Indycar | Phoenix 2018 | Anteprima

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
4 Aprile 2018 - 12:00
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Ad un mese di distanza dal Gran Premio di St.Petersburg, la Indycar Series è finalmente pronta a tornare in pista col suo secondo appuntamento stagionale, il Gran Premio di Phoenix. La prima gara con il nuovo aerokit universale ha portato con sé una profonda variazione nei valori in campo: le squadre di Roger Penske e Chip Ganassi si sono messe in evidenza più per gli errori dei loro piloti che per le loro prestazioni, mentre sono saliti alla ribalta alcuni concorrenti che negli anni scorsi hanno ricoperto il ruolo dei comprimari.

Il mattatore del weekend in Florida è stato il rookie Robert Wickens, che prima ha conquistato la pole position sotto l’acqua e poi ha dominato la gara; solamente una collisione al penultimo giro con Alexander Rossi gli ha impedito di cogliere un clamoroso ma meritatissimo successo, che invece è finito nelle mani di Sebastien Bourdais. Per il francese si è trattato del secondo successo consecutivo nella gara inaugurale della stagione, il primo dopo il terribile incidente di Indianapolis dello scorso anno. Alle sue spalle è giunto Graham Rahal, mentre Alexander Rossi è salito sul gradino più basso del podio.

La prima gara stagionale ha rispettato in pieno le promesse portate in dote dal nuovo aerokit universale: al di là dell’imprevedibilità legata ai valori in campo, la cosa migliore è stata riuscire finalmente a vedere i piloti uno vicino all’altro, con le macchine che non risentivano in maniera negativa delle turbolenze aerodinamiche. In questo senso Phoenix sarà la prova del nove: da quando l’ovale dell’Arizona è rientrato in calendario, le gare non hanno mai offerto grandi spunti di interesse; se quest’anno le Indycar riusciranno a produrre uno spettacolo valido su questa pista, sarebbe la prova definitiva del successo della nuova veste aerodinamica.

Durante questo mese di pausa si sono svolti anche alcuni test: il primo giorno di prove si è tenuto il 20 marzo al Barber Motorsports Park, ma è stato interrotto con un’ora e mezza di anticipo rispetto al previsto a causa del maltempo: il più veloce era stato Josef Newgarden in 1:07.9793 con due decimi scarsi di vantaggio su Will Power. Il pilota che ha percorso più giri, ben 41, è stato Helio Castroneves, tornato al volante di una Indycar per la prima volta dopo il suo dirottamento verso il campionato IMSA; il brasiliano ha chiuso al terzo posto a poco più di tre decimi da Newgarden.

Nei giorni successivi erano previsti anche alcuni test (non collettivi) all’Indianapolis Motor Speedway, in configurazione sia da stradale che da ovale; purtroppo il maltempo ha costretto la Indycar a posticipare di alcune settimane i test previsti sull’ovale, pertanto i piloti hanno potuto girare solamente per un giorno sul circuito stradale.

La notizia più importante giunta oramai un paio di settimane fa, tuttavia, è legata al nuovo contratto televisivo siglato dalla Indycar: dal 2019 al 2021 tutte le gare del campionato saranno trasmesse in esclusiva dalle reti di proprietà del gruppo NBC, compresa la 500 Miglia di Indianapolis, che per la prima volta dal 1964 non sarà affidata alla ABC. Otto gare, tra cui naturalmente la Indy 500, saranno trasmesse sul canale free NBC, mentre tutte le altre andranno in onda sul canale criptato NBCSN; tutti i turni di prova e le qualifiche che non saranno trasmesse in TV saranno disponibili attraverso il servizio a pagamento NBC Gold.

Per noi europei il lato peggiore di questo accordo è, ovviamente, la sparizione del servizio di streaming ufficiale messo a disposizione gratuitamente dalla stessa Indycar per la maggior parte delle sessioni di prove. Al di là di questo aspetto, tuttavia, l’accordo tra NBC e Indycar è stato accolto con grande favore sia dagli appassionati oltreoceano che dagli stessi addetti ai lavori, in virtù dell’ottimo servizio messo in piedi dall’emittente negli ultimi anni. In questi ultimi tempi, inoltre, la NBC ha dimostrato di saper valorizzare al massimo gli eventi da loro trasmessi e questo fa ben sperare soprattutto per le prossime edizioni della Indy 500.

Tornando rapidamente al prossimo appuntamento, a Phoenix ci sarà l’esordio assoluto in Indycar di Pietro Fittipaldi e Kyle Kaiser, che guideranno la Coyne #19 e la Juncos #32; entrambi disputeranno dei programmi parziali in Indycar, alternandosi rispettivamente con Zachary Claman DeMelo e Rene Binder al volante di queste due monoposto. Proprio Binder durante queste settimane di pausa ha trovato il budget per disputare con Juncos anche le due gare di Detroit, estendendo così a sei gare il proprio programma per quest’anno. A Phoenix sarà assente il team Shank, che tornerà invece in pista a Long Beach.

2018 Desert Diamond West Valley Phoenix Grand Prix
Round 02/17
06-07 Aprile 2018

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Ovale
Lunghezza del circuito
: 1,022 mi (1,645 km)
Giri da percorrere: 250
Distanza totale: 255,500 mi (411,187 km)
Numero di curve: 4 (tutte a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Prima Gara: 1915
Sanctioning body: AAA: 1915-1955; USAC: 1956-1978; CART: 1979-1995; IRL 1996-2005; INDYCAR 2016-2018
Sedi di gara: Arizona State Fairgrounds: 1915-1963; Phoenix International Raceway: 1964-2018

RECORD

Miglior giro: 18.8701 – Helio Castroneves – Team Penske – 2017
Distanza: 1h46:24.9473 – Simon Pagenaud – Team Penske – 2017 (su 250 giri)
Vittorie pilota: 6 – Al Unser sr.
Vittorie team: 8 – Team Penske
Pole pilota: 11 – Bobby Unser
Pole team: 17 – Team Penske
Podi pilota: 15 – Mario Andretti
Podi team: 30 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 06 Aprile
14:00-15:00 (23:00-00:00) Prove Libere 1
17:00-18:00 (02:00-03:00) Qualifiche
20:00-21:00 (05:00-06:00) Prove Libere 2

Sabato 07 Aprile
18:35 (03:35) Gara – Diretta su Sky Sport 3 a partire dalle 03:30

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da https://twitter.com/ISMRaceway

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