Indycar | Long Beach 2017 | Anteprima

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
5 Aprile 2017 - 12:00
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Il secondo appuntamento del campionato Indycar 2017 si disputa sulle strade di Long Beach, nella California del Sud, che per il 43° anno consecutivo ospitano un evento motoristico di primissimo livello: dopo l’edizione inaugurale del 1975, disputatasi con monoposto di Formula 5000, Long Beach è diventata sede di un Gran Premio di Formula 1 fino al 1983, quando le due McLaren-Ford di Watson e Lauda hanno tagliato il traguardo in prima e seconda posizione dopo essere partite dalla 22ª e 23ª casella sullo schieramento di partenza.

Dall’anno successivo il Gran Premio è diventato un appuntamento fisso del campionato CART (poi Champ Car), tanto che proprio a Long Beach si è tenuta l’ultima gara nella storia della categoria. Uscita di scena la Champ Car, nel 2009 il Gran Premio di Long Beach è entrato a far parte del campionato Indycar.

Il primo appuntamento stagionale, che si è corso sul circuito cittadino di St.Petersburg, si è concluso con la vittoria a sorpresa di Sebastien Bourdais, partito dall’ultima posizione dopo essere stato protagonista di un incidente durante le qualifiche. Il francese ha preceduto sul traguardo il suo connazionale Simon Pagenaud, campione Indycar in carica, e Scott Dixon; molta sfortuna invece per Will Power, dapprima penalizzato per aver colpito una pistola pneumatica per il cambio gomme durante il pit stop e poi fermato definitivamente da problemi al sistema di alimentazione della sua monoposto.

Al di là di quelli che sono stati i risultati della pista, tuttavia, ha sorpreso moltissimo lo stato di forma dei team che usufruiscono del pacchetto Honda: nonostante i motori siano sostanzialmente identici a quelli dell’anno scorso e gli aerokit siano congelati, le prestazioni offerte dal costruttore nipponico sono state eccellenti, probabilmente perfino superiori a quelle dei rivali della Chevrolet; Honda si è vista sfuggire dalle mani solamente la pole position, finita nelle mani di Will Power che per l’ennesima volta si è mostrato un vero maestro nell’interpretare le strade di St.Petersburg in condizioni di qualifica. Le prossime gare saranno la prova del nove per capire se i rapporti di forza tra i due motoristi sono effettivamente cambiati profondamente nel corso dell’inverno o se invece quanto visto a St.Petersburg rimarrà un caso isolato.

Le quattro settimane che hanno separato le prime due gare stagionali sono state però importanti anche per altri motivi. Anzitutto sono state svelate le prime immagini del nuovo aerokit “universale” che vestirà le Dallara DW12 a partire dal prossimo campionato: linee molto più pulite e meno complesse dal punto di vista aerodinamico, ma non per questo meno efficiente.

L’obiettivo dichiarato mesi fa dagli organizzatori era quello di spostare la produzione del carico aerodinamico dalla parte superiore a quella inferiore della carrozzeria, in modo da non penalizzare eccessivamente chi si trova in scia ad un’altra monoposto. Sono due in particolare le novità che balzano immediatamente all’occhio: la sparizione dei paraurti posti dietro alle ruote posteriori ed un cofano molto più basso, simile a quello delle vecchie Champ Car; spariranno quindi le grandi prese d’aria poste immediatamente alle spalle del pilota, retaggio dell’era in cui in Indycar si utilizzavano propulsori aspirati.

Si sono poi svolti alcuni test, sia “ufficiali” che privati: lo scorso 21 marzo al Barber Motorsports Park sono scesi in pista tutti i 21 piloti impegnati a tempo pieno nel campionato Indycar per una delle cinque giornate di prove collettive organizzate dalla serie; ad essi si è aggiunto Juan Pablo Montoya, tornato in pista per la prima volta dopo il Gran Premio di Sonoma della passata stagione. Il pilota colombiano ha ripreso confidenza con la DW12 completando 47 giri e piazzandosi in quarta posizione sulla lista dei tempi a fine giornata. Il miglior tempo è stato ottenuto dalla Penske #12 di Will Power, che ha girato in 1:07.7518, solamente 7 millesimi più veloce di Chilton; terzo tempo per Newgarden che ha preceduto Montoya e Andretti.

Nei giorni successivi sono iniziate le prime prove anche sull’ovale di Indianapolis, che tra meno di due mesi ospiterà l’edizione numero 101 della 500 Miglia. Il 24 marzo la Honda ha deciso di sfruttare uno dei due giorni di test concessi ad ogni costruttore portando in pista i team Ganassi, Schmidt e Rahal-Letterman. Chevrolet ha imitato Honda il 2 aprile, scendendo a sua volta in pista ad Indianapolis con le quattro monoposto del team Penske, le due di Carpenter e le due di Foyt. Passando ai test riservati alle squadre, il 28 marzo i team di Ed Carpenter e Michael Andretti sono scesi in pista a Sebring, mentre il team Penske ha svolto delle prove il 24 marzo ad Indianapolis assieme alle vetture motorizzate Honda.

 

2016 43nd Toyota Grand Prix of Long Beach
Round 02/17
07-08-09 Aprile 2017

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Cittadino
Lunghezza del circuito
: 1,968 mi (3,167 km)
Giri da percorrere: 85
Distanza totale: 167,280 mi (269,211 km)
Numero di curve: 13 (8 a destra, 5 a sinistra)
Senso di marcia: orario
Primo Gran Premio: 1975
Sanctioning body: F.5000: 1975; F1: 1976-1983; CART 1984-2003; CCWS 2004-2008; IRL 2009-2010; INDYCAR 2011-2017

RECORD

Miglior giro: 1:06.6294 – Helio Castroneves – Team Penske – 2015
Distanza: 1h33:54.4835 – Simon Pagenaud – Team Penske – 2016 (su 80 giri)
Vittorie pilota: 6 – Al Unser jr.
Vittorie team: 7 – Newman/Haas Racing
Pole pilota: 4 – Mario Andretti
Pole team: 11 – Newman/Haas Racing
Podi pilota: 9 – Al Unser jr.
Podi team: 20 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 07 Aprile
10:00-10:45 (19:00-19:45) Prove Libere 1
14:00-14:45 (23:00-23:45) Prove Libere 2

Sabato 08 Aprile
10:45-11:30 (19:45-20:30) Prove Libere 3
15:30-17:00 (00:30-02:00) Qualifiche

Domenica 09 Aprile
09:00-09:30 (18:00-18:30) Warm Up
13:30 (22:30) Gara – Differita su Sky Sport 3 a partire dalle 00:00 di Lunedì 10 Aprile

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina dal sito ufficiale Indycar

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