Indycar | Sonoma 2017 | Anteprima

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
13 Settembre 2017 - 09:00
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Dopo oltre 4000 miglia e 2200 giri percorsi, il campionato Indycar 2017 si appresta a mettere in scena il proprio atto conclusivo che si svolgerà sul road course di Sonoma, nel bel mezzo della wine country californiana. Questa pista rispetta, per certi versi, la tradizione degli stradali americani, con tanti saliscendi e una grande varietà di curve; al tempo stesso è una pista su cui è molto difficile sorpassare, soprattutto per la mancanza di un vero e proprio rettilineo. Sarà quindi fondamentale sia azzeccare una buona qualifica, sia non farsi beffare da caution che possono giungere in concomitanza con i rifornimenti.

Il Gran Premio di Sonoma si presenta come una sorta di ultimo giorno di scuola per tanti piloti, ma anche per l’attuale generazione di monoposto. In questo weekend di gara si vedranno infatti in pista per l’ultima volta gli aerokit personalizzati prodotti da Honda e Chevrolet, sulla cui utilità si è spesso discusso. È vero che sono serviti a differenziare le vetture equipaggiate dai due costruttori, ma al tempo stesso hanno incrementato la complessità costruttiva delle varie parti innalzando, di riflesso, i costi. La proliferazione di appendici aerodinamiche, inoltre, ha fatto sì che, in caso di collisione, si spargesse sulla pista un maggior numero di detriti.

A tutto ciò si aggiunge la constatazione che gli aerokit non hanno contribuito a migliorare lo spettacolo in pista, anzi, per lungo tempo si è visto un predominio totale da parte della Chevrolet; solamente in quest’ultimo anno Honda ha rialzato la testa, aggiudicandosi 7 delle 16 gare disputate.

Dall’anno prossimo, insomma, si cambia: la veste aerodinamica sarà uguale per tutte le macchine ed è stata concepita per migliorare lo spettacolo e la lotta in pista, nella speranza che due monoposto riescano a stare una in scia all’altra con minor difficoltà. L’ultimo test “istituzionale” con l’aerokit universale si svolgerà a fine mese a Sebring, mentre a novembre la Dallara dovrebbe recapitare i primi pacchetti aerodinamici alle varie squadre.

Come detto, Sonoma potrebbe rappresentare il passo d’addio anche per alcuni piloti, primo tra tutti Helio Castroneves: il pilota brasiliano è tornato alla vittoria quest’anno nella Iowa 300, ma questa performance potrebbe non essere sufficiente per ottenere la riconferma da parte di Roger Penske, che lo vorrebbe dirottare nel campionato IMSA.

In generale, comunque, circa metà dei piloti attualmente impegnati in Indycar si prepara ad entrare nell’off-season della Indycar senza un contratto siglato per la prossima stagione. Se per riempire alcune caselle (Sato con Rahal, Kanaan con Foyt…) sembra mancare solamente l’annuncio ufficiale da parte dei diretti interessati, è anche vero che restano comunque 7-8 posti vacanti in ottica 2018.

Se per tanti piloti questo weekend rappresenterà la chiusura di un capitolo della propria carriera in Indycar, ci sarà qualcun’altro che invece inizierà a porre le basi per il proprio futuro: si tratta di Zachary Claman DeMelo, pilota canadese nato nel ’98, che in California porterà in pista la seconda monoposto del team di Bobby Rahal. DeMelo ha corso negli ultimi due anni in Indy Lights, dove però non ha ottenuto risultati eclatanti: su 34 gare disputate ne ha vinta una sola, Road America 2017, conquistando un nono e un quinto posto finali nei due campionati da lui disputati.

Al di là di questi discorsi, tuttavia, l’attenzione è interamente rivolta alla lotta per il titolo: tra i 20 piloti iscritti full time al campionato, ben sette arrivano a Sonoma con la possibilità teorica di giocarsi il titolo avendo un distacco dalla prima posizione inferiore a 104 punti, il bottino massimo accumulabile nell’ultima gara stagionale. Uno di questi, tuttavia, è tenuto in gioco solamente dalla matematica: non appena Josef Newgarden e Scott Dixon prenderanno la bandiera verde a Sonoma, Graham Rahal uscirà automaticamente dalla contesa per il titolo perché, comunque vada, nessun partente prenderà meno dei 16 punti riservati al 22° classificato.

Chi si trova in una situazione molto simile a quella di Rahal è Alexander Rossi, che arriva da un weekend da assoluto dominatore a Watkins Glen dove ha sconfitto sul campo Scott Dixon, il re del tracciato dello Stato di New York. Le possibilità che ha Rossi di aggiudicarsi il titolo sono veramente minime: dovrebbe ripetere la prestazione messa in campo al Glen, conquistando la vittoria e tutti i quattro punti bonus messi in palio, sperando al tempo stesso che Newgarden e Dixon restino confinati nelle ultime due-tre posizioni della classifica finale (il tutto senza considerare i risultati degli altri tre contendenti al titolo).

Le cose vanno un pochino meglio per Will Power, che rispetto al leader del campionato paga un ritardo di 68 punti. Sul campione Indycar 2014 pesano come macigni gli incidenti al primo giro di Toronto (dove ha avuto ben poche colpe) e Gateway, che hanno spezzato un ruolino di marcia che, per il resto, nella seconda parte di stagione è stato fantastico. Basti pensare che da gara-2 di Detroit in poi il suo peggior risultato, tolti gli incidenti, è stato il sesto posto al Glen, dove ha pagato la scelta di un setup maggiormente votato alla pioggia.

