Indycar | St.Petersburg 2019 | Anteprima

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
7 Marzo 2019 - 14:00
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Dopo sei lunghi mesi di pausa invernale, la Indycar Series è finalmente pronta per riaccendere i motori e scendere nuovamente in pista per il primo appuntamento stagionale, il Gran Premio di St.Petersburg. Per la Indycar si tratta ormai di un appuntamento fisso, visto che è dal 2011 che il campionato inizia sul circuito semi-cittadino della Florida ottenuto combinando una pista dell’aeroporto locale “Albert Whitted” con le strade adiacenti.

L’anno scorso la vigilia della prima gara di St.Petersburg aveva portato con sé un gran numero di incognite relative al nuovo pacchetto aerodinamico, destinato a rendere le macchine molto meno sensibili alle turbolenze prodotte dalle monoposto davanti e a favorire così i duelli e i sorpassi. 12 mesi dopo, si può dire che quell’obiettivo è stato centrato in pieno, perlomeno per quanto riguarda i risultati sulle piste cittadine e stradali; d’altro canto, sugli ovali le cose sono andate meno bene e gli organizzatori sono stati costretti a correre ai ripari per quest’anno, imponendo alcune modifiche al pacchetto tecnico previsto per i superspeedway e aumentando la pressione di sovralimentazione del turbocompressore (e quindi la potenza) per le gare sugli ovali corti.

Vuoi per le condizioni meteo miste in qualifica, che hanno portato ad una griglia di partenza insolita, vuoi perché i piloti sono stati costretti ad adattarsi a delle macchine con caratteristiche aerodinamiche e meccaniche completamente diverse, la gara dello scorso anno ha regalato emozioni e colpi di scena a non finire dal primo all’ultimo giro. Sotto la bandiera a scacchi è transitato per primo Sebastien Bourdais, vincitore sulle strade della Florida per il secondo anno consecutivo; il francese ha ereditato proprio sul finale il successo da Robert Wickens, colpito alla prima curva dell’ultimo giro da Alexander Rossi dopo aver dominato la gara fin dal primo giro.

Per quest’anno la situazione si profila diversa: lo svolgimento della gara porterà con sé tutte le incognite tipiche dei circuiti cittadini, con i muretti a bordo pista che non perdonano il minimo errore e l’incognita delle caution, però sul piano della prestazione pura è probabile che i top team tornino a farla da padrone. In ottica qualifica l’osservato speciale è Will Power, che nelle ultime 9 stagioni ha conquistato per ben 7 volte la pole position.

Con la nuova stagione arriverà anche una nuova line-up per quanto riguarda le squadre: a livello di top team, l’unica novità significativa è rappresentata dall’arrivo di Felix Rosenqvist alla corte di Chip Ganassi, dove prenderà in mano il volante della monoposto #10 in sostituzione di Ed Jones; quest’ultimo, a sua volta, si è accordato con il team di Ed Carpenter per disputare le gare sui circuiti stradali e cittadini al volante della #20, con una entry che sarà condivisa dalla Scuderia Corsa di Giacomo Mattioli.

Le altre novità riguarderanno principalmente i debuttanti: Marcus Ericsson, proveniente dalla Formula 1, sarà il secondo pilota del team Arrow Schmidt-Peterson al fianco di James Hinchcliffe, in attesa di vedere se e quando Robert Wickens potrà tornare alle competizioni; Santino Ferrucci sarà invece il compagno di squadra di Sebastien Bourdais sulla seconda monoposto del team Dale Coyne Racing, squadra per la quale il pilota italo-americano ha già disputato quattro gare lo scorso anno. Dalla Indy Lights arriva invece Colton Herta, figlio di Bryan, che guiderà full-time la vettura #88 del team Harding-Steinbrenner Racing.

Chi invece mancherà all’appello, almeno per il momento, è Patricio O’Ward: il messicano, vincitore del titolo Indy Lights nel 2018, ha abbandonato il team Harding-Steinbrenner prima dei test di Austin del mese scorso a causa di problemi di budget. Per il momento O’Ward resterà in panchina, in attesa di vedere come si svilupperà il mercato: comunque vadano le cose, O’Ward dovrebbe prendere parte ad almeno tre gare di questa stagione, compresa la Indy 500, grazie al milione di dollari messo in palio per il vincitore del campionato Indy Lights.

Per quanto riguarda i rookie, la Indycar 2019 vedrà un nuovo arrivo: il team Dragonspeed, fondato da Elton Julian e impegnato fino ad ora principalmente in competizioni endurance, sbarcherà in Indycar con un programma che prevede la partecipazione a cinque appuntamenti stagionali, compresa la 500 Miglia di Indianapolis; l’obiettivo del team è quello di poter entrare full-time a partire dalla stagione 2020. Il pilota del team sarà Ben Hanley, debuttante a sua volta in Indycar, che siederà al volante della monoposto #81 spinta da un motore Chevrolet.

