Indycar | Takuma Sato vince la 500 Miglia di Indianapolis

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Tempo di lettura: 13 minuti
di Andrea Gardenal
28 Maggio 2017 - 22:52
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La 500 Miglia di Indianapolis del 2017 si è conclusa a sorpresa con la vittoria di Takuma Sato che sul traguardo ha preceduto Helio Castroneves e il sorprendente Ed Jones, ottimo terzo con la vettura #19 del team Coyne. Il pilota giapponese aveva già sfiorato il successo ad Indy nel 2012, quando era andato in testacoda all’inizio dell’ultimo giro nel tentativo di strappare la leadership della corsa a Dario Franchitti. Per il team di Michael Andretti è il quinto successo ad Indianapolis, il terzo negli ultimi quattro anni.

Alle spalle dei primi tre si sono piazzati Max Chilton e Tony Kanaan, con l’inglese che è stato leader della gara per larghi tratti grazie ad una strategia “sfasata” rispetto agli altri, prima di essere costretto a soccombere agli altri piloti più veloci. Sesto Juan Pablo Montoya, che nonostante la buona posizione finale non è mai stato della partita, davanti ad Alexander Rossi; il campione uscente della Indy 500 ha occupato le prime posizioni per buona parte della gara, prima di finire a fondo gruppo a causa di un pit stop particolarmente sfortunato. Chiudono la top-10 Marco Andretti, un ottimo Gabby Chaves e Carlos Muñoz

La gara si è decisa negli ultimi 10 giri, quelli che sono succeduti all’ultima ripartenza: Chilton è ripartito in prima posizione, ma al giro 194 è stato scavalcato prima da Castroneves e poi da Sato; due tornate dopo il nipponico si è liberato del pilota del Team Penske sfruttando la maggior competitività della sua vettura e da lì in poi è riuscito a costruire un piccolo margine di sicurezza che gli ha permesso di affrontare le ultime tornate senza il fiato di Castroneves sul collo.

La Indy 500 di quest’anno è stata una vera corsa ad eliminazione, nella quale non sono mancati i ritiri e gli incidenti: il più cruento di questi si è verificato poco dopo un quarto di gara, quando Jay Howard è andato prima contro il muro per poi colpire Scott Dixon, che non ha potuto fare nulla per evitarlo. La macchina del neozelandese è letteralmente decollata, finendo contro le reti di protezione poste nella parte interna della pista; fortunatamente entrambi i piloti sono rimasti illesi, ma la gara è stata interrotta per una ventina di minuti per permettere la riparazione delle reti.

Il secondo incidente “importante” si è invece verificato ad una ventina di tornate dalla conclusione, quando Davison e Servia sono entrati in collisione andando a sbattere contro il muretto tra le curve 1 e 2; alle loro spalle si è creata una situazione confusa che ha portato al ritiro Power, Hinchcliffe e Newgarden.

Dal punto di vista della battaglia tra motoristi, sono state rispettate le previsioni della vigilia: Honda molto più competitiva in termini di velocità pura, ma estremamente meno affidabile rispetto ai rivali della Chevy.

Tra le vittime della scarsa resistenza del propulsore nipponico c’è anche Fernando Alonso, autentico protagonista della parte iniziare della gara prima di finire a centro gruppo a causa del gioco delle strategie. Il Campione spagnolo è stato comunque protagonista di una gara assolutamente positiva, nella quale ha corso come un veterano degli ovali: c’è da scommettere che nei prossimi anni riproverà nuovamente l’assalto al Borg-Warner Trophy. Oltre ad Alonso, anche Kimball e Hunter-Reay si sono ritirati a causa dell’esplosione del loro motore Honda.

In termini di competitività, viceversa, Honda ha nettamente sovrastato Chevy, la quale è riuscita a difendersi nell’ultima parte di gara solamente grazie ad un Helio Castroneves in stato di grazia, determinato più che mai a conquistare la quarta vittoria nello Speedway che l’avrebbe posto alla pari di autentici miti quali AJ Foyt, Al Unser sr e Rick Mears. Nulla da fare invece per gli altri piloti del Team Penske, con Power, Newgarden, Montoya e Pagenaud che hanno sostanzialmente recitato la parte delle comparse.

La classifica del campionato si apre ulteriormente al termine di questa gara: al comando passa Helio Castroneves con 245 punti, ma alle sue spalle si piazza un terzetto di piloti composto da Scott Dixon, Takuma Sato e Simon Pagenaud, tutti quanti a 234 punti. Anche dal quinto al nono posto c’è lotta estremamente aperta, con Rossi a 190 punti e Kanaan, Newgarden, Power e Jones alle sue spalle che sono racchiusi in appena 5 punti.

Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è col double header di Detroit nel weekend del 3-4 giugno.

La cronaca

Partenza: Tutto regolare al via con Dixon che mantiene la testa; alle sue spalle si infila benissimo Power davanti a Carpenter e Kanaan. Perde qualche posizione Alonso che scivola al nono posto

5° giro: Dixon mantiene la testa davanti a Kanaan, risalito fino al secondo posto; terzo Rossi davanti a Carpenter e Power

6° giro:  Primo avvicendamento in vetta alla gara con Kanaan che prende la testa scavalcando Dixon.

10° giro: Dopo essersi liberato di Sato nei giri precedenti, Alonso scavalca Power e sale al settimo posto.

20° giro: Non cambiano le posizioni in gara: le due Ganassi di Kanaan e Dixon sono ancora al comando davanti a Rossi; quarta e quinta le due Carpenter di Carpenter e Hildebrand, leggermente più staccate, davanti a Fernando Alonso. Power è scivolato in 11ª posizione.

25° giro: Rossi sale al secondo posto scavalcando Dixon in curva 3

26° giro: Alonso scavalca Hildebrand all’esterno di curva 1 e sale in quinta posizione

27° giro: Carpenter su Dixon, mentre Rossi si avvicina a Kanaan

28° giro: Alonso supera Dixon, la cui vettura mostra un comportamento molto sovrasterzante. Nello stesso giro iniziano i pit stop, con Kanaan che è il primo a rientrare assieme a Spencer Pigot, che stava per essere doppiato.

29° giro: Tantissime vetture in pit lane, tra le quali Dixon e Rossi

30° giro: Rientrano anche Carpenter e Alonso

31° giro: Sosta anche per Hildebrand

32° giro: Jay Howard rientra lentamente in pit lane, probabilmente a secco di etanolo. Pit stop per Montoya, che però fa spegnere il motore perdendo parecchi secondi

34° giro: Al termine della prima tornata di pit stop Ed Carpenter si è portato al comando davanti a Rossi e Alonso. Quarta posizione per Kanaan davanti a Sato e Hildebrand, mentre Dixon è sceso in settima posizione.

36° giro: Fernando Alonso si porta per la prima volta in testa alla gara scavalcando Alexander Rossi, che a sua volta nei giri precedenti si era liberato di Carpenter.

43° giro: Rossi si riprende la testa alla curva 1

44° giro: Sato sale in terza posizione scavalcando Ed Carpenter.

48° giro: Alonso torna in testa alla gara, secondo stint molto aggressivo per il campione spagnolo

49° giro: Alonso allunga sfruttando alla perfezione i doppiaggi di Chilton e Pippa Mann; Rossi perde terreno e si fa agganciare da Takuma Sato

53° giro: Botto tra le curve 1 e 2 che coinvolge Jay Howard e Scott Dixon: prima caution di giornata. Il replay mostra la dinamica di quanto accaduto: Howard, doppiato dopo aver perso parecchi giri ai box, finisce largo in curva 1 e colpisce il muro per poi venire rimbalzato in pista. Alle sue spalle arriva Scott Dixon che non può fare a meno di evitarlo: la sua vettura si impenna, si dirige verso la parte interna del tracciato e colpisce in pieno le reti di protezione, cadendo successivamente sopra alle barriere SAFER. Le immagini sono terribili, ma fortunatamente entrambi i piloti escono illesi dall’incidente. Nel botto per poco non viene coinvolto anche Castroneves, che evita la vettura di Dixon passandole letteralmente sotto.

55° giro: La bandiera rossa viene esposta e la pace car guida le monoposto in pit lane per permettere ai commissari di ripulire la pista, ma soprattutto per riparare il buco che è venuto a crearsi nelle barriere di protezioni.

56° giro: Dopo una ventina di minuti di pausa si riparte

57° giro: Tutti in pit lane per il secondo rifornimento. All’uscita della pit lane il primo a transitare è nuovamente Alonso davanti a Rossi, Sato, Carpenter, Hunter-Reay e Hildebrand. Castroneves e Power sono protagonisti di soste più lunga per verificare lo stato delle rispettive vetture a seguito dell’incidente.

60° giro: Bandiera verde, si riparte

61° giro: Rossi torna al comando

62° giro: Alonso viene scavalcato prima da Sato e poi da Hunter-Reay: quattro Andretti nelle prime quattro posizioni in questo momento della gara.

