La Indycar ha celebrato i suoi campioni

IndyCar
Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Gardenal
1 Settembre 2015 - 19:00
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A meno di 24 ore dall’ultima, entusiasmante gara del campionato 2015, la Verizon Indycar Series ha celebrato i suoi campioni con una cerimonia tenutasi a San Francisco presso il Nob Hill Masonic Centre.

La serata, non poteva essere altrimenti, è iniziata con la proiezione di un tributo video dedicato a Justin Wilson, morto il 24 agosto a seguito delle ferite riportate nel corso della 500 Miglia di Pocono del giorno precedente: presente sul palco suo fratello Stefan, che ha ritirato a nome di Justin il premio riservato al pilota preferito dai fan; assieme a lui c’erano JR Hildebrand, suo compagno di squadra per due gare nel 2010 nel team Dreyer&Reinbold, e James Hinchcliffe, che con Wilson si allenava regolarmente e che è stato a sua volta di un terribile incidente durante le prove in vista della Indy 500 di quest’anno.

La cerimonia è poi entrata nel vivo quando si è trattato di premiare il vincitore del campionato e la sua squadra: Mark Miles ha presentato a Scott Dixon un assegno da un milione di dollari e una replica della Astor Cup, il trofeo destinato al vincitore del campionato Indycar sollevato a Sonoma dal pilota neozelandese; una copia della Astor è andata anche a Chip Ganassi in qualità di proprietario del team vincitore del titolo.

Sono fortunato ad aver guidato nella Verizon Indycar Series per questo team negli ultimi 14 anni” ha detto Dixon. “La complessità di questa serie fa sì che la vittoria di un campionato sia impegnativa, ma anche gratificante. Si tratta di tirar fuori dalla macchina tante piccole cose e ciò è vero specialmente quest’anno, vista l’introduzione degli aerokit. Penso che come squadra quest’anno abbiamo fatto davvero un buon lavoro, non potrei essere più orgoglioso di tutti gli sforzi fatti dall’intero team“.

È stato un lavoro di squadra” ha detto Chip Ganassi, al suo 11° titolo come team owner, “Per tutto l’anno abbiamo avuto delle difficoltà contro cui lottare, ma alla fine ce l’abbiamo fatta“. Sono stati premiati anche Target, in qualità di main sponsor della vettura #9 di Dixon, Blair Julian, suo capomeccanico, Scott Harner e Barry Wanser, i team manager della squadra

A Dixon è anche finito il Jostens Champions Award, un anello dal valore di 10 mila dollari riservato al vincitore della serie, e il Sunoco Diamond Performance Award, un assegno di 75 mila dollari destinato al pilota che vince più gare durante l’anno; curiosamente, come noto, è stato proprio questo fatto ad avergli garantito la vittoria nel campionato ai danni di Montoya.

I 50 mila dollari riservati dall’azienda petrolifera Sunoco al miglior rookie della stagione è andato a Gabby Chaves, 22 anni, pilota del team di Bryan Herta, vincitore nel 2014 del campionato Indy Lights. Il “Drive to the finish Award” presentato da Firestone e riservato al pilota che compie più giri nel corso del campionato è andato a Ryan Hunter-Reay, mentre i 25 mila dollari del premio “Don’t Crack Under Pressure” della Tag Heuer sono finiti nelle tasche di Graham Rahal, il pilota che in gara ha recuperato più posizioni rispetto alla posizione di partenza; per contro il Verizon P1 Award riservato al pilota autore del maggior numero di pole position è finito, ovviamente, a Will Power, che ha fatto segnare ben 6 pole su 14 qualifiche disputate. Infine Jim Campbell ha ricevuto, in rappresentanza della Chevrolet, il premio per aver vinto il campionato riservato ai motoristi.

La serata di ieri ha segnato la chiusura ufficiale della stagione Indycar 2015. L’impegno più urgente per la Indycar al momento è la ricerca di un nuovo presidente, dopo che ieri Derrick Walker ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico come già annunciato da lui stesso nelle scorse settimane.

Il calendario 2016 non è ancora stato diramato, ma si sa per certo che il Gran Premio di St.Petersburg si disputerà nel weekend dell’11-13 marzo; verosimilmente sarà in quell’occasione che la stagione Indycar 2016 vedrà il via.

Immagine di copertina da indycar.com

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