Per una squadra che arriva, ce n’è un’altra il cui futuro è coperto da nubi oscure: il team Juncos, dopo aver disputato quasi l’intera stagione 2018 alternando tre piloti sulla monoposto #32, sembra essere sparito dai radar. Kyle Kaiser ha preso parte ai test collettivi di Austin dello scorso febbraio, ma al momento il suo impegno è limitato al solo Indycar Classic, seconda gara stagionale sul Circuit of the Americas. Per quanto riguarda St.Petersburg, tuttavia, il nome della squadra non compare nella entry list ufficiale diramata dalla Indycar.

A livello di mercato, l’ultima novità è rappresentata dalla riduzione dell’impegno di Charlie Kimball in seno al team Carlin: il pilota californiano scenderà in pista solamente in 5 occasioni, tra cui la gara inaugurale di St.Petersburg e la Indy 500. Molto probabilmente uno dei piloti che lo sostituirà per il resto della stagione sarà RC Enerson, che ha partecipato con la Carlin ai test di Austin; è tuttavia possibile che la monoposto #23 venga affidata anche ad altri piloti nel corso della stagione.

I team Penske, Andretti, Rahal e Foyt hanno invece confermato in blocco le line-up dell’anno scorso.

Complessivamente gli iscritti alle diverse gare del campionato Indycar 2019 dovrebbero oscillare tra le 21 e le 25 unità, con la sola eccezione della 500 Miglia di Indianapolis dove al momento è già prevista la presenza di almeno 33 piloti; dato che mancano più di 2 mesi all’inizio delle prove libere per la Indy 500, è altamente probabile che anche quest’anno si superi la fatidica soglia dei 33 iscritti e che quindi non tutti i piloti saranno ammessi al via della gara.

Questa è la entry list completa per la stagione Indycar 2019

Per quanto riguarda il calendario ci sono alcune novità significative: rispetto allo scorso anno saltano i Gran Premi di Phoenix e di Sonoma, che vengono sostituiti rispettivamente dalla gara di Austin (denominata “Indycar Classic”) e dal Gran Premio di Laguna Seca; quest’ultimo appuntamento, che chiuderà la stagione, tornerà a svolgersi per la prima volta dal 2004, quando faceva parte del calendario della Champ Car World Series. Si segnalano inoltre alcune altre piccole variazioni, con il GP dell’Alabama che precederà di una settimana quello di Long Beach e con la Iowa 300 che si disputerà una settimana dopo il GP di Toronto. Sempre a proposito della gara dell’Iowa, quest’anno tornerà a svolgersi al sabato sera, sotto le luci artificiali, come già avvenuto in altre quattro occasioni in passato.

Questo è il calendario completo della Indycar 2019:

Rispetto allo scorso anno sono cambiate alcune cose anche dal punto di vista commerciale. Il main sponsor della categoria non sarà più la Verizon, ma il colosso nipponico delle telecomunicazioni NTT Data, i cui loghi appaiono sulle macchine del team di Chip Ganassi già da alcuni anni. Verizon, dal canto suo, ha confermato il suo impegno nella serie come sponsor della monoposto #12 di Will Power.

Anche a livello televisivo ci sono delle novità: archiviato il decennio di “spezzatino” tra i gruppi ABC e Versus (poi NBC), per i prossimi 3 anni le gare della Indycar Series saranno trasmesse interamente dalle reti della NBC, con otto gare (tra cui la Indy 500) trasmesse in chiaro sul canale generalista NBC e le rimanenti nove su NBCSN. Per quanto riguarda l’Italia, Sky ha deciso di non rinnovare il contratto scaduto al termine dello scorso anno, pertanto le gare della Indycar spariranno dai canali della TV satellitare; il suo posto, per i prossimi due anni, verrà preso da DAZN.

2019 Firestone Grand Prix of St.Petersburg
Round 01/17
08-09-10 Marzo 2019

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Cittadino
Lunghezza del circuito
: 1,8 mi (2,897 km)
Giri da percorrere: 110
Distanza totale: 198,0 mi (318,650 km)
Numero di curve: 14 (9 a destra, 5 a sinistra)
Senso di marcia: orario
Primo Gran Premio: 2003
Sanctioning body: CART: 2003; IRL 2005-2010; INDYCAR 2011-2019

RECORD

Miglior giro: 1:00.0476 – Jordan King – Ed Carpenter Racing – 2018
Distanza: 2h04:32.4153 – Sebastien Bourdais – Dale Coyne Racing – 2017 (su 110 giri)
Vittorie pilota: 3 – Helio Castroneves
Vittorie team: 8 – Team Penske
Pole pilota: 7 – Will Power
Pole team: 8 – Team Penske
Podi pilota: 6 – Helio Castroneves, Tony Kanaan
Podi team: 16 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 08 Marzo
10:45-11:30 (16:45-17:30) Prove Libere 1
14:20-15:05 (20:20-21:05) Prove Libere 2

Sabato 09 Marzo
10:25-11:10 (16:25-17:10) Prove Libere 3
14:30-15:45 (20:30-21:45) Qualifiche

Domenica 10 Marzo
09:20-09:50 (14:20-14:50) Warm-Up
13:37 (18:37) Gara – Diretta su DAZN a partire dalle 18:30

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/indycar/

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