La differenza tra Nico e Lewis

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di Andrea Ettori @AndreaEttori
28 Novembre 2016 - 09:30
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Nico e Lewis, due uomini diversi e due piloti totalmente agli antipodi. Il primo, neo campione del mondo, meno veloce ma più “concreto”, meno social e più casa e famiglia. Il secondo, tre volte campione del mondo, è più veloce ma vede fantasmi ogni volta che perde: più social e meno casa e famiglia.

Ma esiste una sostanziale differenza tra i due. Nico Rosberg, per arrivare a diventare campione del mondo, ha dovuto sudare, farsi la “gavetta” su vetture poco competitive, guardando gli altri vincere mentre lui lottava per le posizioni di rincalzo. Il percorso vincente di questa Mercedes passa da lui e anche da Michael Schumacher negli anni in cui i 2 tedeschi guidavano una macchina che non era all’altezza delle rivali e che “mangiava” le gomme ancora prima di partire per la gara.

Nico ha subito le sconfitte di Hamilton nel corso di questi anni, prendendo anche sberle che lo avrebbero potuto mettere ko in qualsiasi istante. Sono convinto però che la sua capacità di “soffrire”, per quello che ha vissuto nella sua carriera sportiva, abbia fatto la differenza. Il non sentirsi “prima donna” ma un semplice dipendente del team per cui corri e la voglia di vincere lo hanno portato ad un successo meritato.

Lewis è un pilota fantastico, probabilmente il più veloce che io abbia visto in questi ultimi anni almeno sul giro secco. Ha avuto una grande fortuna nella sua carriera, quella di essere sempre stato in team che gli dava la possibilità di vincere. Questa cosa, che ogni pilota sogna per la propria carriera, si è rilevata anche un arma a doppio taglio.

Hamilton nel corso di questi anni non ha mai avuto quella capacità di “soffrire” di cui parlavo sopra, di correre con una macchina che non gli permettesse di ottenere le vittorie che poi ha ottenuto. La Mclaren del 2009 è stata una vettura non competitiva per poche gare, poi ha saputo recuperare alla grande durante la stagione. Già però in quel caso, soprattutto dopo le qualifiche del GP della Turchia, avevo notato un Hamilton non in grado di accettare una situazione complicata.

Il 2013 con una Mercedes buona ma non da titolo mondiale è stato l’anno in cui sia lui che Rosberg hanno corso alla pari, nonostante il tedesco fosse già stato etichettato come battuto in partenza, un po’ come Button nel 2010, salvo poi vedere che le cose sono andate diversamente.

Non mi piace l’Hamilton che non sa accettare la sconfitta, che vede in ogni problematica un possibile complotto. Anche i suoi tifosi si sono trasformati nei paladini delle ingiustizie, non riuscendo mai a dare il merito all’avversario che è stato più bravo. Lewis passerà alla storia per i numeri e per il suo talento, ma per essere davvero uno dei più grandi di questo sport deve migliorare un carattere sempre più spigoloso.

Rosberg ha meritato questo mondiale senza se e senza ma perché quando lotti alla pari contro un compagno che sai essere più veloce di te, allora meriti la vittoria e il numero 1 sul musetto.

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