Come Rossi, anche Power ha bisogno di un buon numero di eventi a proprio favore per portarsi a casa il titolo: supponendo che riesca a fare bottino pieno, Dixon e Newgarden non dovrebbero, rispettivamente, fare meglio dell’11° e del 12° posto.

Veniamo ora ai piloti che hanno maggiormente in mano il pallino della situazione. Nonostante un campionato molto sottotono rispetto al dominio messo in mostra nel 2016, Simon Pagenaud è pienamente in lotta per il titolo. Al di là della vittoria di Phoenix, in realtà abbastanza fortunosa, l’arma vincente del francese in questo campionato è stata la costanza: su 16 gare disputate solamente in due occasioni è arrivato fuori dalla top-10 e per ben 12 volte ha tagliato il traguardo nelle prime cinque posizioni.

Nonostante le difficoltà incontrate in questa stagione, Pagenaud è pur sempre il campione uscente sia in senso assoluto che limitatamente a questo evento, pertanto rientra di diritto tra i papabili alla vittoria finale. Ciò è vero soprattutto se si guarda alla matematica: con la vittoria a Sonoma e i quattro punti bonus, al francese basterebbero un terzo posto di Dixon e un Newgarden giù dal podio per bissare il titolo dell’anno scorso.

Continuando a scorrere verso l’alto la classifica, in terza posizione troviamo Helio Castroneves, che a Sonoma potrebbe andare incontro al suo ultimo weekend in qualità di pilota Indycar a tempo pieno. Ciò significa che quella di domenica prossima rischia di essere la sua ultima chance per conquistare quel titolo che, in 20 anni di carriera, gli è sempre sfuggito.

Il brasiliano paga un ritardo di soli 22 punti nei confronti del leadership della generale, il che significa che è realmente padrone del proprio destino: facendo bottino pieno, Castroneves sarebbe campione anche con Newgarden e Dixon piazzati immediatamente alle sue spalle.

Il duello più atteso è quello tra Josef Newgarden e Scott Dixon. Se dopo Gateway il pilota del team Penske sembrava lanciato verso la conquista del suo primo campionato Indycar, ora tutto è nuovamente rimesso in discussione: il secondo posto del neozelandese al Gran Premio di Watkins Glen e la contemporanea debacle del pilota del Tennessee, finito contro il guard rail all’uscita dei box dopo l’ultima sosta, hanno completamente ribaltato la situazione e ora Dixon ha soli tre punti di ritardo nei confronti del rivale: un margine esiguo, minimo, recuperabile ancor più facilmente grazie al punteggio raddoppiato.

Anche l’albo d’oro sorride a Scott Dixon, che a Sonoma ha già vinto per ben tre volte: l’ultimo suo successo su questa pista risale a due anni fa quando, con un colpo di reni finale, riuscì a strappare il titolo dalle mani del pilota della Penske #2, guidata all’epoca da Juan Pablo Montoya.

Per non lasciare nulla al caso, la scorsa settimana il Team Penske ha deciso di sfruttare l’ultimo giorno di test privati concesso dal regolamento proprio su questa pista: tutti e quattro i piloti hanno provato assetti e regolazioni in modo da arrivare nel weekend ufficiale di gara con la miglior preparazione possibile. Lo stesso trattamento sarà però riservato a tutte le altre squadre, perché eccezionalmente la Indycar ha messo in programma 6 ore di test per il giovedì precedente al Gran Premio.

Con una classifica così corta ben difficilmente vedremo piloti correre in difesa intenti a fare calcoli: tutti cercheranno di andare all’attacco fin dal primo giro con l’obiettivo di mettersi nella posizione migliore possibile per vincere la Astor Cup o, in alternativa, per chiudere nel migliore dei modi il campionato.

2017 GoPro Grand Prix of Sonoma
Round 17/17
15-16-17 Settembre 2017

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Stradale
Lunghezza del circuito
: 2,385 mi (3,838 km)
Giri da percorrere: 85
Distanza totale: 202,725 mi (326,254 km)
Numero di curve: 17 (10 a destra, 7 a sinistra)
Senso di marcia: orario
Prima Gara: 1970
Sanctioning body: USAC 1970; IRL 2005-2010; INDYCAR 2011-2017

RECORD

Miglior giro: 1:16.2530 – Simon Pagenaud – Team Penske – 2016
Distanza: 2h00:12.9424 – Simon Pagenaud – Team Penske – 2016 (su 85 giri)
Vittorie pilota: 3 – Will Power, Scott Dixon
Vittorie team: 6 – Team Penske
Pole pilota: 5 – Will Power
Pole team: 8 – Team Penske
Podi pilota: 6 – Dario Franchitti
Podi team: 13 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Giovedì 14 Settembre
10:00-12:00 (19:00-21:00) Test Session 1
14:00-18:00 (23:00-03:00) Test Session 2

Venerdì 15 Settembre
10:00-10:45 (19:00-19:45) Prove Libere 1
14:15-15:00 (23:15-00:00) Prove Libere 2

Sabato 16 Settembre
11:00-11:45 (20:00-20:45) Prove Libere 3
15:30-16:45 (00:30-01:45) Qualifiche

Domenica 17 Settembre
11:30-12:00 (20:30-21:00) Warm Up
15:43 (00:43) Gara – Diretta su Sky Sport 2 a partire dalle 00:40

Mappa del circuito e immagine di copertina dal sito ufficiale Indycar

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