Le 10 Pillole del GP della Cina 2013

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
15 Aprile 2013 - 17:30
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Australia, Malesia e Cina. La triade delle levatacce si conclude qui per ora. Se aggiungiamo che, in questo weekend, il sottoscritto era anche a Silverstone per la 6 ore valida per il Wec (World Endurance Championship) ecco che potete immaginare quanto si sia dormito, da queste parti. E tra 6 giorni c’è il Bahrain. Non a caso gran parte di questo articolo è stata scritta sul volo Londra – Milano da un cellulare. Vedete voi.

Scusate la divagazione ma questo serviva a spiegare i ritardi del sito per quanto riguarda gli aggiornamenti. La clonazione da queste parti non è ancora arrivata. Qualcuno ci dà dei copioni a dire il vero, ma per altre cose.. Altri discorsi.

Ma torniamo a parlare del GP della Cina. La pista che contende con l’India la coppa del luogo più colmo di smog dell’universo.

Dopo i macelli morali della Malesia, si torna a parlare finalmente di…gomme. Speravo in un miracolo ma invece niente, siamo sempre ai soliti discorsi. Nell’incredibile walzer di pit stop a spuntarla è un fantastico Fernando Alonso. Non dico fenomenale perché quello è ormai copyright di Andrea Stella.

Alle sue spalle un Kimi Raikkonen che, come al solito, ci regala perle via radio e al terzo Luigino Hamilton che deve sparare chiodi dalla Mercedes per tenere a bada la remuntada del dito più veloce della F1, Sebastian Vettel.

Foto di copertina dedicata alla visione durante la scrittura di questo articolo.

Ma andiamo con le Pillole.

1 – Fernando Alonso
Fenomenale fenomeno. Fenomenalmente infermabile. Funambolicamente esagerato. Meravigliosamente spaziale. Gigantemente unico. Incredibilmente abile a taroccare un treno di Bridgestone del 2005 rendendole slick e facendoci tutta la gara. DEVE essere cosi. Altrimenti qualcuno mi spieghi come ha fatto. Lo dico in inglese: these cocks.

2 – Kimi Raikkonen
“What the hell is (Perez) doing?”. Insomma, ‘azzo sta facendo? Quello che aspettavamo tutti dopo la bussata al Mclarenista era il team radio. Altro che sanzioni.  Comunque scemo scemo, mentre tutti impazziscono, lui fa la sua gara e arriva com’è partito. No, non da far schifo, ma secondo. Idolo come sempre.

3 – Lewis Hamilton
Dopo la pole del sabato lustra e rilustra la sua bella Nicole nella speranza di un consistente premio vittoria alla domenica sera. Vittoria che non arriva, podio che quasi sfuma se non fosse per il dispositivo IOT (Iron On Track). Chiodi d’acciaio lanciati dal retrotreno della Mercedes. Destinatario dito furioso Vettel.

4 – Sebastian Vettel
Fantasiosa la tattica Lattinara, che consiste nel piazzare le gomme morbide al bimbo in rimonta negli ultimi 300 metri di gara. Lui va 15 secondi al giro più veloce di tutti in stile missile umano ma questo non basta a portarlo sul podio. A farlo sorridere sarà però il resoconto della gara del suo scomodo coinquilino di box.

5 – Mark Webber
Volevate sapere come si risolve la questione degli ordini di scuderia? Semplice. Con degli ordini di officina. “Mettetegli 10 litri in meno di benzina”, “Sostituite tutti gli ingranaggi del cambio con equivalenti in legno” e “Date un giro in meno quando montate la posteriore destra. Che magari gli danno anche una penalità”. Giobbe Covatta diceva “Basta poco, che ce vo’?”. Con che coraggio andare avanti?

6 – Esteban Gutierrez
Si dice che i giovani imparano in fretta dagli adulti. Ecco, lui da un adulto della F1 di nome Michael Schumacher ha imparato come si cozza sul diffusore di un’altra vettura. Ricordate (sigh) Singapore 2012? Identica scena. Ma lo Zio resta il Re indiscusso. Quelle scintille di notte resteranno impareggiabili.

7 – Felipe Massa
Nei primi giri resta incollato al diffusore di Fernandino. Dopo il rientro del compagno aspetta il suo turno, ma un disguido tecnico tattico fa sì che torni ai box sui quattro cerchi e che i suoi meccanici ci mettano due secondi e mezzo…a gomma per effettuare il pit. Webbizzato pure stavolta, povero cristo. E poi dicono che si demoralizza facilmente. Fate un po’ voi.

