Indycar | Mid-Ohio 200: Rossi domina di strategia

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di Andrea Gardenal
30 Luglio 2018 - 21:41
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Dopo aver conquistato una pole position perentoria al sabato con un unico giro lanciato, Alexander Rossi ha concesso il bis la domenica dominando in solitaria la 200 Miglia di Mid-Ohio e conquistando così il secondo successo stagionale dopo quello ottenuto ad aprile a Long Beach.

Il pilota della Andretti Autosport ha corso “da solo” essendo stato l’unico pilota ad aver scelto di completare i 90 giri di gara con due soli pit stop: una tattica rischiosa, soprattutto per via della necessità di risparmiare carburante lungo l’intero arco della gara. Nonostante sulla carta la differenza tra le due differenti strategie non fosse eccessiva, a conti fatti la scelta di Rossi è stata azzeccata perché chi ha scelto di correre sulle tre soste si è trovato a lungo ostacolato da doppiati più lenti, nell’incapacità pertanto di esprimere il pieno potenziale della monoposto con poco carburante a bordo.

Alle spalle di Rossi si è classificato Robert Wickens, che ieri ha conquistato il quarto podio della sua breve carriera in Indycar. Il pilota canadese ha azzeccato la strategia nella prima fase di gara, quando è rientrato ai box prima di tutti evitando il traffico; per alcuni giri la gara è sembrata essere un duello a distanza tra lui e Rossi, ma la presenza del doppiato Sato l’ha ostacolato a lungo impedendogli di guadagnare quei 23-25 secondi necessari per mantenere la testa della gara effettuando una sosta in più.

Terzo posto per Will Power che sul traguardo ha preceduto Josef Newgarden; i due piloti del Team Penske si sono scambiati la posizione in un paio di occasioni nel corso della gara, con Newgarden che ha scavalcato Power dopo la seconda sosta e con l’australiano che ha restituito il favore al campione in carica tornando in pista davanti a lui dopo l’ultimo pit stop. Quinto posto per Scott Dixon, che dopo una qualifica sfortunata ha limitato i danni perdendo punti importanti solamente nei confronti di Rossi; il divario tra i primi due in classifica ora è di 46 punti, un margine che permetterà al neozelandese di mantenere la testa del campionato anche dopo la 500 Miglia di Pocono indipendentemente da come andrà la gara.

Va a questo punto segnalata la prestazione eccezionale fornita da Sebastien Bourdais, che ha tagliato il traguardo al sesto posto dopo essere partito dall’ultima posizione. Il pilota francese è stato un mastino per tutta la gara e ha recuperato una posizione dopo l’altra sia compiendo sorpassi in pista, sia sfruttando la strategia; il recupero di Bourdais è ancora più significativo se si pensa che lungo tutti i 90 giri di gara non è mai stato necessario l’intervento della pace car, pertanto il pilota del team Coyne ha dovuto fare affidamento interamente sulle proprie forze per recuperare tempo e posizioni.

Settima posizione al traguardo per Ryan Hunter-Reay, piuttosto opaco durante tutta la gara di ieri; ottavo posto finale per Simon Pagenaud, protagonista a sua volta di un buon recupero dopo essere partito 17°, mentre in chiusura della top-10 troviamo Graham Rahal e un ottimo Zach Veach, che oramai sembra aver trovato un buon feeling con la monoposto utilizzata nel campionato Indycar.

Pietro Fittipaldi ha chiuso la gara del suo ritorno in Indycar in penultima posizione con un ritardo di due giri da Rossi; subito dietro a lui si è classificato Max Chilton, il grande sconfitto della gara di ieri: dopo essere partito dal sesto posto, il pilota inglese è stato penalizzato con un DT per aver provocato una collisione evitabile con Takuma Sato; la giornataccia di Chilton non si è chiusa qui, visto che un problema con il cambio di una gomma durante la prima sosta gli ha fatto perdere un giro. Da questo momento in poi la Carlin #59 è sparita dai radar e ha completato la gara in ultima posizione.

Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è con la 500 Miglia di Pocono, che si disputerà domenica 19 agosto.

La cronaca

In partenza Rossi e Power rallentano molto provocando un po’ di confusione a centro gruppo, ma la bandiera verde viene data regolarmente; nei primi minuti di gara verrà condotta un’investigazione su questa fase di gara, che però si concluderà con un nulla di fatto. I primi due mantengono le rispettive posizioni mentre Newgarden riesce ad avere ragione di Hunter-Reay dopo una battaglia durata alcune curve.

Già al secondo giro c’è il primo brivido con Chilton che tocca Sato in curva 4 mandandolo in testacoda; il giapponese compie un 360° completo e riparte, perdendo tuttavia parecchie posizioni. La collisione viene messa sotto inchiesta dai commissari che comminano a Chilton un drive through che lo fa sprofondare in fondo al gruppo davanti solamente a Fittipaldi e Binder. In testa alla gara la situazione rimane tranquilla con Rossi che mantiene un secondo di vantaggio su Power, che a sua volta ha un ulteriore secondo di vantaggio nei confronti di Newgarden.

I primi pit stop vengono effettuati dopo appena 6-7 giri di gara: i primi a fermarsi sono Harvey e Fittipaldi, che trovandosi in fondo alla classifica provano a sparigliare le carte giocando con la strategia. Dopo 9 giri si ferma anche Chilton, ma la sua sosta è molto lunga a causa di un problema con la pistola per il cambio della ruota anteriore sinistra; il pilota della Carlin riparte ultimo e doppiato. Dopo un giro la pit lane si affolla ulteriormente con le soste di Jones, Sato e Bourdais mentre nuvole minacciose si avvicinano alla pista.

Mentre i piloti di testa proseguono, nelle posizioni retrostanti si consuma una grande rimonta da parte di Bourdais che in un giro e mezzo si libera di Sato, Pigot e Kanaan con tre bellissimi sorpassi. Dopo 14 giri si ferma Hunter-Reay seguito dopo un solo giro da Wickens, Pagenaud, Rahal e King. Il cambiamento più importante in questa fase di gara è legato al sorpassso di Wickens nei confronti di Hunter-Reay, avvenuto durante la fase dei pit stop.

Dopo una ventina di giri il gruppo di testa si ricompatta con Rossi, Power, Newgarden e Dixon racchiusi in quattro secondi. Il primo tra i piloti di testa a fermarsi per il pit stop è Will Power, che rientra nel corso del 25° giro tornando in pista dietro a Wickens.

Al 27° giro cambia la leadership della gara: Newgarden attacca Rossi con una manovra molto simile a quella compiuta lo scorso anno ai danni di Will Power in curva 4; la sua leadership tuttavia dura poco, perché al termine dello stesso giro si ferma ai box seguito a ruota da Scott Dixon; questi due mantengono le rispettive posizioni, ma entrambi tornano in pista alle spalle di Wickens, Power e Hunter-Reay. Tra i primi solamente Rossi resta in pista.

Al 30° giro Rossi si ferma finalmente ai box e riparte subito davanti a Scott Dixon; il neozelandese prova in tutti i modi a passare, ma dopo aver sfiorato la collisione per un paio di volte è costretto a desistere e a conservare la sesta posizione.

In testa alla gara Wickens vola, tanto che dopo 30 giri il suo vantaggio sul tandem Power/Hunter-Reay è superiore ai 10 secondi; il ritmo del canadese, che ha optato per le tre soste, è di un secondo al giro più veloce di quello dell’australiano, che a sua volta rallenta il pilota del team Andretti. Nelle posizioni di rincalzo si segnala l’ottima gara di Simon Pagenaud, partito 17° e risalito fino all’ottavo posto a pochi decimi da Rossi, Dixon e Rahal; ancora più impressionante è la rimonta di Bourdais, partito ultimo e risalito in decima posizione in poco più di un terzo di gara.

