Indycar | Pocono 2019 | Anteprima

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Andrea Gardenal
15 Agosto 2019 - 09:30
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Con la 500 Miglia di Pocono la Indycar Series si appresta ad affrontare la sua ultima serie ravvicinata di gare prima del gran finale: 3 gare, poco più di 1000 Miglia da percorrere in due settimane per decidere chi avrà una possibilità di contendersi il titolo a Laguna Seca e chi invece potrà solo fare da spettatore nel round decisivo della stagione.

Questo trittico di corse si apre per l’appunto con la 500 Miglia di Pocono, un evento tornato nel calendario della Indycar nel 2013 e che anno dopo anno è riuscita a conquistare il favore degli appassionati della Pennsylvania e degli stati limitrofi dopo alcuni anni caratterizzati dalla scarsa affluenza di pubblico. Ciononostante la gara sul Tricky Triangle sembra essere quella più in bilico in ottica 2020, non tanto per l’interesse degli spettatori quanto per gli incidenti che hanno portato alla morte di Justin Wilson nel 2015 e alle gravi lesioni di cui è stato vittima Robert Wickens lo scorso anno, dalle quali il pilota canadese sta ancora cercando di recuperare. Non è facile stabilire un nesso causale tra i due tragici eventi e la configurazione della pista di Pocono, ma è indubbio che il loro impatto emotivo sia stato molto forte e questo potrebbe avere un peso sulla decisione di rinnovare il contratto con la Indycar Series anche per i prossimi anni.

Dal punto di vista agonistico, la lotta per il campionato si è riaperta improvvisamente al termine della Mid-Ohio 200 di fine luglio: il momento decisivo si è verificato proprio all’inizio dell’ultimo giro quando Josef Newgarden, leader del campionato, si è insabbiato durante un assurdo tentativo di attacco nei confronti di Ryan Hunter-Reay, gettando così al vento 16 preziosi punti. La classifica del campionato vede il pilota del Team Penske sempre al comando con 504 punti, ma il suo vantaggio nei confronti di Alexander Rossi, il suo più diretto inseguitore, si è assottigliato ad appena 16 lunghezze; senza l’errore finale, il distacco tra i due piloti sarebbe stato di 34 punti. Più staccato Simon Pagenaud, terzo in classifica, che ha comunque ridotto a 47 punti il suo ritardo dal compagno di squadra.

Chi è uscito con un sorriso a 32 denti dalla Mid-Ohio 200 è però Scott Dixon: nonostante dei seri problemi di consumo negli ultimi giri di gara, il neozelandese ha colto il secondo successo stagionale precedendo per meno di un decimo di secondo il suo compagno di squadra Rosenqvist, il quale ha così regalato una doppietta al Chip Ganassi Racing. Dixon è tornato in questo modo nel bel mezzo della corsa al titolo: i 62 punti di ritardo da Newgarden non sono un divario irrecuperabile, specialmente in virtù del fatto che l’ultimo appuntamento stagionale assegnerà punteggio doppio.

Ben diversa invece la situazione di Will Power, quinto nella generale con un distacco da Newgarden che sfiora i 150 punti. Il pilota australiano è ancora alla ricerca della sua prima vittoria stagionale e Pocono può essere un buon terreno per portare a casa una vittoria che manca da quasi un anno: sul Tricky Triangle Power ha infatti vinto per due anni consecutivi e ha concluso la gara dello scorso anno al secondo posto dopo essersi arreso solamente ad un Alexander Rossi in stato di grazia.

Le tre settimane di pausa hanno portato alla notizia del ritorno della McLaren nella Indycar Series a partire dalla prossima stagione: la squadra inglese stringerà infatti una partnership tecnica con lo Schmidt-Peterson Motorsports che porterà alla nascita di un nuovo team, l’Arrow McLaren Racing SP, e al passaggio dalla motorizzazione Honda a quella Chevrolet. Questi ultimi giorni non hanno portato allo scioglimento delle riserve sui due piloti del team per la prossima stagione, ma al contrario di quanto inizialmente preventivato è possibile che James Hinchcliffe possa rimanere nella squadra di Sam Schmidt per il sesto anno consecutivo; questo perlomeno è ciò che è emerso dai messaggi pubblicati dal canadese attraverso i suoi canali social nei giorni scorsi.

