Indycar | Rossi c’è a Watkins Glen

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
3 Settembre 2017 - 23:35
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Alexander Rossi ha posto il sigillo su un weekend dominato conquistando la sua seconda vittoria in carriera dopo quella, storica, giunta in occasione dell’edizione numero 100 della 500 Miglia di Indianapolis. Il californiano è stato più forte perfino di un problema tecnico capitatogli durante la prima sosta per il rifornimento, quando il bocchettone ha subito una perdita di carburante riuscendo a riempire solo parzialmente il serbatoio della sua Dallara.

In quel momento Rossi si è trovato fuori sequenza rispetto ai suoi rivali, ma un po’ grazie al fuel saving, un po’ grazie alle caution è riuscito piano piano a tornare sulla tattica impostata da tutti gli altri. Memorabile il suo penultimo stint, quando è riuscito a guadagnare una dozzina di secondi nei confronti dei suoi più diretti inseguitori, capitanati da uno Spencer Pigot che era stato catapultato nelle prime posizioni grazie al gioco delle strategie.

Gli 11 giri finali dopo l’ultima ripartenza sono stati infernali, con Scott Dixon perennemente incollato ai suoi tubi di scarico e pronto ad approfittare di un suo errore; Rossi ha però guidato in maniera perfetta, tenendo altissimo il ritmo e non sbagliando di una virgola le sue traiettorie, andando così a tagliare per primo il traguardo. Il californiano è il decimo vincitore diverso nelle sedici gare finora disputate in questo campionato.

La gara di Dixon, per contro, non è stata facile, dato che in più di un’occasione è stato costretto a rimontare a causa di soste non particolarmente rapide. Alla fine il neozelandese si è liberato, uno alla volta, di tutti i suoi avversari più veloci, pagando dazio solamente nei confronti di un Rossi in stato di grazia.

Per il pilota di Ganassi la giornata è stata comunque positiva in virtù della battuta d’arresto di Josef Newgarden. Dopo essere stato afflitto per tutta la gara da problemi di assetto (una vettura troppo carica, assettata per la pioggia, gli impediva di superare i concorrenti più lenti), il pilota del Tennessee ha commesso un errore in occasione dell’ultima sosta quando è partito per la tangente e ha colpito il guard rail posto all’uscita della corsia box. A questo incidente se ne è aggiunto subito un altro quando Bourdais, arrivato a sua volta lungo, ha colpito al posteriore la Penske #2. I danni riportati dalla monoposto del leader del campionato sono stati tali da costringerlo per lungo tempo ai box, tanto che alla fine Newgarden ha tagliato il traguardo in 18ª posizione in ritardo di due giri.

Già, gli assetti: la pioggia caduta pesantemente in mattinata su Watkins Glen (in particolare durante la gara della Indy Lights) aveva allagato la pista, ma al momento della partenza il tracciato era ormai asciutto. Ciononostante la direzione gara aveva dichiarato pista bagnata, costringendo tutti i piloti a partire con le gomme scolpite, ma lo stato della pista era tale che al termine del primo giro tutti sono rientrati in pit lane per mettere le slick.

L’incertezza sul meteo ha portato a scelte diverse a livello di set-up delle vetture. Chi ne ha fatto maggiormente le spese è stato proprio il Team Penske, che ha caricato troppo le ali di tutte le macchine togliendo loro velocità di punta su una pista in cui questo parametro è a dir poco fondamentale.

Castroneves e Power sono riusciti a limitare in qualche modo i danni, anche se per tutta la gara sono risultati evidenti i limiti delle rispettive vetture (in particolare di quella dell’australiano): il brasiliano ha tagliato il traguardo in quarta posizione, alle spalle di Ryan Hunter-Reay, l’australiano in sesta. Discorso diverso per Pagenaud, che nell’ultima fase della gara è rimasto inutilmente incollato a Chilton senza però mai riuscire ad attaccarlo a causa della velocità di punta troppo bassa; il francese ha chiuso al nono posto, riuscendo così ad approfittare solo parzialmente della battuta d’arresto di Newgarden.

Per quanto riguarda gli altri va segnalata la buona gara di Spencer Pigot, che ha tagliato il traguardo in dodicesima posizione dopo aver occupato il secondo posto per buona parte della gara grazie al gioco delle tattiche. Prova positiva anche per Jack Harvey, che alla sua prima gara in carriera su uno stradale in Indycar ha tagliato il traguardo in 14ª posizione.

Due piloti non sono riusciti a vedere la bandiera a scacchi. James Hinchcliffe si è ritirato dopo pochi giri a causa di un problema al cambio mentre Tony Kanaan ha commesso un errore molto simile a quelli compiuti da Newgarden e Bourdais all’uscita della corsia dei box. Tanti problemi anche per Takuma Sato, che a causa di un problema alla valvola wastegate ha perso quattro giri.

Il prossimo appuntamento col campionato Indycar è previsto per il weekend del 17 settembre, data in cui calerà il sipario su una stagione che, come sempre, ha offerto grande spettacolo. A Sonoma i riflettori saranno inevitabilmente puntati su Newgarden e Dixon ma in realtà, per via dei doppi punti, sono ben sei i piloti che avranno la possibilità di portare a casa il titolo.

La cronaca

Partenza: Tutti i piloti partono con gomme da bagnato perché la direzione gara ha dichiarato wet race, ma la pista di fatto è ormai asciutta. Newgarden infila sia Rossi che Dixon, ma alla prima lunga arriva lungo e si fa superare sia dal californiano che da Sato.

