Le 10 Pillole del GP di Germania 2014

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
22 Luglio 2014 - 09:15
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Si torna in versione standard delle Pillole dopo excursus dovuto con onore. Il Gp di Germania vede, manco a dire, la vittoria di un tedesco su macchina tedesca. Con un tedesco che si gira sul rettilineo principale e un altro tedesco che non si fa trovare quando serve. Leggerete più avanti.

Detto questo, Rosberg azzecca la decina di giornate che capitano una volta nella vita (a meno che non si sposi nuovamente, un giorno) e in questo momento è il primo indiziato per vincere il Mondiale. Chi l’avrebbe mai detto?!

Foto di copertina dedicata a Felipe Massa che da oggi ha un nuovo soprannome: Flip.

Via con le Pillole:

1 – Nico Rosberg: matrimonio, rinnovo Mercedes, vittoria in casa, Germania che vince il Mondiale. Manca sicuramente qualcosa. Ah, come sabotatore di auto fa ridere. Voleva essere sicuro che Hamilton non partisse neanche ma le istruzioni del Kit “Team Mate FLOP” erano in cinese, e ha seguito le figure riuscendo solo a spompare un disco dei freni.

2 – Felipe ‘Flip’ Massa: ragazzi, dai, questa è grossa. Ha collezionato talmente tante sfighe restando sulle quattro ruote che il fato ha esaurito le opzioni a disposizione e inizia a metterlo direttamente a testa in giù. Si sarà divertito Felipino a vedere papà fare la trottola per l’amore suo. Ah, si consiglia al buon Felipe di non rilasciare più interviste ottimiste nell’immediato pre-gara.

3 – Kimi Raikkonen: ad un certo punto mi ha ricordato i miei primi giri su qualsiasi simulatore del quale non riesco, inizialmente, a capire i principi. Ti senti un deficiente, prendi botte a destra, botte a sinistra, ti sorpassano anche in retromarcia, vedi pezzi che volano. La F14T, come autoscontro, è ormai una valida alternativa all’impiego in pista come vettura che lotta per il Mondiale 2014.

4 – Daniel Ricciardo: una domanda sorge spontanea. In quei 3/4 giri di lotta con il Nando maranellese, tra sorpassi, contro sorpassi, finte e contro finte, avrà riso sotto il casco? Avrà cioè mantenuto stabile la paresi facciale che lo costringe a ridere sempre e comunque, anche quando vorrebbe mandare sonoramente a fan coil chiunque? Paresi a parte, che balls il ragazzo.

5 – Lewis Hamilton: la teoria del complotto tetesko nei confronti dell’inglese prende piede in maniera palese in quel di Hockenheim, dove a Lewis viene data la mappa della pista pre modifiche e lui, nella foga di voler essere più veloce del compagno, devasta la vettura tra le sterpaglie rimaste al posto dei vecchi rettilinei. Disco rotto in qualifica e via.

6 – Adrian Sutil: è uno dei 4 tedeschi in pista, precisamente quello che viene calcolato meno dal suo pubblico. Tra il 4 volte campione Vettel, il futuro campione Rosberg, il talentuosissimo Hulkenberg, lui con quella Sauber proprio non sa che fare. E allora tenta di dare spettacolo girandosi all’ultima curva come un Sato qualsiasi. Gli va pure male, perchè non riesce nemmeno a far uscire la Safety. Ma non è colpa sua.

7 – Fernando Alonso: quando vede Red Bull, è come un toro con il drappo rosso. Peccato che tra una lotta con Vettel e una con Ricciardo inizia a vedere tori dappertutto, e il malcapitato di turno si chiama Daniil Kvyat che viene colpito suo malgrado dalle lame rotanti di cui dispone il muso della F14T. Risultato, Toro Rosso in fiamme e il povero russo ritirato. Attenzione Nando, attenzione.

8 – Valtteri Bottas: faccia da schiaffi, terzo podio consecutivo, davanti ad una Mercedes. Le cose sono due. O la Williams vola (…quella di Massa sicuro), oppure il ragazzo inizia a mostrare segni di classe. E qui davvero le battute sulle Bottas di deretanos lascerebbero il posto a commenti ben più seri su una nuova stella finlandese. Parlante e non muta, per giunta.

9 – Sebastian Vettel: arriva in solitaria, alza il ditino e sente il pubblico esaltarsi. Festeggia come se avesse vinto fino a quando non tenta di parcheggiare la Red Bull nella zona podio e trova Whiting e Blash che ridono a crepapelle. Lo informano di essere arrivato 45 minuti dopo le Mercedes e Bottas e finisce in terapia intensiva. Si denota paresi al ditino, rimasto dritto per ore.

10 – Kevin Magnussen: il ragazzo, dopo il botto australiano (secondo posto), è via via calato parecchio. Azzecca la qualifica piazzando i resti della Mclaren al quarto posto, ma ci mette 200 metri a collezionare l’ennesima toccatina. Che poi, con tutti quelli che ci sono, se proprio uno devi andare a beccare chi è il prescelto? Ovvio, Felipino.

Fuori concorso – Bernd Maylander: proprio qui volevo arrivare. Torniamo all’episodio del testacoda di Sutil, dopo il quale si attendeva da un momento all’altro l’ingresso della Safety Car. Beh, ecco..il Nostro non ha risposto al cellulare nè al GPS. E’ stato ritrovato durante la notte a girare con un trattore nel tentativo commovente di rimuovere l’erba laddove un tempo c’erano i rettilinei veri di Hockenheim. Prenderà una multa, ma che gesto ammirevole.

Fuori concorso 2 – Arie Luyendyk: per chi non lo conoscesse, è il pilota che guida la Pace Car in Indycar. Sabato notte, durante il tentativo di far partire gara 1 a Toronto sotto il diluvio (non ci sarebbero poi riusciti, con la gara annullata e posticipata a domenica mattina) il buon Luyendyk si è reso protagonista di un super lungo che solo per pochi centimetri non si è tradotto in un disastro. Inutile tentare di imitare il nostro Bernd. Si rimediano solo brutte figure.

MENZIONI SPECIALI

Tribune vuote, ahi: preoccupa tantissimo (chi ci tiene, mica Bernie and Co) il fatto che le tribune di Hockenheim siano restate semi deserte per tutto il weekend. E se in Germania succede questo, significa che forse proprio Bernie and Co dovrebbero farsi un piccolissimo esame di coscienza. Cosa che NON faranno. A meno che l’obiettivo a medio termine non sia quello di far fallire la F1. E se vanno avanti così non ci vorrà molto.

Fric e Frac: come sempre la FIA si mostra sul pezzo quando bisogna dare un colpo al cerchio ed uno alla botte per riequilibrare le cose in una stagione che vede il dominio di una sola scuderia. Anche questa volta si è provato a tirare il freno a mano ad un solo team, ma dato che il tanto decantato Fric era utilizzato dalla maggior parte delle squadre, la Mercedes ha fatto quello che le riesce bene dall’inizio dell’anno: vincere ancora. Si attende il declassamento del motore Mercedes da 6 a 4 cilindri e solo per le vetture di Hamilton e Rosberg, in tempi brevi.

Forza Michael! La cara Corinna lancia messaggi di speranza ringraziando tutti i fan pochi giorni prima del GP di Germania. L’adesivo #KeepFightingMichael continua a campeggiare sulle vincenti Mercedes W05, e speriamo che questo unito alla vittoria della Germania ai Mondiali siano un piccolo motivo di orgoglio per uno dei più grandi, in attesa che possa rimettersi.

Prossimo appuntamento con le Pillole tra 7 giorni, per il post Budapest.

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