Le 10 Pillole del Gp del Bahrain 2013

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
22 Aprile 2013 - 13:30
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Gomme che scoppiano, ali che si bloccano, coppie che scottano, sorpassi a iosa, carrozzieri che fanno festa.

Il Gp del Bahrain, racchiuso in 5 immagini, è questo. Una gara d’altri tempi, quando i regolamenti erano regolamenti e non geroglifici, quando le battaglie c’erano veramente, quando…quando.

In tutto questo Sebastian Baumgartner Vettel trionfa in solitaria, e viene disturbato dalla sua partita con la Playstation giusto nel momento del podio. Dietro succede di tutto, ma lui se ne accorgerà solo rivendendo gli highlights.

Foto di copertina dedicata alla Red Bull RB9 in questa occasione nel deserto. Notare l’aerodinamica ricercatissima in ogni singolo particolare. Si fa dura per gli altri.

Ma cominciamo.

1 – Sebastian Vettel: conscio del potenziale della sua Red Bull indossa un casco ispirato agli astronauti spaziali. Lo prendono tutti per il naso convinti che la lattina non funzioni (a quanto pare la bevanda analcolica distribuita in zona non fa troppo bene), ma a fine gara lo vedono tutti col telescopio. Baumgartner ringrazia per la pubblicità. 77 punti su 100. Red Bull in crisi. Nera.

2 – Kimi Raikkonen: voto 10 per la puntualità nell’arrivare a podio tutte le volte in cui manca lo champagne. D’altronde, non sarebbe Kimi e se non ci fosse qualcuno dovrebbe inventarlo. Detto questo, nella lotta da far west generale lui tiene le distanze e si pappa 6 posizioni rispetto a quella iniziale. Per la terza volta di fila s’incazza via radio, perchè dice di esser stato richiamato troppo presto per la sua prima sosta. Alla quarta scende dalla macchina e prende qualcuno a calci sugli stinchi.

3 – Romain Grosjean: ma ci avete fatto caso? In un tripudio di gomme esplose, alettoni mozzati, ali mancanti, sportellate, bussate, tamponamenti e quant’altro, il Signor Romain Grosjean non è stato protagonista di NESSUNO di questi episodi. E, per non farsi mancare nulla, è arrivato terzo partendo undicesimo. “Impossible is nothing”, diceva una nota pubblicità. Altrochè, l’impossibile si è verificato sotto i nostri occhi. Atro che alieni.

4 – Fernando Alonso: i Grandi Campioni hanno sempre dei punti in comune. E quale può essere il punto in comune del nuovo millennio, se non l’ala del DRS che si inchioda? Schumi in Canada, Alonso in Bahrain. Con la differenza che in Mercedes neanche l’uomo delle nevi a suon di pugni riesce a sistemarla, mentre in Ferrari l’aletta sembra quella dei Lego. Se rimane giù bene, se si alza, resta lì. Evviva il DRS, evviva la sicurezza, evviva i Campioni.

5 – Felipe Massa: così come dei punti in comune per i Grandi Campioni, ogni decennio ha anche il suo Grande Sfigato. Signore e Signori, vi presentiamo Felipe Massa. Ereditato il ruolo con successo da Kimi Raikkonen, il mangia motori e cambi del 2000 (così dicevano..), ecco Felipino che, in tutto il suo splendore, riesce nella stessa gara a vedersi bucare per due volte la stessa gomma. Qui siamo a livelli di difficoltà pazzeschi, che nemmeno i peggiori Sonic ci si avvicinavano.

6 – Lewis Hamilton: Luigino il coniglio dal cilindro lo estrae quando, nelle libere del sabato, subisce l’antipasto di quello che sarebbe poi successo a Felipino. Rottura a 280 all’ora sul dritto alla posteriore sinistra e numero da circo per tenere la Mercedes. All’inizio della Q1 lo trovano ancora in bagno a smaltire il colpo di paura che s’è preso, poraccio. Si riprende come un diesel la domenica, con una passeggiata (per non sfondare le gomme solo a guardarle) su tre pit stop. E arriva pure davanti al compagno poleman.

7 – Nico Rosberg: eccolo, appunto, il poleman. Bellissima la sensazione di partire davanti al tricampione e al bicampione. Bello partire al palo insomma. Ma se il palo, poi, te lo porti in giro per ricordo durante la gara con tutto quello che ne consegue, non lamentarti se poi arrivi nono, Vettel ti passa sopra, Alonso sotto, gli altri col teletrasporto, Lewis ti fa le pernacchie, tuo papà va in giro nascondendosi la faccia in un sacchetto di carta. Insomma, si è attaccato al palo. Contento lui contenti tutti.

8 – Sergio Perez: volete proprio conoscere il segreto della pazza gara di Checo? Il cuoco! Ebbene, in Mclaren hanno assunto, al posto di un cuoco inglese (che cucinava ad Hamilton la pasta più scotta del mondo), un messicano tarchiatello che già a colazione rifornisce il pilotino di peperoncino verde, salsa piccante e pepe al posto del sale. Voglio vedere se non correreste anche voi per arrivare prima e infilarvi in bagno, con una dieta del genere. Fonti certe dicono che sia rinchiuso nella toilette del motorhome. Motorhome, a sua volta, all’interno sul cargo che sta riportando la squadra in Europa.

