Le 10 Pillole del GP del Bahrain 2015

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Aprile 2015 - 14:30
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Nella notte del Bahrain è Luigino Hamilton (ma guarda un po’?) a spuntarla ancora una volta e a confermare la leadership in campionato. Alle sue spalle l’ex licenziato-bollito-scazzato Kimi Raikkonen che per due/tre giri quasi non fa il colpaccio e un biondo Rosberg che, assalito dalla disperazione, si mette anche a sorpassare pur di non perdere un treno (il campionato) che è partito in anticipo senza di lui.

Foto di copertina dedicata al motorino Honda che verrà legato d’ora in poi al posteriore della MP4/30. Giusto per essere sicuri che i piloti in qualche modo possano tornare ai box. Meglio prevenire che curare.

Via alle Pillole

1 – Lewis Hamilton: sceso dalla vettura, appena dopo la vittoria, mima un fuoricampo da baseball per auto celebrarsi in puro stile “so’ bello, so’ figo, so’ fotomodello con la catenazza”. Quello che cerca di intravedere da lontano non è, però, la pallina da baseball appena lanciata virtualmente. Ma il muso di Rosberg che, per inciso, non è ancora stato ritrovato tra le dune del Bahrain.

2 – Kimi Raikkonen: massacrato l’anno scorso a 360° per il rendimento dal 110% dei tifosi Ferrari, il biondo piazza gara astronomica con la quale si fa beffe due volte del biondo in grigio, in partenza e al penultimo giro. Incredibilmente, ora, per gli stessi tifosi è rinato l’amore. Meno incredibilmente, visto che un po’ di sfiga c’è sempre anche nei giorni migliori, sul podio c’è l’acqua di rose invece dello champagne. E la sua gioia, come sempre appariscente, viene rovinata dall’acquetta che gli viene consegnata.

3 – Nico Rosberg: appena arrivato al parco chiuso con la macchina, ha difficoltà a reinserire il volante sulla Mercedes. Allora rientra in monoposto, reinserisce il volante, e chiede implorante via radio che qualcuno venga dal box per rimettergliela in moto, per prendere e scappare. Giusto per non dover affrontare ancora una volta la scoppola presa in formato carne e ossa, quelle di Luigino. E pure quelle di Kimi.

4 – Sebastian Vettel: giusto per mettere in confusione i suoi nuovi tifosi, “magicditino” ricorda che anche lui può fare errori e mandare all’aria una gara. Il risultato è assurdo, con crisi d’identità da parte di alcuni tifosi che pensano sia ancora in Red Bull e lo insultano quando passa sotto il traguardo col motore esploso. Dopo flebo ricostituente capiranno che si trattava di Ricciardo, con conseguente nuova perdita dei sensi.

5 – Daniel Ricciardo: data la pochezza della Red Bull rispetto a quanto abituati a vedere negli ultimi anni, decide di farsi vedere in un modo più artistico rispetto al solito. Si organizza infatti per partecipare personalmente ai fuochi d’artificio che il circuito lancia in cielo in onore del vincitore. Come? Facendo esplodere sul traguardo la power unit Renault e regalando una densa nuvola bianca prima di passare, a 10 km all’ora, sotto la linea del traguardo.

6 – Jenson Button: ode a quest’uomo che, in cinque sessioni tra venerdì e domenica (tre libere, qualifiche e gara) rimane a piedi in quattro e non sente l’intimo bisogno fisico e morale di radere al suolo qualsiasi cosa gli capiti a tiro nel raggio di due chilometri, unicamente con la forza dello sguardo. Altro che team player,aziendalista e robe varie, evidentemente la Jessica è un antidepressivo migliore di quel che pensassi.

7 – Pastor Maldonado: per colpa sua i veicoli di Google Maps dovranno ripassare in Bahrain, senza che lui sia presente, per fotografare il circuito. Considerate le dodicimila uscite di pista del weekend, dalle prime foto scattate non si capisce infatti quale sia la pista e quale la zona esterna, dato che il buon venezuelano gira più fuori che dentro. Qualche volta gli dedicheremo una puntata speciale delle Pillole. Pare abbia chiesto di cambiare il suo numero di gara (il 13..) e che gli sia stato risposto “Picche”. Anche perché non è colpa del numero se va per prati o sabbia…

8 – Felipe Massa: il suo rapporto con la sfiga è un qualcosa che possiamo considerare molto borderline. E infatti, proprio quando Rob Smedley si prodiga nel definire Felipe nel suo miglior momento di forma, ecco che la Williams si inchioda in griglia di partenza, costringendolo a partire dal fondo e il fondo, stavolta piatto, dà problemi per tutta la gara. Un misero punto in pista, quanti in testa a Rob per fargli capire che è meglio non provocare la iella?

9 – Fernando Alonso: premesso che il KO Wireless sulla Mclaren non funzionerebbe visti i problemi elettrici, e che con i pezzi di due Mclaren si riesce a farne girare solo una, venerdì mattina ruba dalla macchina di Button le batterie e nel pomeriggio un radiatore. Al sabato mattina la sveglia non suona in tempo per non farsi vedere (rimontano la Mclaren a Jenson che gira nelle FP3), ma durante il pranzo scippa l’MGU-K. Nella notte tra sabato e domenica completa l’opera con il motore termico e Jenson resta a piedi. “morte tua, vita mia”.
Bravo Fernando, l’inventiva non manca.

10 – Sergio Perez: se il mondiale si corresse solo in Bahrain per 20 volte sarebbe un serio contendente al titolo. L’anno scorso terzo, questa volta ottavo con Hulkenberg, compagno ben più quotato, addirittura tredicesimo. Considerato che la Force India se la gioca con la Mclaren per l’ambito premio tecnico di “Cancello 2015”, il risultato è tutt’altro che da buttare.

Fuori concorso – Bernd Maylander: il Nostro questa volta non si fa vedere in pista durante il GP, ma solo per un motivo preciso. Avendo già dato al giovedì in ricognizione e durante il pluribotto della GP2, la Mercedes si è impolverata talmente da doverci mettere ore per riportarla linda. E infatti, in caso di necessità, non si sa ancora quale vettura sarebbe scesa in pista. Magari la Jeep della Corea di qualche anno fa.

MENZIONI SPECIALI

Ok le scintille ma..: va bene voler meravigliare il pubblico con le scintille, ma forse forse stiamo arrivando a imitare la DeLorean di “Ritorno al Futuro”. A quando il tappeto di led sotto le vetture e la musica a palla in pista?! Poi manca Vin Diesel a sbandierare e siamo a posto.

5 secondi di penalità per…: sempre Pastor Maldonado, che sbaglia clamorosamente la piazzola di partenza del GP. Invece che in sedicesima posizione, si ferma alla casella numero…18. Dico io, almeno se vuoi farla bene (la cazzata) guadagnale, le posizioni. No, e inoltre 5 secondi di penalità…cornuto e mazziato.

Il circo del Bahrain: dal lusso alla sagra di paese. Ecco la trasformazione del Bahrain che piazza luci laser sulle torri, mega bandiere illuminate in mezzo al deserto, e buffet faraonici per gli affamati del paddock (come se ne avessero bisogno, del buffet). Mancavano solo gli autoscontri, ma quelli sono stati evitati per la paura che arrivasse Pastor a fare un giro.

Prossimo appuntamento con le Pillole post Spagna, fra tre settimane.

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GARA
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(TV8: )

2 Commenti su “Le 10 Pillole del GP del Bahrain 2015”
Rezz dice:

Bella l’idea del tappeto di led sotto le auto! Speriamo che Bernie ti legga!

Agera dice:

forse volevi dire il 110% dei tifosi -occasionali- Ferrari…

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