Indycar | Indycar Classic 2019: Power ancora in pole position

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
23 Marzo 2019 - 22:04
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Ancora una volta Will Power è una garanzia in qualifica: per la 56ª volta nella sua lunga carriera, il pilota del Team Penske ha piazzato la sua macchina in prima posizione conquistando così la pole position. Come accaduto anche a St.Petersburg, l’australiano è venuto fuori alla distanza dopo essere rimasto in ombra per gran parte delle qualifiche: al termine della Q2 sembrava tutto pronto per celebrare la prima pole position in carriera di Felix Rosenqvist, che aveva appena segnato il nuovo record della pista con mezzo secondo di vantaggio su tutti gli altri concorrenti.

Nella Fast-Six, tuttavia, è emersa ancora una volta tutta l’esperienza di Will Power: forse aiutato dal fatto di non aver spremuto troppo le sue gomme nei precedenti tentativi di qualifica, il pilota della #12 è stato l’unico a migliorare il proprio tempo della Q2 e ha fermato i cronometri sul tempo di 1:46.0177, a quasi 116 miglia orarie di media. Alexander Rossi, che fino all’ultimo ha cullato il sogno di partire davanti a tutti, si è dovuto accontentare della seconda posizione con un ritardo di un decimo e mezzo da Power.

Dalla seconda fila partiranno Ryan Hunter-Reay e uno spettacolare Colton Herta, che si è ripreso di forza quella Fast-Six che a St.Petersburg gli era stata negata per aver ostacolato Charlie Kimball; terza fila per le due macchine di Ganassi, con Rosenqvist che ancora una volta ha preceduto Scott Dixon. Lo svedese, come detto, ha messo a segno il giro più veloce dell’intero weekend con il tempo di 1:45.4542, ma nella Fast-Six non è riuscito a ripetersi.

Dalla quarta fila partiranno il campione Indycar 2017, Josef Newgarden, e un altro rookie, Patricio O’Ward, tornato positivamente al volante di una Indycar dopo aver raggiunto un accordo col team Carlin. Quinta fila per un buon Zach Veach e per Graham Rahal, mentre Santino Ferrucci e Matheus Leist chiudono il gruppo dei piloti ammessi alla Q2.

Qualifica deludente per Simon Pagenaud, che ancora una volta è rimasto tagliato fuori dai giochi da una bandiera rossa uscita nel momento peggiore possibile e che domani sarà quindi costretto a partire dalla 22esima posizione sulla griglia. Prove deludenti anche per il team Schmidt-Peterson, che domani schiererà entrambe le sue due macchine in ottava fila.

Due bandiere rosse hanno segnato queste qualifiche: a pochi secondi dal termine del gruppo 1 della Q1, Jack Harvey è andato in testacoda all’esterno di curva 19 e si è insabbiato, provocando così l’interruzione delle prove; un evento fotocopia si è verificato una decina di minuti dopo, al termine del secondo gruppo della Q1, quando è stato Kanaan ad andare in testacoda alla curva 19. Ad entrambi sono stati tolti i due migliori tempi registrati durante il turno e saranno quindi costretti a partire dall’ultima fila.

Nella giornata di domani non ci sarà il warm-up, quindi il prossimo appuntamento con la Indycar Series è direttamente con la gara di domani, che inizierà quando in Italia saranno le 18:30; la diretta della gara sarà curata da DAZN.

La cronaca

Le qualifiche iniziano sotto un cielo plumbeo che minaccia pioggia da un momento all’altro: data la lunghezza della pista, ad ogni fase della qualifica sono stati aggiunti 2 minuti extra per permettere ai piloti di completare un giro in più rispetto a quello che sarebbe stato loro concesso con la suddivisione “regolare”. Questo significa che le prime tre fasi della qualifica avranno una durata di 12 minuti, mentre l’ultima ne durerà 8.

I primi giri veloci del gruppo 1 proiettano Hunter-Reay in testa alla classifica col tempo di 1:47.8585 davanti a Herta, Dixon e Ferrucci, ma a metà del turno Rosenqvist abbassa di mezzo secondo il tempo dell’americano e si porta al comando col tempo di 1:47.3301.

A 5 minuti dalla fine lo svedese del team Ganassi è il primo a scendere in pista con le gomme morbide seguito a ruota da tutti gli altri: il suo primo tempo è di 1:46.2744, oltre un secondo più rapido del riferimento precedente; un minuto dopo Dixon lo scavalca di 7 centesimi (1:46.2076) mentre alle loro spalle si inseriscono Hunter-Reay, Ferrucci, Herta e le due Carlin di O’Ward e Chilton. A tempo ormai scaduto Jack Harvey va in testacoda in curva 19 e si insabbia provocando l’interruzione anticipata del turno.

Si qualificano le due Ganassi di Dixon e Rosenqvist, Hunter-Reay, Ferrucci, Herta e O’Ward; il messicano elimina il compagno di squadra Chilton, settimo, per appena 7 decimillesimi di secondo. Gli altri eliminati sono Hinchcliffe, Bourdais, Pigot, Kaiser e ovviamente Harvey, cui per regolamento sono stati tolti i due migliori tempi della sessione.

Nel secondo gruppo, che vede impegnati Rossi e i tre piloti di Penske, il primo a mettere a segno un tempo è Will Power, ma dopo pochi secondi viene superato da Rossi che si porta in prima posizione col tempo di 1:47.6084; l’australiano è secondo a 3 decimi da Rossi mentre tutti gli altri (a partire da Rahal) hanno accumulato almeno un secondo di ritardo. Il californiano abbassa ulteriormente il suo tempo fino a 1:47.4689 prima di rientrare ai box per montare le gomme morbide; alle sue spalle si inseriscono Newgarden, Sato, Power, Veach e Rahal, che completa il gruppo dei piloti momentaneamente ammessi alla Q2.

Quando mancano meno di 5 minuti alla bandiera a scacchi, Power guida il gruppo dei piloti al loro rientro in pista: a un minuto dalla fine l’australiano sale in testa alla classifica con il tempo di 1:46.4360 seguito subito dopo da Rahal e Leist. A 40 secondi dalla fine, esattamente come accaduto nel gruppo 1, viene esposta la bandiera rossa: questa volta è Kanaan che perde il controllo della vettura in curva 19, va in testacoda e si insabbia nella via di fuga. L’interruzione delle prove impedisce a buona parte dei piloti di migliorare i loro tempi e chi ne fa maggiormente le spese è Pagenaud, che chiude il turno all’11° posto.

La classifica finale vede in prima posizione Josef Newgarden, che ha completato il suo giro record pochi istanti prima dell’esposizione della bandiera rossa col tempo di 1:46.2993; alle sue spalle si piazzano Power, Rahal, Veach, Leist e Rossi, che scampa alla tagliola della Q1 per due decimi e mezzo. Sato è il primo degli eliminati davanti ad Ericsson, Jones, Andretti, Pagenaud e Kanaan, ovviamente ultimo dopo la cancellazione dei suoi due migliori tempi.

Nella Q2 il primo round di giri veloci viene dominato dalla Andretti Autosport, che piazza Rossi (1:47.6808) e Hunter-Reay nelle prime due posizioni advanti a Rosenqvist e Dixon; al termine del suo secondo giro veloce Ferrucci, che ha anticipato l’utilizzo delle gomme morbide, si porta in prima posizione col tempo di 1:47.3956; Hunter-Reay è secondo davanti a Rosenqvist, Herta, Rossi e Dixon, che chiude il gruppo dei piloti momentaneamente ammessi alla Fast Six.

La tornata di giri con gomme morbide rivoluziona la classifica: Power si porta in testa, ma dopo pochi secondi Rosenqvist lo scalza col tempo di 1:45.5392, ben 7 decimi più rapido dell’australiano; Newgarden si inserisce al terzo posto, ma successivamente entrambi vengono scavalcati da Rossi e Hunter-Reay. A 30 secondi dalla fine Herta si inserisce al quinto posto e spedisce Newgarden tra gli eliminati. L’ultimo giro non modifica la situazione: Newgarden scavalca Dixon, che però pochi secondi dopo si riprende la sesta posizione e si qualifica per l’ultima manche con appena 36 millesimi di vantaggio sul campione del 2017.

Rosenqvist chiude la Q2 col tempo record di 1:45.4542, mezzo secondo più rapido di Rossi, Herta (che per la prima volta si qualifica nella Fast-Six), Hunter-Reay e Power; Dixon è sesto ad otto decimi e mezzo dal compagno di squadra. Tra gli eliminati figurano, nell’ordine, Newgarden, O’Ward, Veach, Rahal, Ferrucci e Leist.

L’ultimo round delle qualifiche inizia con Will Power che completa il suo primo giro in 1:46.4839 rientrando poi subito ai box; Hunter-Reay si piazza in seconda posizione e rientra ai box a sua volta, mentre Rosenqvist è terzo ma, al contrario dei primi due, decide di compiere un secondo giro. Lo svedese migliora ma rimane in terza posizione. Alle sue spalle arriva Herta che, con un giro fantastico, si porta in prima posizione col tempo di 1:46.3594, un decimo meglio di Power. L’australiano, nel frattempo, è tornato in pista con un altro set di gomme.

Dixon completa il suo unico giro lanciato, ma non fa meglio della quinta posizione, ma è alle sue spalle che si decidono le prime posizioni della classifica: Rossi arriva poco dopo e si porta al comando con quasi 2 decimi di vantaggio su Herta, ma la sua pole position resiste per appena pochi secondi: dietro all’americano arriva Will Power che compie l’ennesimo capolavoro in qualifica e, con il tempo di 1:46.0177, conquista la pole position numero 56 in carriera.

Le classifiche

Riepilogo

Q1 Gruppo 1

Q1 Gruppo 2

Q2

Fast Six

 

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/cota_official/

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