Le 10 Pillole del GP di Spagna 2013

F1GP SpagnaGran PremiPillole
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
13 Maggio 2013 - 21:30
Home  »  F1GP SpagnaGran PremiPillole

La patria delle corride ci consegna un Gp di Spagna all’insegna dei pit stop, delle gomme che si sciolgono…e anche di alcune vetture a 4 ruote che sfrecciano sul circuito, di cui nessuno era prima a conoscenza.

Se Einstein avrebbe rotto il pallottoliere a furia di contare i pit stop (82 su 66 giri), a molti si sono rotte proprio le palle. Bonjour finesse.

In tutto questo il Torero Fernando infilza tutti quelli che gli stanno davanti e va a vincere indisturbato davanti al chirurgo finlandese e a Felipe nostro, che finalmente è indenne da sfighe e macumbe, anche grazie ad una tattica astuta.

Foto di copertina dedicata ad una donna con le palle. Palle nel fare ‘la’ pilota, palle nel tornare nel suo ambiente dopo quello che le è successo. Palle Quadrate.

Ma partiamo con le Pillole.

1 – Fernando Alonso: volete conoscere il segreto del suo successo? Molto, molto semplice. Nel pre-gara Fernando viene visto scendere dalla macchina d’epoca che lo porta in giro durante la parata dei piloti. Mentre lui è intento a calamitare l’attenzione dei media, un tecnico Ferrari ruba sapientemente 4 treni di gomme di protezione (quelle bianche e rosse), per poi portarle ai box e verniciarle di nero. Et voilà. Fernando vola e annienta la concorrenza. Il fine giustifica i mezzi.

2 – Kimi Raikkonen: il terzo ferrarista sul podio, nonchè ultimo portatore sano di titolo mondiale a Maranello, azzarda l’impossibile. Contro la congiunzione astrale e a rischio suicidio, opta per una sosta in meno rispetto agli avversari. Non solo non arriva sui cerchi usando le medie, ma addirittura riesce a giungere secondo per la terza volta di fila. Il chirurgo finlandese, lo chiameremo. Ah, finalmente champagne sul podio.

3 – Felipe Massa: come un ciclista vecchi tempi, Felipe sceglie una strategia di tutta sicurezza. Memore del Bahrain, si fa agganciare al diffusore due gomme di scorta. Di cemento. Peccato che al sabato la visuale degli specchietti venga coperta mentre Webber lo sfancula in diretta. Alla domenica, comunque, nonostante l’ingente peso in più Felipino va come in siluro e va a prendersi un bel terzo posto. Vorrebbe andar sul podio con le gomme di cemento ma pesano troppo. Ci riproverà a Montecarlo.

4 – Lewis Hamilton: a fine gara viene consolato dall’ormai famoso cane Roscoe, dopo essere arrivato a ridosso delle GP2. Tristissimo il team radio in cui il team gli dice di tenere d’occhio le gomme e lui risponde “più piano non posso andare..”. L’apoteosi della delusione. L’incubo, inoltre, si concretizza in toto quando arriva al traguardo dietro anche alle due Mclaren. Altro che Roscoe, qui ci vuole Nicole in tutto il suo splendore per consolarlo a dovere. Ma siamo sicuri che riuscirà nell’intento.

5 – Nico Rosberg: è stato ritrovato nella sala psichiatria del motorhome Mercedes. Dopo i festini del sabato post Pole Position, il tedeschino si vede superato dalle Ferrari, da Raikkonen, da ditino Vettel, da Maylander, dalla nonna che confezionava la cioccolata. Finirà sesto, che per molti è un “limitare i danni”, ma che cronometro alla mano significa SESSANTOTTO SECONDI. E partiva primo. Poraccio, sai che depressione.

6 – Romain Grosjean: la legge dei grandi numeri colpisce ancora. Dopo una serie innumerevole di cappelle, botti, conti di sfasciacarrozze da saldare, per una volta è la sua stessa macchina che si ritorce contro al suo pilota. E così il replay ci mostra una Lotus tristemente azzoppata, con una rotula andata e una ruota che balla clamorosamente al posteriore. Per una volta, viene da dire, non è stata colpa della gomma. Chi di colpo ferisce, di colpo (di sfiga) perisce.

