Kubica, quando l’obiettività diventa un optional

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di Andrea Ettori @AndreaEttori
16 Gennaio 2018 - 23:05
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In queste ore la Williams ha ufficializzato che il compagno di squadra di Lance Stroll per la nuova stagione sarà Sergey Sirotkin mettendo fine, solo per ora, alla possibilità di vedere Robert Kubica titolare in F1 dopo sette anni. Il polacco però sarà il terzo pilota della scuderia inglese, scontentando i tanti che lo volevano vedere al via del mondiale 2018. Parecchi addetti ai lavori e soprattutto tanti appassionati si sono scatenati nelle ultime ore nei vari social con proteste ed ilarità nei confronti della Williams, mettendo in discussione ancora prima di iniziare le potenzialità di Sirotkin e anche del suo compagno Stroll.

Pareri che vanno ascoltati e assolutamente rispettati ma che non trovano il mio consenso per una serie di ragioni. Quello che da diversi mesi ho notato nei confronti di Robert Kubica è l’atteggiamento assolutamente di parte di molta stampa e tanti professionisti del settore. Ma in questi comportamenti quanto di vero c’è nel rivedere Robert in F1 e quanto di business nello scrivere e raccontare la “favola”, così come è stata definita del polacco?

Inutile dire che quello che ha dovuto subire, fisicamente e psicologicamente Kubica dopo l’incidente di inizio 2011 avrebbe ammazzato anche un elefante. La sua forza di volontà, come sottolineato anche dal sottoscritto in tempi non sospetti, è d’ispirazione per chiunque. Il Kubica pilota però non è solo quello che merita senza se e senza ma di essere in F1 nonostante tutti i dubbi del caso, ma è anche quello visto nella versione rallysta dopo l’incidente. Un pilota in grado di vincere il campionato WRC2 (e qui mi chiedo dove fossero ai tempi i tanti che ora lo esaltano), capace di vincere delle prove speciali nel WRC ma anche di incappare in diversi errori ed incidenti. Le ilarità che ora vengono mosse alla Williams e ai suoi piloti venivano professate verso Kubica in un periodo in cui l’ex pilota BMW era quasi del tutto snobbato?

È bastato pochissimo per riaccendere l’entusiasmo “vero” dei tanti che ora ne chiedono a gran voce il ritorno. Qualche servizio televisivo dopo anni di nulla, qualche foto twittata di cene con addetti ai lavori che, per carità, nella vita privata hanno tutta la libertà che vogliono, ma che poi con un microfono in mano oppure una tastiera non possono pretendere di essere considerati obiettivi dopo quello che viene detto e soprattutto visto. L’esposizione mediatica, quasi falsa e piena di frasi fatte in questi mesi è stata abbastanza deprimente. Far passare il concetto che Stroll e Sirotkin sono scarsi, che corrono solo grazie ai loro soldi contro chi, e lo ripeto ancora, meriterebbe senza se e senza ma di essere in F1 non è fare vera informazione a mio parere.

Partiamo dal fatto che la Williams è un team serio, che ovviamente non vive più i fasti di un tempo, ma che gode sia al suo interno che anche all’esterno di una credibilità quasi unica. Un Kubica titolare avrebbe portato soldi, e sicuramente li porterà anche come terzo pilota, come tanti altri piloti. In più l’esposizione mediatica che la Williams avrebbe avuto con Robert alla guida sarebbe stata clamorosa e sicuramente ben remunerata. Pensate realmente che Claire Williams non abbia pensato a tutto questo? Credete davvero che abbia scelto Sirotkin solo per la valigia piena di dollari del russo?

In realtà nessuno di noi ha visto telemetrie o dati e soprattutto è stato nel box e negli uffici del team di Grove dove è stata presa questa decisione. In tanti si fanno “abbagliare” dal tutto è bello, tutto è semplice senza considerare anche i contro di una scelta a favore di Kubica che si sarebbe potuta rivelare, ovviamente non è matematica questa cosa, disastrosa durante l’anno. Stroll ha un podio e un anno di esperienza in più in F1, Sirotkin ha finalmente una chance dopo una gavetta fatta di risultati importanti (andate pure a rivedere la sua storia) ma soprattutto senza gli appoggi economici ad inizio carriera, a testimonianza di un talento non indifferente.

Per la nuova stagione un grande in bocca al lupo a Robert Kubica, che prima o poi ne sono certo tornerà ufficialmente un pilota titolare in F1 grazie anche al lavoro del suo manager Nico Rosberg. Ma in bocca al lupo anche ai due piloti del team Williams perchè alla fine di tutto non sono i soldi a guidare, e anche bene, le monoposto.

Ah chiudo con una domanda: perchè quando un italiano porta soldi da sponsor oppure dalla famiglia per correre in Formula 1 va bene mentre se lo fa uno straniero è uno scandalo? Questo sport è da sempre business, passando anche dai grandi campioni: quindi dove sta la differenza?

A voi la risposta.

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