65° giro: Takuma Sato prende il comando della gara, con Hunter-Reay che a sua volta prova senza successo a superare Rossi.

66° giro: Caution: Daly a muro in curva 3 al termine di una fase piuttosto concitata che aveva visto 6 vetture ravvicinate. Errore di Daly che ha provato in modo un po’ troppo azzardato a superare all’esterno Kimball. Fermo anche Jack Harvey con la sesta vettura del team Andretti, finito a muro dopo aver colpito un detrito perso dalla vettura di Daly.

70° giro: Power, Hinchcliffe, Chilton, Saavedra e Pippa Mann rientrano ai box per sparigliare le carte durante la caution; tutti gli altri piloti a pieni giri restano in pista.

76° giro: Si riparte con Rossi che si riprende immediatamente la testa della gara. Ripartenza molto aggressiva di Hinchcliffe e Power che approfittano delle gomme nuove.

77° giro: Hunter-Reay scavalca Sato e si porta in scia a Rossi.

78° giro: Alonso scavalca Sato in pieno rettilineo e Kanaan fa lo stesso in curva 1, non senza prendersi qualche rischio.

79° giro: Hunter-Reay sale in prima posizione.

81° giro: Viene chiamata la terza caution di giornata a causa della presenza di un detrito in pista. L’appendice aerodinamica proviene dall’ala posteriore della macchina di Marco Andretti

82° giro: Tutti in pit lane ad eccezione di Power, Chilton e Castroneves. Non cambiano le posizioni con Hunter-Reay che resta davanti a Rossi e Alonso

85° giro: Si riparte con Chilton che prende la prima posizione davanti a Will Power.

87° giro: Hunter-Reay scavalca prima Power e poi Chilton, tornando così in testa alla gara. Alle sue spalle risale anche Rossi, mentre Alonso rimane quarto dietro a Chilton

91° giro: Rossi torna al comando della gara, al momento è un continuo avvicendamento tra lui e Hunter-Reay.

93° giro: Castroneves si libera prima di Alonso e poi di Chilton salendo al terzo posto.

94° giro: Alonso riesce finalmente a scavalcare Chilton per conquistare la quarta posizione mentre Hunter-Reay si porta ancora al comando della gara.

95° giro: Castroneves sale in seconda posizione

96° giro: Nuovo avvicendamento in testa alla gara con Castroneves che si porta al comando, mentre Alonso scavalca Rossi e sale in terza posizione.

100° giro: A metà gara la classifica vede Castroneves al comando tallonato da Hunter-Reay, Rossi e Alonso.

103° giro: Sorpasso di Rossi su Hunter-Reay, che a sua volta restituisce il favore il giro dopo.

104° giro: Pit stop per Helio Castroneves, che era in pista con  una decina di giri di carburante in meno rispetto ai suoi rivali.

105° giro: Rossi si porta davanti a tutti scavalcando nuovamente Hunter-Reay. Rientrano anche Power e Chilton, che sono sulla stessa strategia di Castroneves.

110° giro: Hunter-Reay torna al comando mentre Rahal sale al terzo posto scavalcando Alonso.

112° giro: Hunter-Reay doppia Will Power, dopo che l’australiano aveva provato per alcune tornate a mantenersi nel giro del leader. Al termine del giro rientra ai box Alexander Rossi.

113° giro: Tanti piloti in pit lane per il rifornimento tra i quali Hunter-Reay e Alonso. Rahal si porta al comando.

114° giro: Rahal ai box.

116° giro: Al termine della quarta tornata di pit stop Hunter-Reay è saldamente al comando con circa 3 secondi di vantaggio su Rossi, Alonso, Castroneves e Power.

120° giro: Alonso sale al secondo posto mentre Hunter-Reay incrementa il vantaggio sugli inseguitori portandolo a quasi quattro secondi.

122° giro: Caution: Lazier fuori in curva 2 dopo aver perso il controllo della vettura. Il vincitore della Indy 500 del 1996 viene portato al centro medico per alcuni controlli

124° giro: Tutti in pit lane per la sosta. Hunter-Reay riparte davanti ad Alonso, Rossi, Castroneves e Kanaan.

127° giro: Si prolunga il periodo di caution a causa della fermata di Sage Karam provocata da un problema alla batteria.

130° giro: Si riparte, Alonso si libera immediatamente di due doppiati e si mette alla caccia di Hunter-Reay; al termine del giro lo supera in volata sulla linea del traguardo e si porta in prima posizione.