Dopo 39 giri Wickens si ferma ai box per la sua seconda sosta, nel corso della quale monta gomme dure: il canadese riparte alle spalle di Pagenaud e davanti a Jordan King; nel passaggio successivo si fermano anche Hunter-Reay e lo stesso King, mentre dopo un’ulteriore tornata è la volta di Scott Dixon. Dopo un ulteriore giro rientra ai box anche Josef Newgarden, che risulta essere il principale beneficiario in questa tornata di pit stop dato che torna in pista davanti ad Hunter-Reay.

Dopo 49 giri anche Will Power si ferma ai box lasciando in testa alla gara Rossi, unico pilota ad aver optato per la strategia a due soste; l’australiano torna in pista subito davanti a Newgarden, ma le gomme in temperatura permettono al campione in carica di scavalcare Power in curva 2 e salire in terza posizione, non senza qualche rischio. All’inizio del giro successivo anche Hunter-Reay prova ad attaccare Power prima in curva 1 e poi in curva 4, ma l’australiano resiste strenuamente permettendo anche a Dixon di riavvicinarsi.

Rossi, nel frattempo, prosegue guidando la gara con 18 secondi di vantaggio su Wickens e 21 su Newgarden: il californiano gode del vantaggio di avere pista libera davanti a sé, mentre Wickens viene bloccato per parecchi giri da Kanaan e Sato che hanno un giro di ritardo.

La gara procede tranquillamente fino al termine del 59° giro, quando Rossi rientra ai box per la sua seconda e ultima sosta ripartendo in seconda posizione alle spalle di Wickens ma comodamente davanti a Newgarden.

Un paio di giri dopo Wickens riesce finalmente a liberarsi dei piloti più lenti davanti a lui e si ritrova a pista libera, ma con un vantaggio oramai esiguo nei confronti di Rossi. Tra i piloti su tre soste i primi a fermarsi sono Bourdais e Dixon, che rientrano ai box dopo 63 giri; al passaggio successivo rientrano anche Newgarden e Pagenaud, con quest’ultimo che per poco non riesce a soffiare la posizione a Dixon.

Al 65° giro si fermano Wickens e Hunter-Reay, mentre Power rimane in pista; Dixon passa davanti ad Hunter-Reay e alla staccata di curva 4 prova senza successo un attacco su Newgarden. Tra i piloti di testa l’ultimo a fermarsi è Power, che imbocca la corsia dei box alla fine del 69° giro tornando in pista davanti a Newgarden; questa volta il distacco tra i due, pur esiguo, è sufficiente per permettere a Power di conservare la terza posizione.

La classifica consolidata vede Rossi in testa con 20 secondi di vantaggio su Wickens e 24 sul terzetto composto da Power, Newgarden e Dixon; sesto Hunter-Reay a 28 secondi tallonato dal tandem francese Pagenaud/Bourdais. Al 75° giro la classifica si sblocca grazie al sorpasso di Bourdais nei confronti del connazionale, approfittando del fatto che Pagenaud aveva già esaurito i secondi di push to pass a sua disposizione.

All’84° giro l’ordine di gara cambia nuovamente ed è ancora Bourdais il protagonista dell’azione in questione: dopo alcuni giri di studio, il francese attacca Hunter-Reay all’esterno di curva 4; il pilota del team Andretti prova a resistere, ma alla successiva curva 5 Bourdais si trova all’interno e riesce a soffiare la posizione ad Hunter-Reay.

In testa alla gara Rossi continua a gestire gomme e carburante mentre Wickens perde terreno nei confronti di Power: a tre giri dalla fine il divario tra i due è di un secondo e mezzo. Le ultime tornate, tuttavia, non portano ulteriori modifiche e Alexander Rossi taglia per primo il traguardo sulla pista di Mid-Ohio; Wickens è secondo a 13 secondi, terzo Power a 15, quarto Newgarden a 18 davanti a Dixon e Bourdais.

Le classifiche

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/alexanderrossi/

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