Indycar | Phoenix 2016 | Anteprima

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
30 Marzo 2016 - 15:30
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A tre settimane di distanza dalla gara inaugurale della stagione 2016, piloti e team della Indycar tornano in scena al Phoenix International Raceway, in Arizona, impianto che fa il suo ritorno in calendario dopo 11 anni di assenza. Saranno 22 i piloti che si daranno battaglia sull’ovale da 1,022 miglia sito presso Phoenix: rispetto a quanto visto in Florida 3 settimane fa abbandona la scena Spencer Pigot, che riporterà in pista la sua Dallara #16 del team Rahal-Letterman-Lanigan in occasione delle due gare di Indianapolis, mentre Ed Carpenter ritorna al volante della vettura #20 del suo stesso team: come accaduto negli ultimi 2 anni, il pilota-team manager correrà soltanto sui tracciati ovali.

Tra i piloti iscritti solamente 4 hanno già avuto modo di gareggiare su questo tracciato: Helio Castroneves, Tony Kanaan, Scott Dixon e lo stesso Ed Carpenter. Per gli altri si tratterà di un esordio assoluto, anche se a fine febbraio si sono svolti due giorni di test collettivi durante i quali tutti hanno avuto modo di scoprire la pista. Il brasiliano del team Penske è il pilota ad aver più disputato più gare su questo circuito tra quelli in attività, 5, mentre il suo connazionale del team Ganassi è quello che ha ottenuto il maggior numero di successi, avendo vinto su questo circuito nel 2003 e nel 2004.

Chi fa il suo esordio assoluto a Phoenix da pilota Indycar è il vincitore di St.Petersburg e leader della classifica del campionato, Juan Pablo Montoya, che però su questa pista ha disputato una dozzina di gare nella serie NASCAR. Il rendimento mostrato dal pilota colombiano sui tracciati ovali negli ultimi 2 anni lo rende uno dei favoriti al successo finale. Da tenere d’occhio anche i suoi compagni di squadra: Helio Castroneves, Simon Pagenaud e soprattutto Will Power, che a Phoenix disputerà la sua prima gara stagionale dopo che un’infezione all’orecchio interno l’ha messo KO proprio il giorno del Gran Premio di St.Pete.

Nel novero dei favoriti rientrano anche il 4 volte campione Indycar Scott Dixon, chiamato al riscatto dopo una gara sfortunata in Florida, e il suo compagno di squadra Tony Kanaan, che da qualche tempo non tiene più il passo dei migliori sui circuiti stradali e cittadini ma che sugli ovali è ancora uno piloti più temibili.

Osservati speciali del weekend saranno Max Chilton, Alexander Rossi e Luca Filippi, 3 piloti che sabato sera disputeranno la loro prima gara in Indycar su un tracciato ovale. Per il pilota inglese non sarà un esordio assoluto sugli “anelli”, in quanto l’anno scorso ha disputato due gare in Indy Lights su questo tipo di tracciato (vincendo tra l’altro la gara di Newton, nell’Iowa), mentre per il californiano e l’italiano si tratterà di un vero e proprio battesimo del fuoco.

Infine due parole sulla storia di questa gara: la prima gara Indycar a Phoenix, sanzionata dalla American Automobile Association, si è tenuta nel lontano 1915 presso l’Arizona State Fairgrounds, ovale da un miglio in terra battuta, ma si tratterà di fatto di un’una tantum. Per rivedere le monoposto americane a Phoenix sarà necessario aspettare 35 anni: dal 1950 al 1963 le Indycar hanno corso ogni novembre presso lo stesso impianto.

Dal 1964 subentrarono due novità: la prima fu l’introduzione di un evento primaverile in aggiunta a quella tradizionale autunnale, la seconda fu lo spostamento di sede dall’Arizona State Fairgrounds al nuovissimo Phoenix International Raceway di Avondale, ovale da un miglio in asfalto costruito appositamente per ospitare le Indycar. Fino al 1986 i campionati USAC prima e CART poi disputarono due gare all’anno sulla pista dell’Arizona; dal 1987 la gara di novembre venne cancellata e si continuò a correre solo in primavera fino al 2005. L’anno successivo gli organizzatori cancellarono la gara Indycar a causa della scarsa affluenza di pubblico.

Nel corso degli anni la gara di Phoenix è sempre stata uno snodo cruciale anche dal punto di vista politico: qui si disputò la prima gara del neonato campionato CART l’11 marzo 1979 e qui la Indy Racing League disputò la seconda gara della sua storia il 17 marzo 1996; proprio in questa occasione Arie Luyendyk ha segnato il record ufficiale del tracciato in 19.608 secondi, primato che però è già stato abbattuto in occasione dei test di febbraio e che sicuramente verrà abbassato anche in occasione del prossimo weekend.

2016 Desert Diamond West Valley Phoenix Grand Prix
Round 02/16
01-02 Aprile 2016

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Ovale
Lunghezza del circuito
: 1,022 mi (1,645 km)
Giri da percorrere: 250
Distanza totale: 255,500 mi (411,187 km)
Numero di curve: 4 (tutte a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Primo Gran Premio: 1964
Sanctioning body: USAC: 1964-1978; CART: 1979-1995; IRL 1996-2005; INDYCAR 2016

RECORD

Miglior giro: 19.608 – Arie Luyendyk – Treadway Racing – 1996
Distanza: 1h26:56.62 – Roberto Guerrero – Team Penske – 1987 (su 200 giri)
Vittorie pilota: 6 – Al Unser sr.
Vittorie team: 7 – Team Penske
Pole pilota: 11 – Bobby Unser
Pole team: 15 – Team Penske
Podi pilota: 15 – Mario Andretti
Podi team: 26 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 01 Aprile
10:00-11:15 (19:00-20:15) Prove Libere 1
14:00-15:00 (23:00-24:00) Qualifiche
18:15-18:45 (03:15-03:45) Prove Libere 2

Sabato 02 Aprile
18:15 (03:15) Gara – Diretta su Sky Sport 3 a partire dalle 02:30

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina (Phoenix 2005) da https://twitter.com/historyinindy

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