IndyCar, si dimette il presidente Derrick Walker

IndyCar
Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Gardenal
31 Luglio 2015 - 08:30
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Mark Miles, amministratore delegato del gruppo Hulman&Company, proprietario dell’INDYCAR e dell’Indianapolis Motor Speedway, ha annunciato oggi che a fine agosto Derrick Walker rassegnerà le proprie dimissioni dalla carica di presidente dell’INDYCAR, la società che organizza l’omonimo campionato.

Nato in Scozia 70 anni fa, Walker ricopre da maggio 2013 la carica di Presidente dell’INDYCAR. Il suo esordio nell’ambiente delle corse risale all’inizio degli anni ’70, quando ricopriva il ruolo di capo meccanico nella Brabham di Bernie Ecclestone; nel 1976 è passato al team di Roger Penske, con cui ha vinto grazie a John Watson il GP d’Austria del 1976, per poi ricoprire l’incarico di direttore generale dell’impianto di produzione nella sede inglese di Poole; Walker è successivamente diventato Vice Presidente della sezione corse della squadra del Capitano, vincendo in questo ruolo 4 campionati CART e altrettante 500 Miglia di Indianapolis.

Nel 1988 è diventato team manager della squadra Porsche impegnata in Formula CART, rilevandone poi le quote ad inizio 1991 per fondare il Team Walker che rimarrà nella categoria fino al 2004, anno in cui verrà ribattezzata “Team Australia” grazie all’ingresso in società di due milionari australiani. Per la squadra di Walker hanno corso piloti del calibro di Scott Goodyear (secondo nella memorabile 500 Miglia di Indianapolis del 1992, battuto in volata da Al Unser jr), Gil De Ferran e, negli anni del Team Australia, Simon Pagenaud e Will Power.

Annunciando le dimissioni di Walker, Mark Miles ha elencato i meriti del suo lavoro negli ultimi due anni e mezzo, che vanno dall’inserimento in calendario dei Gran Premi di Indianapolis e di Boston all’aver portato a compimento l’introduzione degli aerokit, senza dimenticare i provvedimenti sul fronte sicurezza per rendere più stabili e robuste le vetture, soprattutto nella zona delle fiancate. Walker, dal canto suo, ha motivato la sua decisione con la volontà di affrontare nuove sfide professionali.

Si apre ora il delicato processo di scelta del suo successore, che avrà l’arduo compito di portare la categoria verso la 100ª edizione della 500 Miglia di Indianapolis e di risollevarne le sorti all’interno del mercato americano, dove ormai da tempo è stata soppiantata dalla NASCAR in termini di ricchezza e popolarità.

Immagine di copertina da indycar.com

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