Indycar | L’analisi dei passi gara per la 600 km del Texas

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Gardenal
10 Giugno 2017 - 12:53
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Come già accaduto in occasione della Indy 500, anche per la 600 km del Texas abbiamo deciso di fornire un’analisi dei passi gara mostrati nel corso delle prove libere, in virtù del fatto che tutti i piloti hanno inanellato almeno una decina di giri consecutivi dai quali poter trarre indicazioni utili per la gara di stasera.

La sessione considerata per i vari calcoli è l’ultima, quella che si è disputata al termine delle qualifiche e che ha visto il miglior tempo assoluto di Ed Carpenter davanti a Scott Dixon e Alexander Rossi.

Le tabelle sottostanti ricalcano lo stesso stile di quelle usate per Indianapolis, il che significa che vengono indicati innanzitutto il giro iniziale dello stint e la sua durata effettiva; dopodiché c’è la colonna dei giri considerati per i calcoli, il cui numero è stato determinato eliminando da ogni stint i giri che si discostavano in maniera eccessiva dai riferimenti cronometrici rilevati nelle altre tornate. Una volta stabiliti i giri “utili”, ne è stata calcolata la media e lo scarto dalla media.

Il miglior riferimento cronometrico è stato ottenuto da Tristan Vautier, che ha percorso 16 giri col tempo medio di 23.7358 secondi e uno scarto di quasi tre decimi; seconda prestazione per Power, più lento di qualche centesimo ma più costante rispetto al francese del team Coyne.

L’uomo da tenere sott’occhio, tuttavia, è quello che occupa il terzo e il quarto tempo in classifica: se il primo di questi due stint è poco significativo (pochi giri percorsi con uno scarto abbastanza elevato), il secondo è impressionante e lo riportiamo per intero qua sotto.

23 giri percorsi, tempo medio di 23.8308 secondi (meno di un decimo da Vautier), scarto medio al di sotto del decimo di secondo e differenza tra miglior e peggior tempo che non arriva a tre decimi. Va inoltre notata la progressione del neozelandese, che inizia il run con tempi sull’ordine del 23.9-24.0 e lo completa con 9 tornate consecutive i cui tempi sono rimasti compresi tra i 23.76 e i 23.80 secondi, sintomo del fatto che l’assetto trovato per la monoposto #9 sembra essere non solo molto performante, ma anche tremendamente gentile con le gomme.

Un discorso simile può essere fatto anche per Max Chilton, sesto in classifica alle spalle di Alexander Rossi: nel primo dei suoi due run il pilota inglese, dopo tre giri “di lancio”, ha iniziato una sequenza di 18 giri molto veloci e anche in questo caso lo scarto tra il miglior e il peggior tempo è stato inferiore ai tre decimi. Qualora riuscisse a girare su questi tempi per tutta la durata della gara, Chilton potrebbe veramente essere la sorpresa della 600 km del Texas di questa notte.

Se il team Ganassi sembra essere quello più in forma, la Andretti Autosport non si è esposta in maniera eccessiva ed è sembrata essersi concentrata più sugli stint brevi che su quelli medio-lunghi: Rossi e Sato sono gli unici due piloti del team di Michael Andretti ad essersi piazzati nella top-10, col solo Sato che è stato autore di almeno uno stint di 20 giri “significativi”. Un solo stint per Marco Andretti e Hunter-Reay, relegati alle posizioni di centro-fondo classifica.

Parlando brevemente del duello tra i due motoristi, anche sui long run Honda sovrasta Chevy aggiudicandosi otto dei dieci migliori tempi; oltre a Will Power, già citato in precedenza, l’unico altro pilota spinto dal propulsore americano in grado di inserirsi tra i primi è stato Helio Castroneves, autore del nono miglior stint complessivo.

L’appuntamento con la bandiera verde per la 600 km del Texas è per le 2:45 di questa notte.

 

Immagine di copertina da indycar.com

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