La volubilità del tifoso

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Aprile 2015 - 17:30
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La foto di copertina è indicativa dell’argomento. Vado subito al sodo.

Chi è Kimi Raikkonen? Quello che ieri, con gomme medie, girava con lo stesso passo di Lewis Hamilton con le morbide (e su una Mercedes), o quello dell’anno scorso, impalato, martoriato, sfigurato da Fernando Alonso? E’ quello del 2007, campione al primo anno in Ferrari, o quello opaco per metà stagione 2008? E’ quello che ha vinto a Spa nel 2009 con la F60, o quello che sapeva solo lamentarsi della F14T?

E chi è Sebastian Vettel? Quello che ieri ha buttato via un podio o quello che ha vinto tre settimane prima in Malesia? Quello che ha vinto quattro mondiali alla “Ti piace vincere facile?” o quello che nel 2008 ha vinto a Monza la sua prima gara con una Toro Rosso? Quello che le ha prese da Ricciardo o quello che le ha date a Webber? Quello che fa il ditino antipatico o quello che quando parla di Schumi gli si illuminano gli occhi?

Ho preso come riferimento i due ferraristi, ma potrei andare avanti con tanti altri esempi: potrei citare il paracarro Button che poi va a vincere il mondiale, oppure Schumy che dopo 72 vittorie e cinque mondiali in rosso diventa un traditore, o ancora il nemico Alonso in Renault che diventa il “Principe di Maranello” con tanto di libro intitolato proprio così, e pubblicato appena dopo il suo arrivo in Ferrari.

Se qualcuno ha avuto la briga di leggermi in questi anni, conosce la mia veduta su questo argomento. I piloti sono sempre gli stessi, indipendentemente dal colore della tuta che indossano. Cambiare parere su di loro unicamente per questo motivo è una delle cose che meno apprezzo di quella pratica, tanto bella per carità, che si chiama tifo. Su un pilota ci si può ricredere, dopo una prima impressione, per quello che fa in pista, per come si comporta, per come ci convince di non essere quello che abbiamo pensato di lui. Ma giudicare un pilota in modo diametralmente opposto, autosconfessandosi, unicamente per un cambio di casacca, è quanto di più falso possiamo fare a noi stessi. Nessuno mi farà mai cambiare opinione su questo.

Così come non posso sostenere la tesi di chi scende e sale sul carro dal vincitore come se fosse niente. Insultare per poi enfatizzare, sminuire per poi esultare, non giustificare per poi giustificare troppo. In una stagione un pilota è un brocco, in quella dopo un idolo, in quella dopo un brocco ancora, per poi rinascere, morire, rinascere e così via. Una lunga sequenza di giudizi fini a se stessi che non considerano alcuna valutazione tecnica o ambientale. O sei un fenomeno, o sei un fallito. Per un giorno.

Per questo settimana scorsa ho criticato apertamente chi adesso ha da lamentarsi per le dichiarazioni fuori dai denti di Alonso. Per questo non sopporto chi sale sul carro del vincitore adesso che Raikkonen è tornato sul podio. Ed è per questo che non vedo con profonda simpatia chi, dopo anni ad insultare il ditino di Vettel, in Malesia piangeva di gioia. E, per espatriare verso le due ruote, ecco che magicamente Valentino Rossi torna di moda, dopo essere stato dato per morto nelle due stagioni in Ducati e nella prima di ritorno in Yamaha. “Guardate, cambia il capotecnico piuttosto che ammettere di non farcela più”, dicevano. Dove sono tutti questi personaggi, adesso? Dove sono quelli che “Kimi pensa solo a prendere i soldi e bere”? Dove sono i professionisti che per un anno si sono prodigati nel sottolineare ogni settore di ogni singolo giro di prova libera in cui Raikkonen faceva peggio di Alonso, per poi adesso criticare lo spagnolo ed esaltare la gara del Bahrain del finlandese?

