IndyCar | Pagenaud si impone d’autorità in Alabama

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di Federico Benedusi @federicob95
25 Aprile 2016 - 00:52
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Seconda vittoria consecutiva per Simon Pagenaud, che dopo il “giallo” di Long Beach si è imposto anche in Alabama al termine di un duello ravvicinatissimo con Graham Rahal, protrattosi per gli ultimi dieci giri di gara. Podio completato da Josef Newgarden, anche lui protagonista di un gran finale di corsa nel quale ha avuto ragione di Will Power. Quinto Juan Pablo Montoya, partito dal fondo, mentre non è andato oltre la decima piazza Scott Dixon, dopo un contatto con Bourdais al primo giro.

La corsa del Barber Motorsports Park si è giocata soprattutto sul passo di gara, poiché l’unica interruzione con bandiera gialla si è verificata… ancor prima del via, con il tamponamento di Carlos Muñoz ai danni di Mikhail Aleshin nella fase di allineamento subito precedente l’inizio della corsa. Il russo ha conseguentemente perso il controllo della sua Dallara del team Schmidt, colpendo l’incolpevole Jack Hawksworth e provocando così una neutralizzazione che ha di fatto abortito la partenza vera e propria.

La bandiera verde viene quindi sventolata solo al terzo giro, con Newgarden che sorprende subito Power per la seconda posizione. Alla curva 5, Bourdais sbaglia completamente il punto di frenata, si intraversa e centra il malcapitato Scott Dixon, che finisce in testacoda e si ritrova in ultima posizione. Il francese del team KV Racing viene poi giustamente penalizzato con un drive through.

Ottime partenze per Marco Andretti e Juan Pablo Montoya, che dal fondo della griglia si posizionano in decima ed undicesima posizione. Graham Rahal invece approfitta appieno dell’incidente tra Dixon e Bourdais per guadagnare la quarta piazza.

Senza grossi sussulti si arriva al tredicesimo giro, quando Luca Filippi inaugura il primo giro di soste: il cambio gomme non è tuttavia molto rapido e il cuneese, che aveva recuperato dal dodicesimo al nono posto in partenza, si ritrova alle spalle di Montoya e Rossi che lo inseguivano.

Nelle primissime posizioni, Power anticipa di un giro la sosta su Newgarden e riguadagna la seconda piazza persa in partenza. Pagenaud consolida la leadership pur perdendo vantaggio sull’australiano, che inizia a macinare giri molto veloci in sequenza. Chi perde terreno è invece Newgarden, che viene raggiunto da Rahal e superato durante il 39esimo passaggio.

Durante il secondo valzer dei pit stop si scatena anche la lotta per il quinto posto, con Kanaan superato da Hinchcliffe, Montoya e Castroneves. Power prosegue il suo avvicinamento a Pagenaud e l’aggancio definitivo avviene attorno al 55esimo giro, quando il francese si imbatte nel doppiaggio di Conor Daly, che si rivela un ostacolo a dir poco insormontabile. Il leader della gara perde una decina di giri alle spalle della Coyne #18, favorendo anche il rientro di Rahal.

Tra il 62esimo ed il 63esimo giro, la corazzata Penske composta da Montoya e Castroneves ha ragione di Hinchcliffe per il quinto e sesto posto, entrambi all’esterno della curva 5. Il canadese accusa anche un lieve danno all’ala anteriore toccandosi con il colombiano, venendo così costretto ad anticipare l’ultima sosta.

Ed è proprio il terzo pit stop a compromettere la gara di Power, notevolmente rallentato da un problema al bocchettone del rifornimento. Rahal dunque diventa il primo inseguitore di Pagenaud mentre Hinchcliffe riesce a risuperare Castroneves per la sesta posizione.

Ma non finisce qui perché Pagenaud è nuovamente rallentato in fase di doppiaggio, questa volta da Sébastien Bourdais, dando modo a Rahal di entrare nella scia del capoclassifica. Il pilota dell’Ohio sferra l’attacco all’82esimo giro: all’uscita della curva 5, Rahal aziona il push to pass, Pagenaud si difende mantenendo una traiettoria più interna possibile ma la vettura #15 si infila circa a metà della Penske #22 alla staccata della successiva “esse”, con conseguente contatto ed escursione sulla ghiaia da parte di quest’ultima.

Pagenaud tuttavia dimostra di non essere leader del campionato per caso e non cede il passo. Rimane nella scia di Rahal e quattro giri più tardi sferra il contrattacco: sempre all’esterno della curva 5 il francese aziona il push to pass, Rahal si trova il doppiato Hawksworth in traiettoria, lo tocca e in questo modo danneggia l’ala anteriore, arrivando fuori controllo alla variante; mantiene momentaneamente la posizione ma la Dallara-Honda diventa difficile da governare, Pagenaud quindi si infila agilmente alla curva 14 (la penultima), riprendendo il comando delle operazioni.

In quel momento, Pagenaud vince la corsa, con gli ultimi quattro passaggi che diventano una passerella trionfale. Rahal deve accontentarsi del secondo posto davanti a Newgarden, che supera Power proprio all’inizio dell’ultimo giro. Seguono Montoya, Hinchcliffe, Castroneves, Kanaan, Kimball e un Dixon in forte rimonta ma non a sufficienza per limitare del tutto i danni in classifica generale. Non positivo il diciottesimo posto di Filippi, che supera Hawksworth (anch’egli rimasto danneggiato dal contatto con Rahal) nelle ultime tornate e si mette alle spalle il compagno di squadra Daly, ma considerata l’ottima qualifica le tre soste non impeccabili hanno rovinato l’ennesima buona occasione per cogliere un risultato di rilievo.

In virtù di questi risultati, Pagenaud allunga in classifica generale con 188 punti contro i 140 di Dixon ed i 136 di Montoya. Lotta ravvicinatissima per la quarta posizione, con sette piloti chiusi in 31 punti. Non si schioda dalla ventunesima piazza, invece, Filippi, con 45 punti soltanto.

La IndyCar conclude così la sua prima parte di stagione e si prepara ad affrontare il consueto mese di maggio dedicato interamente ad Indianapolis. Il 14 è previsto il Gran Premio sul circuito stradale, mentre la 100esima edizione della 500 Miglia andrà in scena il 29.

Classifiche:

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Immagine copertina: indycar.com

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