico stesso riguardo la chiusura del biondino sul tentativo un po’ forzato di sorpasso. In effetti, lamentarsi per una chiusura così qualche mugugno lo riscontra, diciamolo. Gara comunque un po’ sottotono secondo molti. Il punto è che quando le cose vanno male arriva terzo. Vaglielo a togliere, il quarto mondiale, adesso.

4 – Mark Webber: ormai abbiamo capito che al posto del Kers gli hanno installato i comparti a pile stilo delle macchinine radiocomandate. Pile che vengono, oltretutto, montate di marca ignobile, già scariche e scadute da 10 anni. Il ritiro a fine stagione lo rende più consenziente ad ogni tipo di sfiga, voluta o meno, ma questo non lo demoralizza e con la solita garona in rimonta arriva ai margini del podio dal decimo posto iniziale. Secondo me un po’ mancherà a questa F1, dal 2014.

5 – Fernando Alonso: Al netto del fatto che Fernando ha ragione nel far capire che la Ferrari si sta paurosamente cancellizzando, si dice che i panni sporchi si lavano in casa. Invece lui esce con il bucato sporco e, una per una, sbatte in faccia a Domenicali e compagnia tute, guanti, mutande zozze e quant’altro. “Lavateveli voi, i panni, io al massimo stendo la roba al sole”.

6 – Romain Grosjean: l’attesa del pargolo lo rende aggressivo (eufemismo), come al solito, tanto che si rende protagonista di diverse azioni nelle prime posizioni. L’impressione è che ormai sia segnalato come i latitanti delle cosche e che basti una virgola per metterlo in croce. Le due penalità inflitte non mi convincono (e non si convincono tra loro dato che inizialmente non si capisce per quale motivo gli vendono date) mentre lui come al solito si dimostra con tanto piede e un po’ meno testa nei momenti hot della gara.

7 – Nico Rosberg: cornuto e mazziato. Le prende in qualifica (e tante) da Hamilton. Le prende da Massa ad inizio gara, che lo butta fuori senza troppi complimenti. Le prende, infine, anche dal motore della sua Mercedes, che mentre Nico naviga in posizione infima rispetto a quella del compagno di squadra, lo lascia a piedi a pochi giri dal termine della gara. Un weekend di quelli da farci una bella ‘X’ sopra. Legnate a catinelle.

8 – Felipe Massa: per una volta vuole imitare il compagno Alonso con l’uso del KO Wireless. Il punto però è che per lui il budget è ridotto, pertanto si parla di Ko by Wire. Il che significa speronare Rosberg prima e Sutil poi. Entrambi si ritireranno, Sutil prima, Rosberg dopo. Come primo tentativo devo dire che non c’è niente di male, a parte girare con un’ala mezza sfasciata che non gli cambieranno almeno per tre o quattro mesi.

9 – Jenson Button: pur essendo su una macchina diversa, Jenson è il miglior alleato di Hamilton nello stoppare il biondino Vettel. Per ben due volte ditino alzato gli rientra dai box negli scarichi, perdendo secondi su secondi nell’ammirare la bellezza (solo estetica) della Mclaren dell’inglese.A fine gara ringraziano Hamilton (appunto) e Raikkonen. L’inglese condividerà con lui lo champagne dopo il podio, Kimi…no.

10 – I sorpassi: anche questa volta un po’ di azione extra DRS, coincidenza in una delle piste old-style. Tanta azione soprattutto nelle prime posizioni. Peccato che poi ci si mettano le penalità a togliere un po’ di pepe. L’ho detto e lo temo. A breve verranno certificati solo i sorpassi fatti con l’ala, se andiamo avanti così.

Fuori concorso – Bernd Maylander: invisibile per tutto il weekend. Nessuna traccia di lui nè della SLS. Sole, caldo, belle donne. Altro che GP d’Ungheria. Ha bisogno anche lui di vacanze!

Menzioni Speciali

Le coppe sul podio: mai vista roba più brutta. Uno corre per un’ora e tre quarti, suda, perde quattro o cinque chili, e quando arriva festante sul podio per ritirare il premio si trova davanti un’anfora del medioevo. Che razza di scherzaccio, poveracci.

Nicole, torna!! va bene la scenetta del sabato per nascondersi, ma sul podio dell’Ungheria Lewis è sembrato mogio mogio, nonostante la prima vittoria con la Mercedes. Lungi voler fare la succursale di Agenzia Matrimoniale, ma Nicole, please, come back! D’altronde Roscoe sarà simpatico, ma evidentemente non è proprio la stessa cosa.

I nuovi limiti ai box: ok gli 80 km all’ora in corsia, ma il problema di Webber in Germania poco c’entra con la velocità di crociera in corsia. Mettere dei sensori sui dadi ruota è così fantascientifico?!

E con queste si chiude la prima parte di stagione per le Pillole.
Si tornerà dopo la sosta con le Pillole di Spa.

Buone vacanze a tutti!

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2 Commenti su “Le 10 Pillole del GP d’Ungheria 2013”
speedmad dice:

Bellissima l’idea dei sensori sui dadi ruota. 10 e lode. Io aggiungerei che, nel caso il sensore non funzionasse, il meccanico potrebbe/dovrebbe installare velocemente un pin di sicurezza. Aumenterebbe la sicurezza in primis, e anche lo spettacolo

speedmad dice:

Bellissime come al solito! Come dici giustamente, anch’io vorrei sottolineare che, a parte il fatto io sia un sostenitore di Grosjean – non solo di Romain, intendiamoci, diciamo solo che ho preso le sue difese piu’ di una volta – ci siano due misure nella FIA, e sportivamente proprio non e’ accettabile. Se Romain e’ stato penalizzato e’ perche’ ne ha fatte troppe in passato, cosa ingiustificabile il fatto che ci si porti dietro un bagaglio come fattore nel sanzionare comportamenti ritenuti sportivamente illeciti in pista. Non si puo’ sanzionare Romain – che non ha causato alcun danno a nessuno Domenica – e non sanzionare Massa che ne ha buttati fuori due. Ogni gara dovrebbe, anzi deve avere una misura sportiva senza eccezioni. A cosa si arriva, ad avere Charlie con il registro di classe a tirare fuori che Rosber tre gare fa l’ha fatta franca con la bandiera gialla, allora gli cacciamo un bel drive thru alla prossima gara…

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