Jenson, uno sguardo al futuro

F1
Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
8 Giugno 2015 - 20:30
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Parlare di Jenson Button per me, che sono suo tifoso, non è mai semplice perchè è davvero un attimo passare dall’essere obbiettivi ad, appunto, tifosi. Ma l’attuale, drammatica situazione Mclaren Honda, inizia a diventare pesante, soprattutto per un pilota campione del mondo che da 3 anni è costretto a lottare, per colpa di progetti sbagliati, per le posizioni di rincalzo.

Jenson, “scaricato” da Woking a Novembre, salvo poi essere richiamato da Honda, quella stessa Honda che lo sta mettendo in difficoltà pazzesca merita davvero un, e permettetemi il pensiero, cambio di ritmo. Anche perchè con la stagione che sta arrivando nella fase cruciale, serve capire cosa lo stesso Jenson avrà voglia di fare nel 2016. Credere in un recupero nella seconda parte di stagione è davvero difficile, vedendo anche i problemi avuti a Montreal, nonostante dal team e dallo stesso Button arrivano (sfogo post Barcellona a parte) voci di un miglioramento costante che porterà risultati migliori.

Quindi le prossime settimane, e soprattutto le gare dopo la pausa estiva saranno fondamentali per capire la direzione che Jenson dovrà intraprendere per il proseguo della sua carriera. Io continuerò a sostenere sempre questo progetto, che nonostante queste gare difficili, sono sicuro che soprattutto nel 2016 sarà competitivo. Ma il tempo passa, e gli anni “persi” iniziano ad essere troppi per Button, che ora dovrà cominciare davvero a valutare il suo futuro. E voi cosa ne dite?

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2 Commenti su “Jenson, uno sguardo al futuro”
Longo87 dice:

Hai ragione, condivido il tuo pensiero. Ormai Jenson ha una certa età anagrafica e la Mclaren non è più il sogno del 2010… Secondo me per un pilota del suo calibro non ha senso lottare con un auto del genere, meglio spendere gli ultimi anni di carriera per togliersi qualche soddisfazione in altri settori.

Massimo Trapanese dice:

Anch’io da tifoso fratello amico(magari…) di Button concordo in pieno con l’articolo di Andrea Ettori. Che poi Jenson ha già vissuto svariate volte situazioni di questo tipo…e sempre con la Honda poi! Ma la loro è una veria storia d’amore, con alti e bassi, e forse questo è qualcosa che non troveremo mai in più in questo mondo freddo: l’amore e la passione veri…quelli che solo campioni di vita come Jenson Button possono farci vivere. Spero che un giorno faranno un film sulla sua carriera…dagli esordi alla mitica bar honda del 2004…quando addirittura Jenson arrivò 2. partendo 13.e guidando gli ultimi 20 giri con una mano sola…alla vittoria in Ungheria nel 2006…passando per la crisi del 2007/2008…culminando nel gp più emozionante della storia: Canada 2011…fino ad arrivare ai giorni nostri! E con mio figlio Martin di 6 anni concludiamo (scrive lui): è questo che pensiamo di button e vogliamo che lui faccia del suo meglio!

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