Giro 1: Alla Bus Stop Dixon e Newgarden si riprendono le posizioni di partenza scavalcando Sato, il quale viene poi superato anche da Kimball, Castroneves e Hunter-Reay. Al termine del giro tutti rientrano ai box per mettere le gomme da asciutto. Sulla macchina di Sato viene diagnosticato un problema alla valvola wastegate del turbo, ma il giapponese riesce a ripartire dopo una sosta di circa un minuto.

Giro 2: Alla ripartenza dai box Rossi è al comando davanti a Castroneves, Newgarden e Hunter-Reay. Dixon è sesto alle spalle di Kimball. All’uscita da curva 9 Rossi, su gomme dure, ha un’esitezione e Castroneves, su gomme morbide, prende il comando della gara.

Giro 5: Dixon supera Hunter-Reay all’esterno della Bus Stop e sale in quarta posizione.

Giro 6: Caution: Hinchcliffe si ferma all’uscita di curva 9 a causa di un problema al cambio e dev’essere trainato ai box.

Giro 9: Si riparte. Alla Bus Stop Dixon scavalca Newgarden e sale in terza posizione.

Giro 11: Kimball scavalca Hunter-Reay e sale in quinta posizione.

Giro 15: Caution: Sato si ferma definitivamente all’uscita di curva 6 ed è costretto a ritirarsi.

Giro 16: Tutti ai box per il primo “vero” pit stop di giornata dopo quello nei primissimi giri per passare dalle gomme scolpite alle slick. All’uscita della pit lane Castroneves mantiene la posizione su Rossi per meno di mezza macchina, mentre Hunter-Reay sale in terza posizione; Newgarden è quarto davanti a Dixon, che ha perso un paio di posizioni. Problemi durante la sosta di Rossi, sulla cui macchina sembra essere entrato meno carburante del previsto.

Giro 18: Si riparte con Pigot, Chilton, Hildebrand, Andretti e Harvey al comando; seguono i piloti che hanno già effettuato il rifornimento. In curva 2 Rossi scavalca Castroneves, imitato poco dopo da Hunter-Reay. In curva 8 Rossi scavalca anche Harvey e sale in quinta posizione, mentre nel frattempo Dixon aveva superato Newgarden recuperando la quarta posizione

Giro 20: Rossi sale in terza posizione superando Andretti alla prima curva.

Giro 21: Nuovo sorpasso di Rossi, stavolta nei confronti di Chilton. Nel frattempo i suoi meccanici provvedono alla sostituzione del bocchettone per il rifornimento, sul quale si era verificata una perdita durante la sosta precedente.

Giro 23: Rossi sale in testa alla gara grazie alla sosta di Spencer Pigot

Giro 24: I sospetti sui problemi nel rifornimento precedente di Rossi erano fondati e il californiano rientra ai box per una sosta supplementare. Al comando della gara sale Hunter-Reay.

GIro 28: Caution: Sato va in testacoda e riesce a ripartire, ma nel frattempo la direzione gara aveva già richiamato in pista la pace car

Giro 29: Tutti ai box per la seconda sosta. All’uscita della pit lane Hunter-Reay precede Castroneves, Dixon, Andretti e Newgarden.

Giro 30: Si riparte con Rossi al comando davanti a Pigot, Chilton e Hildebrand, che come in precedenza hanno tratto vantaggio dalla sosta anticipata. Hunter-Reay è quinto. Rahal supera di velocità Newgarden, che in questa prima parte di gara ha sofferto un assetto troppo carico.

Giro 34: Dixon guadagna una posizione scavalcando Castroneves all’esterno della Bus Stop, ora si trova al sesto posto.

Giro 35: Hunter-Reay supera Hildebrand per la quarta posizione.

GIro 39: Pit stop per Pigot

GIro 40: Dixon attacca Hunter-Reay e sale in terza posizione alle spalle di Chilton. Nel frattempo, Rossi è al comando con 12 secondi di vantaggio sull’inglese del team Ganassi.

GIro 43: Rossi e Chilton rientrano ai box per la loro ultima sosta. 9 secondi di sosta per il californiano, che riparte in 13ª posizione. Dixon è il nuovo leader della gara.

Giro 45: Rientrano Dixon, Hunter-Reay, Castroneves e Rahal, i quali occupavano le prime quattro posizioni. Castroneves arriva lungo al rientro in pista e taglia la linea che separa la traiettoria dall’uscita dei box.

Giro 46: Rientrano Newgarden e Power, che prima dell’ultima tornata di pit stop occupavano la nona e la decima posizione. In uscita dalla pit lane Newgarden tocca il guard rail e success

Giro 47: Caution. Alla ripartenza dopo la sosta, Newgarden tocca il guard rail all’uscita dei box e viene tamponato da Bourdais, arrivato a sua volta lungo.

Giro 48: Newgarden ancora ai box: dopo aver sostituito l’ala posteriore viene richiamato per riparazioni più serie al corpo vettura. Riesce a ripartire, ma con un giro di ritardo nei confronti di tutti gli altri.

Giro 50: Si riparte con Rossi sempre in testa davanti a Dixon, Hunter-Reay e Castroneves, graziato dai commissari per il precedente errore all’uscita dai box

Giro 54: Newgarden ancora ai box, prosegue il calvario del leader del campionato.

Giro 60: Bandiera a scacchi. Alexander Rossi vince la sua seconda gara in carriera precedendo Scott Dixon e Ryan Hunter-Reay

Le classifiche

Immagine di copertina da https://twitter.com/FollowAndretti

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