131° giro: Nuova caution per detriti in pista sul rettilineo principale all’uscita della curva 4.

135° giro: Si riparte con Hunter-Reay che torna al comando scavalcando Alonso alla curva 3

136° giro: Alonso restituisce la manovra al compagno di squadra e torna in prima posizione; Hunter-Reay perde l’inerzia della situazione e viene scavalcato anche da Rossi.

137° giro: Caution: esplode il motore Honda di Ryan Hunter-Reay, gara finita per il campione dell’edizione 2014 della Indy 500.

139° giro: Tutti ai box per il quinto rifornimento di giornata. Alonso esce per primo dai box davanti a Kanaan, Castroneves, Sato e Montoya. Problemi durante l’inserimento del bocchettone del rifornimento sulla monoposto di Alexander Rossi, che per giunta fa spegnere il motore alla ripartenza e quindi deve accodarsi al resto del gruppo di piloti rientrati in pit lane. Sono rimasti in pista, nell’ordine, Chilton, Kimball, Hildebrand, Davison, Rahal, Pagenaud, Jones e Andretti, i quali avevano rifornito in precedenza.

143° giro: Si riparte nuovamente con Kimball che scavalca immediatamente Chlton, ma dopo alcuni secondi viene nuovamente chiamata la caution: Carpenter ha perso il flap sinistro dell’ala anteriore che è finito in pista. Il replay mostra che Carpenter ha perso il posteriore della vettura in entrata della curva 1 colpendo la macchina di Aleshin; fortunatamente entrambi sono riusciti a rimanere in pista, ma ora chiaramente Carpenter si trova in fondo al gruppo.

148° giro: Bandiera verde: 5-wide nel back stretch ma fortunatamente non ci sono contatti

149° giro: Chilton torna al comando e Davison guadagna la terza posizione ai danni di Hildebrand. Sosta per Graham Rahal con la ruota posteriore sinistra sgonfia.

152° giro: Castroneves su Hildebrand per la quarta posizione.

154° giro: Bella manovra di Davison che all’esterno di curva 1 scavalca Kimball per la seconda posizione.

160° giro: Kimball si riprende la seconda posizione superando Davison.

163° giro: Nuovo avvicendamento per la seconda posizione, stavolta è Davison a tornare davanti a Kimball.

166° giro: Pit stop per Chilton

167° giro: Caution. Problemi al motore per Kimball e guai tecnici anche per Zach Veach

168° giro: Tutti ai box. Chilton torna in testa alla gara ma tra quelli che escono dalla pit lane è Castroneves ad essere davanti a tutti. Rimane in pista anche Ed Jones, che si trova così in seconda posizione.

172° giro: Si riparte con Chilton al comando davanti a Jones, Castroneves, Davison e Sato.

173° giro: Castroneves si porta in seconda posizione scavalcando Jones all’esterno della curva 3.

175° giro: Battaglia per la seconda posizione tra Castroneves, Jones e Sato; ad avere la meglio è proprio il pilota del team Coyne.

179° giro: Gran manovra di Sato che in un colpo solo si libera di Castroneves e Jones. Nel frattempo Alonso è risalito in settima posizione

180° giro: Caution: esplode il motore Honda della vettura di Fernando Alonso. Si chiude così la prima partecipazione di Fernando Alonso alla 500 Miglia di Indianapolis

184° giro: Si riparte e c’è subito il botto che coinvolge Davison, Servia, Power, Hinchcliffe e Newgarden. Servia tocca leggermente Davison ed entrambi finiscono in testacoda contro il muro; alle loro spalle gli altri quattro piloti vengono coinvolti nella carambola senza poterla evitare

190° giro: Si riparte con Sato che attacca Chilton senza riuscire a scavalcarlo, mentre Castroneves si porta in terza posizione passando Ed Jones.             

192° giro: Nuovo attacco di Sato in curva 1, Chilton resiste; alla curva 3 Castroneves attacca e scavalca Sato.

194° giro: Nuova grande manovra di Helio Castroneves, stavolta ai danni di Chilton. Il brasiliano si porta al comando della gara. In fondo al rettilineo successivo anche Sato riesce a passare l’inglese e a riportarsi in scia a Castroneves.

196° giro: Sato scavalca Castroneves ed è il nuovo leader della gara.

200° giro: Castroneves prova ad avvicinarsi al leader della gara, ma per lui non c’è nulla da fare: Takuma Sato è il vincitore dell’edizione numero 101 della 500 Miglia di Indianapolis

Le classifiche

 

Immagine di copertina da https://twitter.com/FollowAndretti

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