9 – Jenson Button: all’inizio pensa ad uno scherzo. Al secondo tentativo gli viene il dubbio. Quando si trova Perez sopra la testa inizia a preoccuparsi. Dopo mezz’ora con il pitbull messicano infilato in “ogniddove” e Withmarsh ai box inebetito che non risponde via radio, seleziona sul volante la modalità ‘Phone’ e chiama polizia, vigili, pompieri e l’esercito. Messaggio: “presto, mandate gli artificieri! Mi hanno attaccato una bomba ad orologeria alla macchina!”. Arriva ai box bianco come un telo, tremolante, deperito. Non ha avuto bisogno del bagno, lui.

10 – Mark Webber: pareva che i suoi problemi prestazionali fossero riconducibili al taglio di capelli, e così dopo la Malesia ha optato per una rapata dal sapor giovane. In Cina rischia di perdere per strada anche il cambio, in Bahrain si prende quasi 40 secondi dal suo amicissimo compagno Baumgartner. Prossima mossa per la Spagna: una bella parrucca in stile Ridge Forrester (tanto la somiglianza c’è) per vedere se cambia qualcosa. La stagione è già da Beautiful, tanto vale immedesimarsi anche nel personaggio.

Fuori concorso – Bernd Maylander: il nostro eroe, nonostante le poche chance di essere protagonista nel deserto, si gioca comunque tutte le sue carte. Tenta una strategia ad effetto facendo piovere al giovedì. Bernie non si scompone, e acquistando per qualche bilione di dollari lo spazio aereo sopra il circuito vigila attentamente sulla buona riuscita del weekend. Per fortuna ora si torna in Europa.

MENZIONI SPECIALI

La nuova idea di spettacolo: dopo Kers, DRS, gomme fantasiose, ecco il nuovo input made in Bernieland. Dei cecchini scelti sparsi per il circuito pronti a sparare a questa e quella gomma a distanza, in modo da ravvivare un po’ il giochino e creare l’effetto sorpresa. La prossima soluzione sarà fornire a caso, agli spettatori in tribuna, dei telecomandi capaci di ammutolire i motori di questo o quel pilota per 10 secondi. La nuova frontiera dell’interattività.

Live timing, quanto mi costi: vai sul sito ufficiale della F1 e scopri che l’applicazione ufficiale del live liming per smartphone costa la bellezza di 30€. L’anno scorso erano 24. L’anno prima ancora mi pare fosse addirittura gratuita. Anche la pazzia non ha più frontiere. Evidentemente me ne terrò alla larga, così come l’anno scorso.

Takuma Sato! Incredibile ma vero, alla terza gara di questa stagione in Indycar, a Long Beach, la vittoria va allo sfasciacarrozze per eccellenza, il rimpianto Takuma Sato. Non credevo ai miei occhi nel vedere il giapponesino sfiorare i muretti senza lasciarci una ruota, una sospensione, uno specchietto, un pezzo d’ala. Assieme a Grosjean è l’eroe del giorno, assolutamente. Prima vittoria per lui in Indy. E se fosse la svolta?!

Daniel Pedrosa: lato MotoGP è stato identificato il Grande Sfigato dell’anno. Camomillo Daniel Pedrosa vince il premio già alla seconda gara, senza alcuna discussione. E vorrei ben vedere. Gongola tutto l’inverno perchè Stoner si è levato di torno, assapora il ruolo di prima guida, e poi arriva Joker Marquez (ride sempre, questo) e con il sorriso (appunto) lo svernica e gli vince in faccia alla seconda gara. Chissà che prurito, poraccio.

Arrivederci alle Pillole spagnole, post Barcellona, tra tre settimane.

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4 Commenti su “Le 10 Pillole del Gp del Bahrain 2013”
robby dice:

Per il live timing se hai android ci sono altri sistemi…. 😉

AleMans dice:
JoeBlack dice:

Questa la incollo!!!

9 – Jenson Button: all’inizio pensa ad uno scherzo. Al secondo tentativo gli viene il dubbio. Quando si trova Perez sopra la testa inizia a preoccuparsi. Dopo mezz’ora con il pitbull messicano infilato in “ogniddove” e Withmarsh ai box inebetito che non risponde via radio, seleziona sul volante la modalità ‘Phone’ e chiama polizia, vigili, pompieri e l’esercito. Messaggio: “presto, mandate gli artificieri! Mi hanno attaccato una bomba ad orologeria alla macchina!”. Arriva ai box bianco come un telo, tremolante, deperito. Non ha avuto bisogno del bagno, lui.

MITICA!

metrlor dice:

ma una menzione speciale per il “Ho qualcosa che si muove tra le gambe” di Van Der Garde in FP3 😀

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