Jordan Taylor al comando nei test di Sebring, Montoya prova la 488 di Risi

Motorsport
Tempo di lettura: 4 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
27 Febbraio 2017 - 15:47
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Si sono svolti la scorsa settimana i test in preparazione alla 12h di Sebring, che si disputerà il prossimo 18 marzo come secondo round del campionato IMSA, l’endurance statunitense. Le prove sono state precedute da una revisione del Balance of Performance: in virtù dei risultati della 24h di Daytona, le vetture DPi hanno subìto modifiche per quanto riguarda la potenza dei motori e l’aerodinamica, nel tentativo di livellare le prestazioni che le FIA LMP2, che nell’ultimo weekend di gennaio sono state brutalizzate dai nuovi gioielli marchiati Cadillac (in particolar modo), Mazda e Nissan.

La situazione non sembra essere particolarmente cambiata, perché al termine dei due giorni di prove in testa alla classifica ha concluso Jordan Taylor, con la Cadillac del team di famiglia già vincitrice (tra le polemiche) a Daytona. Lo statunitense nato nel Surrey ha staccato il nuovo record ufficioso di Sebring in 1:49.600, frantumando il primato segnato due anni fa in qualifica da Olivier Pla in 1:51.152.

Staccato di 51 millesimi il deluso di Daytona, Filipe Albuquerque, sempre su Cadillac ma del team Action Express. La DPi costruita su base Dallara ha monopolizzato i primi otto posti della classifica dei singoli piloti. La novità più importante è quella rappresentata da Alexander Lynn, che si affiancherà ai fratelli Taylor sulla vettura #10 al posto di Angelelli e Gordon: per il britannico, sesto tempo assoluto al debutto nella serie americana.

Il miglior tempo tra le LMP2 lo ha ottenuto Stephen Simpson con l’Oreca del team JDC-Miller Motorsports, nono a sette decimi e mezzo da Taylor. I valori in campo sembrano essere ora più sbilanciati a favore delle DPi, dopo un inizio che pareva essere convincente riguardo una sostanziale parità tra i due tipi di vettura. 

Continuano a rincorrere Nissan e Mazda. Ryan Dalziel è stato il più veloce per quanto riguarda la DPi costruita su base Ligier, gestita dal team Extreme Speed, mentre Jonathan Bomarito ha preceduto i propri compagni di squadra alla guida del prototipo su telaio Riley. I distacchi, per entrambi, sono di poco oltre il secondo. Va segnalato che entrambe le Nissan sono state costrette a sostituire il motore a causa di improvvisi cali di pressione dell’olio.

Per quanto riguarda le sempre più discusse Oreca PC, in prima posizione si è collocato Chuck Quinton del team Starworks in 1:56.120, davanti al compagno di equipaggio Scott Mayer e a Gustavo Yacamán del team BAR1.

La classe GTLM ha visto presentarsi a Sebring un ospite a sorpresa: trattasi di Juan Pablo Montoya, senza un sedile fisso per il 2017 dopo l’approdo di Josef Newgarden in seno al team Penske e in attesa che il nuovo programma endurance del Capitano (con Honda) prenda definitivamente il via in vista del 2018. Montoya ha percorso qualche tornata sulla Ferrari 488 del team Risi, senza cercare il tempo e rimarcando una decisa incertezza sul suo futuro. Nonostante la sua grandissima esperienza di pilota, per Montoya era la prima volta in assoluto alla guida di una vettura GT.

Il più veloce in pista, con il tempo di 1:58.525, è stato Jan Magnussen sulla Corvette #3. Come spesso accade, i distacchi tra le vetture GTLM sono stati minimi, tant’è che il danese ha preceduto Dirk Werner (Porsche) di soli sei millesimi. Seguono quattro piloti al volante della Ford, vincitrice a Daytona: Ryan Briscoe, Joey Hand, Sébastien BourdaisDirk Müller. A chiudere la top ten, Alexander Sims con la BMW, Toni Vilander con la Ferrari, Patrick Pilet con la Porsche e James Calado, di nuovo su Ferrari. Venti dei ventiquattro piloti scesi in pista hanno conquistato il loro miglior riferimento cronometrico a meno di un secondo di distacco da Magnussen.

Nella GTD miglior crono, in 2:02.476, per Porsche, con la 911 del team CORE pilotata da Colin Braun. Il due volte campione della classe PC ha preceduto i piloti Audi Christopher Mies (Land Motorsport) e Andrew Davis (Stevenson Motorsports). Seguono Bergmeister e Pumpelly, ancora su Porsche. In pista anche Lamborghini, Lexus, Acura e Mercedes. Lexus, in particolare, schiererà a Sebring solo una vettura (la #14) dopo i due incidenti che hanno colpito le nuove RCF a Daytona.

Classifica

Immagine copertina: sportscar365.com

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