In generale la notizia dell’arrivo della McLaren in Indycar ha riacceso un mercato piloti che sembrava essersi spento proprio in occasione del weekend di Mid-Ohio quando era arrivata la notizia del rinnovo di Alexander Rossi con il team Andretti sulla base di un contratto pluriennale. Sono infatti parecchi i piloti interessati a correre per questa nuova realtà tecnica, pertanto è molto probabile che nelle prossime settimane possa scatenarsi un vero e proprio effetto domino nelle line-up dei team di metà schieramento. Un altro elemento importante derivato dall’accordo tra McLaren e SPM è lo scioglimento del legame con il team di Meyer-Shank, che dall’anno prossimo avrà bisogno di un nuovo partner tecnico.

A proposito di tecnica, sull’ovale di Pocono la configurazione aerodinamica sarà molto simile a quella adottata con successo alla 500 Miglia di Indianapolis di quest’anno. Le modifiche saranno sostanzialmente due: la prima riguarda i Gurney Flap applicabili all’ala posteriore, che a Pocono saranno di tre tipologie; alle due viste ad Indy, larghe 13,2 e 24,5 pollici, se ne aggiungerà una terza larga come l’intera ala posteriore della monoposto. Il carico aerodinamico addizionale che può fornire questo elemento è stimato nell’ordine delle 200 libbre (91 kg) contro le 50 e 100 libbre delle altre due configurazioni. La seconda modifica riguarda invece il fondo della monoposto, dove potranno essere installati a discrezione delle squadre dei profili verticali (strakes) all’interno del tubo Venturi per incrementare il carico aerodinamico; l’applicazione di questi elementi era invece stata proibita per Indianapolis, mentre è permessa per le gare sugli short ovals, sugli stradali e sui cittadini.

I piloti presenti in pista a Pocono saranno 22: in Carlin tornerà in pista Charlie Kimball, come previsto dal contratto firmato ad inizio anno, mentre al suo fianco ci sarà Conor Daly; il pilota dell’Indiana ha raggiunto un accordo con il team inglese che lo vedrà guidare la monoposto #59 anche a St.Louis, sede dell’ultima gara stagionale su un ovale tra una decina di giorni. Daly sarà presente anche a Laguna Seca, ultima gara stagionale, con la monoposto #25 del team Andretti da lui già guidata 3 mesi fa alla Indy 500.

2019 ABC Supply 500
Round 14/17
17-18 Agosto 2019

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Ovale
Lunghezza del circuito
: 2,5 mi (4,023 km)
Giri da percorrere: 200
Distanza totale: 500 mi (804,672 km)
Numero di curve: 3 (tutte a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Prima Gara: 1971
Sanctioning body: USAC 1971-1981; CART 1982-1989; INDYCAR 2013-2019

RECORD

Miglior giro: 40.1929 – Juan Pablo Montoya – Team Penske – 2014
Distanza: 2h28:13.1798 – Juan Pablo Montoya – Team Penske – 2014 (su 200 giri)
Vittorie pilota: 4 – AJ Foyt
Vittorie team: 10 – Team Penske
Pole pilota: 4 – Rick Mears
Pole team: 9 – Team Penske
Podi pilota: 6 – Rick Mears
Podi team: 21 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Sabato 18 Agosto
09:30-10:30 (15:30-16:30) Prove Libere 1
12:30-13:45 (18:30-19:45) Qualifiche
16:00-17:00 (22:00-23:00) Prove Libere 2

Domenica 19 Agosto
14:45 (20:45) Gara – Diretta su DAZN a partire dalle 20:45

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da https://twitter.com/IndyCaronNBC

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