Ecco, io queste cose non le sopporto. Perché qui non siamo al tifo, ma ai margini della propaganda, della promozione del proprio credo per cercare di convincere gli altri. I piloti non sono robot, sono esseri umani. E il mondo del motorsport è molto più complesso di quello che possiamo immaginare, a meno di farne parte e conoscerlo dall’interno. Poi, a volte, sono proprio coloro che dall’interno lo raccontano che mi lasciano basito per diversi motivi. Imparzialità, presunzione e quant’altro. Ma questo è un altro discorso.

Ci vorrebbe più coerenza, in tutto. Smettiamola di dare del “pirla” e del “fenomeno” per antipatia o simpatia. Dipingiamo virtualmente tutti i piloti e le vetture di nero, diamo a tutti la stessa voce. Vediamo cosa fanno in pista e cosa dicono, e cerchiamo di capire che una stagione storta può capitare a tutti, anche due magari, perché non stiamo guardando le gesta di robot ma di persone come noi, che hanno il diritto di avere il loro momento no ma che prima o poi, se sono dei campioni, tornano a galla anche più forti di prima. A dispetto delle dicerie, delle falsità, delle provocazioni e quant’altro.

State sereni, insomma, che non muore nessuno per una gara o una stagione no. Perché i conti si fanno sempre a casco appeso, non a pagella del weekend.

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LIBERE
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SPRINT QUALI
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SPRINT
SKY: Sab 05:00
(TV8: Diretta)

Winner: Verstappen
QUALIFICHE
SKY: Sab 09:00
(TV8: Sab 12:00)
GARA
SKY: Dom 09:00
(TV8: Dom 14:00)

4 Commenti su “La volubilità del tifoso”
Mattia Ugolini dice:

Buon giorno a tutti, ho letto i vostri commenti e l’articolo di testa. Anch’io sono ferrarista, di rito Raikoniano come dice qualche giornalista. E vedere Kimi dopo anni di sbeffeggio li sul podio dopo una Gara con la G maiuscola mi ha coperto di libidine. Detto questo non so di preciso a quali giornalisti (o scribacchini, o voci fuori campo, o fate voi) ci si riferisce. Io non ho Sky e per quasi 20 anni ciò che ho visto di F! l’ho visto con la Rai. E devo dirlo, il commento mi sembra quasi riferito a loro. Ognun parli e pensi per se, quindi non entrerò nel merito del tifo da stadio o meno, però quello che ha scritto Secchi trova il mio appoggio. E’ fastidioso? Oltre misura (anche se pure io ho dato allo Zio del traditore…in argento faceva male al cuore), però è normale amare ed esaltare qualcuno, soprattutto se lo puoi fare. Adesso leggevo di Capra che è tifoso Williams, secondo te, se fossi li, non saresti un attimo di parte? Io credo di si, perchè quando la passione è viscerale, è difficile rimanere superpartes. Dopo ragazzi le parole (tranne quelle scritte) se le porta via il vento. Detto ciò il ‘cronista fazioso’ c’è sempre stato, e non credo sia solo una prerogativa italiana. Detto anche questo, lo raccontai qualche tempo fa sempre qui, mi ricordo il 2007, qualifiche di Monza, giro secco, penultimo Kimi, ultimo Alonso. Kimi fece un giro pazzesco, e nel giro di rientro raccolse un forte applauso da parte delle gradinate (ero alla prima variante). Quando fu il turno di Alonso, fece un giro STRATOSFERICO, andando prendersi una Pole che sembrava impossibile. Al giro di rientro ancora applausi dalle gradinate, perchè era quello che aveva fatto il giro migliore. E’ vero che il giornalista, in quanto tale, deve essere superpartes e limitarsi a raccontare le cose come stanno, però la gente normale, può permettersi di essere viscerale. Si chiama passione (a 300 e più all’ora…scusate lo spudorato richiamo al sito). Buona giornata a tutti

Griforosso dice:

Vorrei rispondere contemporaneamente ad Alessandro Secchi ed a Capra. Sono un Ferrarista da oltre 50 anni ed l’ho sempre amata anche quando è stata oltre un ventennio (brutta parola) senza vincere il Mondiale Piloti. Un David contro i Golia vari della F1 perché, non và dimenticato, la Ferrari si è sempre fatta tutta la vettura da sola. Motore, cambio, telaio, aerodinamica ecc…. certo anche con dei collaboratori esterni. Ho sofferto nel vedere perdere i Mondiali per la disonestà degli altri o per le lotte intestine (subito dopo la perdita del Drake) o per la presunzione di un Fiorio a cui non piaceva Prost (quell’anno per quasi metà campionato ha lasciato la squadra senza un responsabile dell’Aerodinamica e al GP del Portogallo sul podio ha festeggiato Senna e Mansell ignorando Prost che aveva subito “quasi” un contatto al via da Mansell che si era andato chiuderlo malamente, molto malamente). Sono stato Ferrarista quando i Mondiali li vinceva la Tyrrell con benzine dallo strano profumo o riempiendo i serbatoi dell’acqua a fine gara. Sono stato Ferrarista, amareggiato, anche nel Mondiale 83 vinto dalla Brabham BMW di Piquet con benzine illegali o quando Ron Dennis fece reclamo alla Ferrari di Schumacher (GP del Brasile ??) per un sentito dire sulla presunta sua irregolarità. Irregolarità che non era tale e che per verificarla né la FIA né la stessa McLaren avevano lo strumento adatto per le misurazioni tanto che dovettero usare quello della ….. Ferrari stessa. Tutto questa premessa per dire cosa una cosa; siamo Italiani per nascita e mentalità ma non è che siamo i peggiori e, forse, potremmo anche considerarci i migliori (in questo Artigiani come Ducati, MV Agusta, Aprilia stanno lì a domostrarlo). Certo abbiamo anche noi dei difetti e grandi, molto grandi ma forse la consolazione viene dal constatare che non siamo soli. E forse questa mentalità si ripercuote anche nella valutazione che facciamo dei Piloti anche se io ho una mia personalissima tendenza. Quella di valutare il Pilota per quello che fa, con quale costanza, con quale spirito ecc… Alonso, ad esempio, devo ammettere che quando era in Renault non mi piaceva. Venuto in Ferrari e conoscendo molto meglio la vita che si fa in Ferrari l’ho apprezzato tanto ma tanto ma tanto. Riconoscendogli il pregio di un impegno in gara senza paragoni, se non con Grande Schumacher, pur consapevole di guidare una macchina mediocre, specie l’anno scorso, e sapendosi adattare al variare delle caratteristiche delle vetture, negli anni, cosa non riuscita a Kimi. Un Kimi Raikkonen che ha vinto si il Mondiale al primo anno in Ferrari ma anche grazie a Massa che ha obbedito al box lasciandolo passare in Brasile e che l’anno dopo andava a spasso per metà GP per poi mettersi a girare da Campione stampando anche, magari, il GPV della gara. E quell’anno Massa perse il mondiale tre curve prima del traguardo di Hamilton (che ringrazia ancora Glock) avendo anche subito un rifornimento maledetto col tubo portato a spasso nella corsia box. Come avrete capito Kimi non mi convince. Fa gare stupende e qualifiche disastrose e l’anno scorso anche GP disastrosi come se con la testa fosse chissà dove. Ecco dai Vostri commenti avrei voluto leggere un invito a valutare nel complesso l’operato di un Pilota, sia dentro la macchina che fuori di essa quando c’è da lavorare come ci ha insegnato Schumacher e, sembra, stà rinnovando Vettel. Mentre Kimi nel tempo ci ha dimostrato che la voglia di lavorare non è che ne abbia poi tanta. Ho la testa in ebollizione perché mi accorgo di aver detto solo una piccola parte delle cose che ho in mente ma che, spero, sia riuscito a farVi intuire. Scusatemi la prolissità ma come vedete non ho il dono della sintesi. Caro Alessandro grazie di non essere un giornalista “omologato”. Un saluto a tutti gli Appassionati e sempre VIVA FERRARI

Capra dice:

Ciao Ale, ti seguo da anni e sei diventato, per me, uno dei riferimenti giornalistici della MIA Formula1.
Le tue parole sono le mie. Esatte. Anzi, ti diro’ di piu’, ho notato che il mio ODIO fortissimo, quasi viscerale verso la Ferrari, nasce da questa situazione di scontri con asini venduti, tifosi da bar e televideo dalla spiccata qualita’ morale di saltare solo ed esclusivamente sul carro del vincitore.
Pochi sono i Ferraristi con la quale ho un grandissimo rapporto sportivo di condivisione con questa passione.
Pochi.
E fatalita’, non ho nemmeno un tifoso avversario, follower di altri team, con la quale mi scontro verbalmente o per via internetiana.
E’ strano, ma quando vinceva la McLaren, noi tifosi Williams non andavamo ad attaccare i supporters dei piloti delle vetture del buon Ron. Anzi,complimenti per le belle vetture (e invidia sportiva della serie “anche noi la vogliamo cosi forte”) e un’ammirazione verso l’ Hakkinen di turno con tanto di complimenti. COme per la Red Bull per restare in periodi recenti.
PUrtroppo questa cosa e’ solo Italiana. Io c’ero a Monza quando massacravano di insulti e sputi Mika, Vettel e Alonso…come c’ero quando erano tutti li a professarne la parola come fossero Sanoni della guida solo perche’ in tuta rossa.
La questione e’ solo ed esclusivamente attaccata ai tifosi Ferrari. E dalla Ferrari arrvia anche l’input.
I cronisti e media che sono convolti con il Cavallino, sono i portavoce del mondo in Rosso e per tanto, spingono solo per cio’ che gli fa comodo.
UN esempio arriva porprio da questo week end in Bahrain, dove il “basso di livello” Carlo Vanzini ha confermato che il tifo funziona come nel calcio. Oggi se qui e ti supportiamo, domani tanti saluti e se puoi, vai anche a fartelo mettere nel culo. (scusa il francesismo).
Serve un giornalismo sportivo di parte, perche’ in Italia, ma obiettivo e razionale. Sportivo. Appunto.
Mentre i primi a metter benzina sul fuoco sono quelle merde dei media che prontamente aizzano gli animi dei tifosi beceri e ignoranti.
Servono piu’ persone come te in cabia di regia e meno Anotnini, Vanzini, Gene’ e Vlasecchi…. Servono piu’ Secchi, TAVELLI (grane giornalista!!!) e piu’ umilta’ verso questo sport che con il calcio NON deve aver niente a che fare.
Vanzini ha dimostrato ancora una volta la sua pochezza, per difendere quel Vettel che tanto hanno sminuito e sbeffeggiato, per conclamare quel Raikkonen che era un bidone bluff al cospetto di sua Santita’ Alonso (pardon,…di quel ormai bidone di Alonso). Ben gli sta, dicono i tifosi in Rosso,……. Scelta sua dico io, perche’ da noi in Williams, l’importante non e’ il pilota che oggi c’e’ e domani no,…ma il Team.
Comunque caro Alessandro, continua cosi,… aver letto da te questo articolo e’ una grande soddisfazione, perche’ hai dato voce alle mie parole.
La parole di un tifoso Williams in Italia, dove non puo’ evitare lo schifoso sistema d’informazione sportiva a favore solo della Ferrari e di chi ci sta sopra.
Il ditino di Vettel dovrebbero ricordarselo in molti.

Agera dice:

Alessà, posso fare un’osservazione spassionata? mi sembra che tu stia prendendo questa cosa troppo seriamente. davvero vuoi insegnare alla gente come si tifa? vuoi davvero andare dai tifosi occasionali, che seguono la F1 solo d’estate (“seguono”…) perchè il calcio è in ferie, e spiegare loro come funziona la F1? dai, abbozzala. ormai sono anni che ripeti sempre le stesse cose, anche nelle pillole. chi doveva capire, ha capito!

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