7 – Le Red Bull: Curioso che la scuderia del Toro venga ‘matata’ dal Torero Alonso proprio in Spagna. Newey però non demorde. Visto il rebus gomme ha pronto il contrattacco. Il prossimo aggiornamento sulla RB9 conterà delle lame laterali raccogli-riccioli di gomma per rimpolpare le mescole montate e farle durare di più. Le lame, ovviamente, saranno aerodinamiche e serviranno per deviare meglio i flussi verso il diffusore. Riscossa pronta.

8 – Le Mclaren: in un tripudio di pit-stop (più di 80), quando si intravede la possibilità di una nuova lotta interna tra Button e Perez (simile a quella del Bahrain, magari) si prendono pop-corn e coca cola e tutti sul divano. Peccato che l’esperienza di Button abbia prevalso. Il disturbatore a distanza comprato su Ebay a €9,90 ha funzionato. E così Checo ha lottato per diversi giri con l’acceleratore che andava inspiegabilmente KO…diavolo d’un Jenson.

9 – Giedo Van Der Garde: visti i casi di Hamilton e Massa (x2) in Bahrain, e Di Resta al venerdì, decide anche lui per la strategia azzardata: 3 soste? No, 3 ruote. Lo si vede quindi guidare la sua ApeCaterham (verde, oltretutto) in giro per la pista senza una ruota posteriore. Peccato che l’assetto è quello che è, e la distribuzione dei pesi pure. La vettura è instabile e Giedo non riesce a portarla in giro come vuole. Al prossimo giro verranno distribuite meglio le zavorre, poco ma sicuro.

10 – Esteban Gutierrez: un messicano che fa il giro più veloce su una Sauber. Sembrano tornati i tempi di Sergio Perez ma invece no, si tratta del bambino Gutierrez che dopo 14 auto distrutte nelle prime gare riesce finalmente a portarne a casa una sana e salva (per le coronarie del Signor Peter) e strappa il giro più veloce, con 500 ml nel serbatoio e gomme ancora avvolte nel cellophane. Bravo bimbo.

Fuori Concorso – Bernd Maylander: e qui l’avvenimento. Prima volta nella storia, il driver della Safety Car si rifiuta di scendere in pista. Dopo aver visto la sequenza di scoppi sugli pneumatici delle F1, fa due conti dei danni che dovrebbe pagare per riparare la sua SLS (già, adesso è sua, l’ha riscattata alla fine del leasing) e urla un secco “NEIN”. A meno di montare quattro gomme di cemento come quelle che ha visto attaccate alla F138 di Felipe.

MENZIONI SPECIALI

“Non baciarmi davanti a tutti”: questo il monito di Luca “Monteprezzolo” a Bernie Ecclestone davanti ai giornalisti che chiedevano loro notizie sul rinnovo del Patto della Concordia. Una scena raccapricciante e degna del peggior film dell’orrore. Alla fine hanno raggiunto l’obiettivo. Nessuno ha più pensato al Patto, immaginandosi l’ignobile scena.

La bandiera no: nella sagra delle cazzate made in FIA, si aggiunge la regola impone ai piloti di non raccogliere oggetti durante il giro di onore. E’ così che la bandiera spagnola portata in trionfo da Alonso diventa oggetto di contestazione da parte dei commissari di gara, con momenti di tensione sul risultato di gara. Parliamone. Anzi, no. Decisamente meglio.

La parata e le gomme: una pillola per la contrapposizione tra la manifestazione pre-gara a favore della sicurezza stradale e le gomme di Di Resta e Vergne martoriate durante il weekend, che si aggiungono a quelle di Massa e Hamilton in Bahrain. Insomma, non so a voi, ma quando ho visto le magliette con le scritte a favore delle “strade sicure” e ho pensato alla situazione attuale, mi è venuto da sorridere amaramente.

Prossimo appuntamento con le Pillole, dopo Montecarlo. Speriamo in bene.

Leggi anche

Il calendario completo del mondiale 2024

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Un Commento su “Le 10 Pillole del GP di Spagna 2013”
AleMans dice:

Ecclestone e Monteprezzolo che si baciano ahahahah

Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO