Indycar | Power e Dixon soddisfatti del primo test col nuovo aeroscreen

IndyCar
Tempo di lettura: 6 minuti
di Andrea Gardenal
3 Ottobre 2019 - 10:26
Home  »  IndyCarTop

L’Indianapolis Motor Speedway ha ospitato nella giornata di ieri il primo vero e proprio test su pista per il nuovo aeroscreen progettato dalla Indycar in collaborazione con Red Bull Advanced Technology.

Le prime impressioni sono state positive: Scott Dixon e Will Power, in rappresentanza rispettivamente dei team Ganassi-Honda e Penske-Chevrolet, hanno completato quasi 650 miglia senza particolari problemi. Nello specifico Power ha percorso 129 giri, il migliore dei quali alla media di 224,591 mph, mentre Dixon ne ha effettuati 128 ottenendo come miglior velocità media 224,501 mph.

Come noto, l’aeroscreen è stato sviluppato col fine di ridurre la possibilità che un pilota venga ferito in modo grave a seguito di un urto con un oggetto che si trovi a volare nella zona del cockpit (detriti o altro): la struttura è composta da uno schermo balistico fissato ad un telaio in titanio la cui forma ricorda quella dell’halo usato nelle categorie FIA.

Lo schermo è composto in policarbonato laminato ricoperto nella parte interna con uno strato di vernice antiriflettente e dotato di resistenze elettriche con lo scopo di impedirne l’appannamento, un po’ come accade con il lunotto posteriore dei normali veicoli da strada; all’esterno ci saranno invece le tear-off, ovvero l’equivalente delle visiere a strappo adottate per i caschi dei piloti. Per garantire l’afflusso di aria all’abitacolo, Dallara ha studiato delle apposite prese d’aria posizionate di fronte all’abitacolo; lo scopo principale di queste prese d’aria sarà quello di controbilanciare la pressione dell’aria agente nella parte posteriore del casco: senza di esse, infatti, la testa dei piloti tenderebbe ad essere costantemente spinta in avanti.

Il telaio in titanio ha invece tre punti di aggancio attorno all’abitacolo: uno al centro del telaio, di fronte agli occhi del pilota, e due ai lati alle spalle del pilota, nella zona in cui si trova il roll bar al fine di garantire le migliori caratteristiche in termini di resistenza. La struttura in telaio potrà sopportare carichi nell’ordine dei 150 kiloNewton (poco più di 15 tonnellate), un valore paragonabile a quello per cui è pensato l’halo usato in Formula 1.

Al termine delle prove i due piloti hanno rilasciato alla stampa dei commenti piuttosto esaustivi in merito alle impressioni di guida, dichiarandosi entrambi entusiasti. “Sono rimasto sorpreso dalla velocità con cui tutto questo è stato realizzato: potremmo usarlo per correre già in questo fine settimana senza alcun problema e questo dimostra quanto è stato buono il lavoro fatto”, ha detto Will Power; “Sono totalmente d’accordo” ha proseguito Dixon, “Credo che possano essere apportati alcuni accorgimenti, si tratta soprattutto di preferenze personali, ma penso che così sia perfetto”.

Oggi abbiamo lavorato in modo continuato” ha proseguito Dixon: “Abbiamo studiato alcune configurazioni per le prese d’aria per valutare dove spingere l’aria per tenere sotto controllo il casco. È sicuramente molto silenzioso, non ho mai sentito così bene la radio, ma c’è anche molto meno carico sul casco e non ci sono stati inconvenienti per quanto riguarda la vista. Penso che qualche miglioria possa essere apportata con le tear-off nella zona centrale in cui vengono fissate all’aeroscreen“.

Power è dello stesso avviso, soprattutto per quanto riguarda le tear-off: “Sicuramente è un aspetto su cui c’è del lavoro da fare per il bagliore che producono, però la vista è ok: non ci sono problemi nel fare un intero stint di gara con insetti, moscerini e cose così sullo schermo“.

Sono molto felice che abbiamo l’aeroscreen“, ha proseguito l’australiano del Team Penske, “Si tratta di un gigantesco passo in avanti in termini di sicurezza e penso non ci sia niente di meglio al mondo: c’è l’halo e c’è lo schermo, quindi credo che altre categorie a ruote scoperte seguiranno il nostro esempio. Dopo averlo usato per un giorno intero ci si sentirebbe nudi senza di esso perché non ci sarebbe alcuna protezione in quella zona. Insomma, sono molto felice dei progressi fatti“.

Power ha commentato anche la questione dell’entrata e dell’uscita dall’abitacolo, resa sicuramente meno agevole dalla presenza del nuovo dispositivo di sicurezza: “È una cosa con cui bisognerà fare molta pratica ma alla fine ci abitueremo. Preferisco avere l’aeroscreen attorno alla testa piuttosto che preoccuparmi se ci sono difficoltà nell’uscire dall’abitacolo, perché in tal caso probabilmente ci sarà qualcuno pronto a tirarci fuori“.

Sotto questo aspetto Jay Frye, presidente della Indycar, ha già detto che la AMR Safety Team che supporta la Indycar già da un po’ di tempo si sta allenando ad estrarre i piloti dagli abitacoli in situazioni di emergenza: “Hanno già a disposizione un esemplare dell’aeroscreen e sta facendo pratica sia nell’estrazione dei piloti che nella rimozione del dispositivo, che al momento può essere fatta molto velocemente“.

Alla fin fine” ha proseguito Frye “l’aeroscreen è fatto per proteggere i piloti, quindi speriamo che non si arrivi mai al punto di dover estrarre qualcuno dall’abitacolo. Da un certo punto di vista questa configurazione è migliore dell’attuale perché permette di sdraiarsi al di sopra dell’aeroscreen e far leva per aiutare nell’estrazione del pilota“.

Non potremmo essere più orgogliosi di così perché questa soluzione rappresenta un cambiamento radicale per la sicurezza dei piloti“, ha concluso Frye, “L’introduzione dell’aerokit lo scorso anno è stata fantastica perché ci ha permesso di ritrovare la nostra identità e di individuare la direzione che vogliamo prendere in futuro, con ancora più potenza e meno carico aerodinamico; tuttavia credo che l’aeroscreen sia qualcosa di ancora più grande, che cambierà l’aspetto di questo sport per molto tempo. Avevamo aspettative molto alte e probabilmente le abbiamo perfino superate: abbiamo fatto tutto quello che avevamo programma e anche qualcosa in più. Abbiamo imparato molto“.

Le opinioni dei piloti sono state apprezzate da Andy Damerum in rappresentanza della Red Bull: “Per me la cosa più importante di oggi era il feedback dei piloti e vedere le loro opinioni in merito a questo dispositivo, perché eravamo consci del fatto che dal punto di vista strutturale non ci sarebbero stati problemi. Abbiamo acnora alcuni test da fare, qualche accorgimento da provare, ma al momento tutto sembra andare bene“.

Il prossimo test si svolgerà il 7 ottobre al Barber Motorsports Park, sede del GP dell’Alabama: al volante ci saranno Simon Pagenaud per il Team Penske e Ryan Hunter-Reay per la Andretti Autosport. Otto giorni dopo, il 15 ottobre, sarà la volta del Richmond Raceway in Virginia, dove la Indycar tornerà a correre nel 2020 dopo 10 anni di assenza; in questo caso al volante ci saranno Scott Dixon e Josef Newgarden, rispettivamente per i team Ganassi e Penske. Infine il 5 novembre si svolgerà l’ultimo test a Sebring, uno stradale che per le sue caratteristiche viene considerato dalla Indycar alla stregua di un circuito cittadino: in quest’ultimo test i piloti impegnati saranno James Hinchclife (Schmidt-Peterson) e Sebastien Bourdais (Dale Coyne Racing).

Fonte: https://twitter.com/IMS

Fonte: https://twitter.com/IndyCar

Immagine di copertina da https://twitter.com/indycar/

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO