Indycar | James Hinchcliffe non si qualifica alla 500 Miglia di Indianapolis

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
20 Maggio 2018 - 01:51
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Il ritorno del Bump Day nel programma della 500 Miglia di Indianapolis ha portato con sé un epilogo totalmente inaspettato: a distanza di due anni dalla pole position conquistata sull’ovale più famoso al mondo, James Hinchcliffe è uno dei due piloti che non si sono qualificati per partecipare all’edizione numero 102 del “Greatest Spectacle in Racing”.

Hinchcliffe ha pagato un primo caro un primo tentativo di qualifica piuttosto lento, effettuato subito dopo uno scroscio di pioggia che ha interrotto il turno di prove per più di due ore. Dopo essere rimasto a lungo in fondo al gruppo dei piloti qualificati, il pilota canadese è scivolato fuori dalla top-33 a seguito dei miglioramenti effettuati da Oriol Servia e Conor Daly. A quel punto Hinchcliffe ha rinunciato al suo precedente tentativo per provarne uno nuovo, ma appena sceso in pista si è accorto che c’erano delle forti vibrazioni sulla sua macchina.

Tornato subito ai box per risolvere il problema, Hinchcliffe si è accodato in Fast Lane dietro a Pippa Mann, che a sua volta stava provando a rientrare tra i primi 33; purtroppo per lui il tempo è scaduto prima che potesse scendere nuovamente in pista, ritrovandosi così escluso dalla 500 Miglia di Indianapolis di domenica prossima. La mancata qualificazione di oggi ha ripercussioni importanti anche sulla sua classifica generale, visto che non potrà fare risultato in una gara in cui si assegnano doppi punti.

La seconda esclusa alla Indy 500 è Pippa Mann, risultata di 1.4 miglia orarie più lente rispetto a James Davison, ultimo dei qualificati. In precedenza la Mann aveva ottenuto un tempo più veloce di un miglio orario rispetto (comunque non sufficiente per qualificarla), ma questo tentativo è stato scartato per permetterle di entrare in pista sfruttando la corsia più rapida.

Chiuso il capitolo dei non qualificati, il dato più importante da segnalare è rappresentato dall’assoluta superiorità dei motori Chevy nei confronti degli Honda: la Casa del Cravattino ha occupato nove dei primi 12 posti in classifica, sette dei quali domani parteciperanno alla Fast Nine che assegnerà la pole position. Il miglior tempo è stato ottenuto da Helio Castroneves che ha completato i suoi quattro giri lanciati alla media di 228.919 mph; secondo posto per Ed Carpenter alla media di 228.692 mph, unico pilota in grado di spezzare l’egemonia Penske nelle prime posizioni.

Alle spalle del pilota-team owner di Indianapolis ci sono infatti altre due monoposto del Team Penske, con Simon Pagenaud terzo e Will Power quarto; la quarta macchina del Capitano, quella guidata da Josef Newgarden, ha completato le qualifiche in settima posizione dopo aver perso qualche decimo di troppo nelle fasi finali del suo ultimo giro lanciato. Davanti al campione Indycar in carica si sono qualificati Sebastien Bourdais, primo pilota Honda, e Spencer Pigot con la seconda macchina del team Carpenter. Il gruppo dei piloti ammessi alla Fast Nine è completato da Scott Dixon e Danica Patrick, che ha sfruttato alla perfezione il materiale messole a disposizione dalla sua squadra centrando l’ultimo posto utile per l’ammissione alla lotta per la pole position.

La Patrick ha resistito ad un attacco in extremis di Alexander Rossi, che negli ultimi minuti di qualifica ha migliorato il suo tempo mancando però la nona posizione per soli tre centesimi di secondo nell’arco dei quattro giri lanciati; la quarta fila provvisoria viene completata dalle due monoposto del team di AJ Foyt, con Tony Kanaan che ha preceduto Matheus Leist. Continuando a scorrere la classifica troviamo Ed Jones al 13° posto davanti ad Hunter-Reay, Muñoz, Hildebrand e Andretti; 18° tempo per Jay Howard, primo qualificato tra i piloti del team di Schmidt, che ha preceduto Karam e Wickens.

Buon 21° tempo per Kyle Kaiser, che porta la Juncos nelle posizioni nelle posizioni di centro classifica dopo un avvio di stagione complicato; alle spalle del campione Indy Lights in carica troviamo Stefan Wilson, Gabby Chaves e Zach Veach, ultimo tra i piloti del team Andretti; 25° Kimball davanti a Zachary Claman DeMelo, Jack Harvey e Max Chilton.

Nei bassifondi della classifica troviamo le tre monoposto del team Rahal, che per tutta la giornata sono state pericolosamente vicine alla “bolla”. La sorte peggiore è toccata da Oriol Servia, costretto ad abortire i suoi primi due tentativi a causa di problemi di assetto alla monoposto; dopo un radicale cambiamento nel set-up della sua monoposto, il pilota spagnolo è riuscito a rientrare tra i qualificati chiudendo il turno col 31° tempo alle spalle di Takuma Sato e Graham Rahal. Conor Daly ha conquistato la 32ª posizione dopo essere stato a lungo tra gli esclusi, mentre James Davison è l’ultimo dei qualificati con il 33° tempo; il tempo del pilota australiano sui 4 giri lanciati era di appena 10 millesimi più veloce di quello di Hinchcliffe, prima che quest’ultimo decidesse di abortire il suo per riprovare a qualificarsi.

Definito l’elenco dei partenti alla 500 Miglia di Indianapolis, domani verrà stabilita la griglia di partenza definitiva per la gara del 27 maggio: come noto, ogni pilota avrà a disposizione uno e un solo tentativo per guadagnare la propria posizione sullo schieramento di partenza, con l’ordine di entrata in pista che verrà determinato dall’inversione della classifica di oggi. I primi 9 lotteranno per le prime tre file dello schieramento, tutti gli altri si contenderanno le posizioni successive.

Questi i tempi di oggi

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/indycar/

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