8 – Nico Rosberg
Webbizzato anche lui. Si è lamentato tanto dopo Sepang e il risultato sono stati 15 pit stop in gara prima del ritiro definitivo. Il motivo? Beh, se al primo pit ti dimentichi una gomma, al secondo un cerchio, al terzo buchi il serbatoio e via via così.. avrà capito che anche questa volta la prima guida può farla solo al simulatore?!

9 – Nico Hulkenberg
Userò un termine a modo, pacato, elegante per descrivere la sua prestazione a Shanghai. Li mortacci sua! Se il valore della Sauber è a metà tra quello che fa lui e quello che combina Gutierrez, il ragazzo di stoffa ne ha e tanta. Si tiene per gran parte di gara alle spalle colleghi ben più blasonati, con una Sauber che più la vedi più sembra una HRT primo modello con 4 giri in meno. Coraggio nell’aver scelto una livrea simile: 10. Gara di Hulk. Incredibbbile, con tre ‘b’.

10 – Sergio Perez
L’abbinamento casco giallo – Mclaren è curioso. Oltre a ricordare visivamente Hamilton da lontano, per calarsi meglio nella parte Sergino fa finta di non vedere i colleghi dagli specchietti, proprio come faceva Lewis con Felipe un paio di stagioni fa. Che sia tutto messo nero su bianco a contratto?! Fatto sta che tenta di mandare Kimi a raccogliere ortaggi. Ma dobbiamo anche ringraziarlo di questo. Almeno ci ha dato la possibilità di ascoltare un team radio divertente. Ed è già il secondo che fa incazzare Iceman in poche settimane.

Fuori Concorso: Bernd Maylander
Con la scusa della lotta allo smog, il nostro caro Bernd è stato bloccato alla frontiera dopo migliaia di chilometri percorsi. Nessuna possibilità di entrare in Cina e di sfoggiare la sua utilitaria tra le curve più brutte del Mondiale. Neanche questa soddisfazione, ci hanno dato, tra ali, alette e pitstop ogni 500 metri. Tristezza

MENZIONI SPECIALI

“Eh, non usciva nessuno per mezz’ora”
Questa la scusa con cui, una decina d’anni fa, veniva stravolto il format delle qualifiche in F1. Vorrei sapere cosa ne pensano, gli stessi fenomeni, delle qualifiche cinesi. 9 minuti per vedere qualcuno girare in Q1, 3/4 per vedere qualcuno in Q2, 10 minuti per vedere gente non uscire, far finta di uscire, non segnare un tempo buono per tenersi le gomme intatte alla domenica. Se non è una presa per il diffusore questa..

Alesì e le gomme spettacolo
Il caro Jean in settimana ha elogiato le gomme e il ruolo che stanno avendo nella Formula 1 odierna. Facile, da ambasciatore di chi le gomme le produce. Come se io dicessi che il Milan è la miglior squadra del mondo o che un abitante di Tavullia definisse Valentino come il miglior pilota di moto di tutti i tempi. Insomma, fare un sondaggio tra il pubblico plebeo per capire cosa ne pensa?

Pick up!!
Non si parla di vetture. Scenario: 6 ore di Silverstone. Fine gara. Pista non dico pulita, ma ‘usata’. Scenario due: ora e mezza di Shanghai. Avete visto fuori traiettoria che cosa c’era a terra? Roba che se ci fai la raccolta differenziata produci sacchetti a vita. Ecco la svolta ecologica della F1.

Aria di corsa
Spettacolare il weekend a Silverstone. Gente appassionata. Piloti disponibili. Giri nel paddock. Arrivi a Silverstone e respiri odore di Storia, perchè sai che su quelle curve sono passati gli Dei dell’automobilismo. Insomma, fenomenale. Evito paragoni scomodi. Meglio così.

Prossimo appuntamento pillolesco tra una settimana, post Bahrain. E scusate il ritardo.

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2 Commenti su “Le 10 Pillole del GP della Cina 2013”
rossodavide dice:

ma cosa fai nella vita per avere tempo di gestire un blog una pagina facebook un twitter e avere i soldi per essere in giro per l’europa a vedere gare e tutti gli anni al paddok di monza? beato te..

AleMans dice:

Meno male, credevo che non arrivassero piú per qiesta settimana le pillole.

L’anno prossimo il nuovo verbo sulla Treccani sará “webbizzare”.

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