Indycar | Rossi e Kanaan provano per la prima volta il COTA

IndyCar
Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
31 Ottobre 2018 - 09:00
Home  »  IndyCar

Mancano ancora alcuni mesi prima che la Indycar faccia il suo esordio ufficiale al Circuit Of The Americas, ma già nei giorni scorsi due piloti hanno avuto l’opportunità di dare un primo assaggio alla pista: il 29 ottobre Alexander Rossi e Tony Kanaan, rispettivamente in rappresentanza di Honda e Chevrolet, sono stati i primi due piloti a scendere in pista per una giornata di prove riservata allo sviluppo delle gomme Firestone in vista del prossimo campionato e in particolare della gara che si disputerà sul circuito stradale del Texas nel weekend del 24 marzo.

Per Rossi non è stata una prima assoluta, visto che nel 2015 aveva avuto la possibilità di correre su questo stesso circuito in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1; al volante della modesta Marussia/Manor, il pilota californiano aveva approfittato di una gara ad eliminazione per tagliare il traguardo al 12° posto (miglior risultato in Formula 1 per lui), ultimo tra i piloti classificati. L’esperto pilota brasiliano, al contrario, non aveva mai avuto modo di provare sul circuito di Austin.

Sono venuto alla prima gara di Formula 1 su questa pista e ho guardato la prima sessione di prove libere dalla cima della torre. Ho sempre voluto provare qui, ogni anno chiedevo alla squadra se potevamo venire qui a provare; finalmente ce l’abbiamo fatta” ha detto Tony Kanaan, che è poi passato a descrivere le sensazioni provate in pista. “È una pista molto divertente, un mix tra Elkhart Lake, Laguna Seca e Sonoma. Non sapevo cosa aspettarmi, ma è molto divertente ed impegnativo. È quel genere di pista che ha curve veloci, lente e di media velocità ed è molto difficile mettere a punto la macchina. Ci sono anche molte curve da prima marcia che danno la possibilità di sorpassare“.

Non voglio dare l’impressione sbagliata che qui avremo la possibilità di sorpassare in ogni momento, si tratta pur sempre di una pista stradale, però ci sono almeno due punti dove sarà più semplice passare e alcuni altri dove ci si potrà provare“.

Ci sono alcune curve cieche, specialmente la prima che è al termine della salita; già guardando da fuori dà l’idea di essere ripida, ma da dentro la macchina sembra ancora più ripida. È stato difficile trovare il punto di corda, ma una volta che ci si abitua è molto divertente. Ogni volta che arrivi nella zona della frenata pensi di poter andare un po’ più veloce, ma ogni volta che provi a spingere un po’ di più vai troppo oltre. Dovrò lavorare molto sul collo: le curve 16-17-18 prima dei box sono molto lunghe, sono come il Carousel di Elkhart Lake“.

Rossi fa eco al pilota brasiliano: “Ci sono molti elementi differenti al Circuit Of The Americas: La sezione che comprende le curve dalla 1 alla 10 è molto veloce ed impegnativa ed è necessario trovare un buon ritmo fin dall’inizio, mentre le curve dalla 12 alla 15 sono molto lente, ricordano un circuito cittadino, quindi avremo bisogno di una macchina che sia valida in entrambe le situazioni: quando torneremo qui sarà una sfida molto interessante trovare il giusto equilibrio“.

Rossi ha poi proseguito: “Possiamo aspettarci un bello spettacolo: in Formula 1 si possono vedere le macchine più veloci sul pianeta, ma c’è una grande differenza tra il primo e il ventesimo; in Indycar i primi 15 possono essere racchiusi in sette/otto decimi di secondo e questo è garanzia di spettacolo. Oltre a questo, i fans possono avvicinarsi maggiormente alle macchine e ai piloti e interagire con loro ad un livello differente, costruendo una connessione con i piloti e le squadre: è un elemento che caratterizza la Indycar e di questo ne siamo orgogliosi“.

Racer.com ha approfondito il lato tecnico andando ad intervistare Jeremy Milless della Andretti Autosport, che lunedì ha lavorato con Rossi durante il test Firestone. “Abbiamo iniziato con un setup col quale ci sentivamo a nostro agio: prima di venire qui ho chiesto ad Alex un’opinione sul tracciato e lui ha parlato di un asfalto con poca aderenza, pertanto abbiamo utilizzato un assetto da pista stradale non troppo aggressivo: durante tutta la giornata è bastato regolare un po’ l’altezza della macchina al posteriore per essere davvero veloci, quindi è stato abbastanza positivo“.

Ho preso alcune misure per fare dei paragoni tra il COTA e le altre piste in cui andiamo: ci sono sei curve simili alla 11 di Sonoma. È una pista molto lenta: ci sono cinque curve da prima marcia e una da seconda, poi ci sono le curve ad alta velocità che sono veramente rapide: per noi qui non ci sono curve da media velocità. Inoltre tutti i rettilinei sono preceduti da curve lente, quindi abbiamo deciso di lavorare principalmente su alcuni aspetti relativi alle curve lente e devo dire che ne è valsa la pena“.

Il miglior tempo (non ufficiale) è stato ottenuto da Alexander Rossi in 1:47.8, ma Milless è convinto che ci sia margine per girare più forte di alcuni secondi. “L’obiettivo principale è stato lo sviluppo delle gomme primary (più dure), quindi solo con le gomme potremo abbassare i tempi di un secondo; inoltre tutti utilizzavamo la mappatura del motore tipica delle prove libere, quindi tra una cosa e l’altra credo che potremo essere più veloci di almeno un paio di secondi“.

Oltre a Rossi e Kanaan c’era in pista anche RC Enerson, impegnato in un rookie test col team Carlin; né il pilota né la squadra hanno però voluto rilasciare dichiarazioni agli organi di stampa presenti sulla pista di Austin.

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO