Indycar | Rahal-Letterman in grande spolvero nei test di Phoenix

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Gardenal
11 Febbraio 2018 - 10:30
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Se il buongiorno si vede dal mattino il 2018 promette di essere una grande annata per il team Rahal-Letterman Racing: i suoi due piloti, Graham Rahal e Takuma Sato, hanno infatti chiuso in prima posizione tutti e quattro i turni di prove distribuiti tra le giornate di venerdì e sabato; i due hanno fatto filotto nella sessione di venerdì sera, quando hanno ottenuto i due migliori tempi con l’americano davanti al giapponese.

Nell’aggregato complessivo dei tempi in cima alla classifica c’è Takuma Sato, che ha completato le 1.022 miglia dell’ISM Raceway di Phoenix in 19.3790 secondi alla media di quasi 190 miglia orarie; oltre ad essere stato il più veloce, il pilota nipponico è stato anche quello che ha completato più giri di tutti, ben 384, una distanza che supera di oltre il 50% quella prevista per il Gran Premio di Phoenix in programma ad inizio aprile.

Seconda posizione per Will Power, molto veloce nella giornata di ieri dopo essere rimasto a centro gruppo al venerdì: l’australiano ha pagato meno di un centesimo di secondo al giapponese, assestandosi a sua volta molto vicino alle 190 miglia orarie di media.

Desta un certo stupore il terzo tempo finale di Tony Kanaan, che ha iniziato nel modo migliore la sua nuova avventura col team di AJ Foyt. Ciò che sorprende non è tanto il risultato finale, quanto il fatto che il brasiliano si è assestato nella top-5 in tre dei quattro turni di prove disputati, a riprova del fatto che la sua monoposto #14 sembra aver trovato velocità con una certa continuità. L’unica pecca, se così si può dire, è legata al chilometraggio: il brasiliano ha completato solamente 146 giri, il secondo peggior risultato al termine di questi test.

Il campione Indycar in carica, Josef Newgarden, si è assestato al quarto posto con un ritardo di mezzo decimo di secondo rispetto a Sato, mentre Rahal ha chiuso col quinto posto complessivo. A seguire troviamo le prime due monoposto del team Andretti, quelle di Marco Andretti e di Alexander Rossi, che nel corso dell’inverno si sono scambiati i sedili: il figlio e nipote d’arte è passato sulla #98 di cui è co-proprietario Bryan Herta, mentre l’ex F1 è passato sulla #27 gestita dal team “principale”; entrambi hanno pagato quasi un decimo di secondo a Sato.

Ottavo tempo per Scott Dixon davanti a Simon Pagenaud, vincitore a Phoenix lo scorso anno, e a Ryan Hunter-Reay. Subito fuori dalla top-10 ci sono due ex compagni di squadra, ovvero Sebastien Bourdais ed Ed Jones, con quest’ultimo che nel corso dell’inverno è passato dalla Coyne alla Ganassi per sostituire Tony Kanaan.

Tredicesimo tempo per il miglior rookie, Matheus Leist, il cui risultato nell’aggregato finale probabilmente non rende giustizia ai buoni tempi messi in mostra nel weekend: il brasiliano della Foyt è rimasto nella prima metà della classifica in tutti e quattro i turni di prove, ma gli è mancato quel guizzo che gli avrebbe permesso di guadagnare qualche posizione anche nei risultati complessivi. Il rovescio della medaglia è invece rappresentato da qualche toccata di troppo contro i muretti, le quali però non hanno mai portato a danni  Alle spalle di Leist c’è Spencer Pigot, al suo esordio come pilota full-time per il team Carpenter.

Tra il 15° e il 17° posto troviamo un terzetto di rookie composto da Pietro Fittipaldi, Robert Wickens e Zach Veach. Per quanto riguarda i team esordienti i migliori risultati dalla Carlin, che ha piazzato Charlie Kimball in 18ª posizione e Max Chilton in 19ª; chiudono la classifica Gabby Chaves per la Harding, Ed Carpenter, James Hinchcliffe e Kyle Kaiser, con quest’ultimo che ha portato in pista la #32 della Juncos nella sola giornata di venerdì.

Complessivamente il gruppo è rimasto molto compatto: tutti e 23 i piloti classificati sono racchiusi in meno di 9 decimi di secondo, con i primi 19 che hanno contenuto in meno di mezzo secondo il distacco da Sato.

Per quanto riguarda le prestazioni fornite dalla nuova vettura, il miglior tempo di Sato è di oltre tre decimi più lento rispetto a quello ottenuto da Hildebrand durante i test dell’anno scorso, una differenza corrispondente a circa 3 miglia orarie di media; sarà interessante vedere di quanto questi tempi miglioreranno nelle prossime settimane, quando aumenterà l’esperienza di squadre e piloti con il nuovo aerokit.

Quelli di Phoenix sono gli unici test collettivi pianificati dalla Indycar prima dell’inizio della stagione: per quanto riguarda le prove private è previsto un giorno di test al Barber Motorsports Park il 20 febbraio, dove saranno in pista i team Carpenter e Rahal-Letterman, mentre negli ultimi due giorni del mese ci saranno delle prove a Sebring dove sarà presente la maggior parte delle squadre iscritte al campionato. L’inizio della stagione è invece in programma tra esattamente quattro settimane, quando andrà in scena il Gran Premio di St.Petersburg.

Questi i risultati finali dei due giorni di prove

Immagine di copertina da https://twitter.com/RLLracing

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