Indycar | Indy 500 2019: Spencer Pigot in pole provvisoria

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Andrea Gardenal
19 Maggio 2019 - 01:47
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Alla vigilia della Indy 500 c’erano tante aspettative sul primo giorno di prove ufficiali, quello che avrebbe definito i 9 contendenti alla pole position e i 6 che si sarebbero giocati l’ultima fila sullo schieramento di partenza: ora che il primo round delle qualifiche si è concluso, si può dire che le premesse siano state rispettate. È stata una giornata di grandissima intensità e tensione, in cui il principale obiettivo è stato evitare di occupare una delle ultime sei posizioni della classifica, e che ha visto continui capovolgimenti di fronte.

Ma andiamo con ordine: la pole position provvisoria è stata conquistata da un eccezionale Spencer Pigot, che ha completato il suo unico tentativo di qualifica alla media di 230,083 miglia orarie (2:36.4655 il suo tempo complessivo al termine dei quattro giri lanciati): il pilota del team Carpenter ha sfruttato al meglio il sorteggio di ieri, che l’ha portato ad essere uno dei primi a scendere in pista, quando la temperatura della pista era ancora piuttosto mite.

Alle spalle di Pigot si è classificato il vincitore uscente della Indy 500, Will Power, che ha pagato solamente 0,002 miglia orarie di velocità media al pilota della monoposto #21: in termini di tempo, questa differenza si traduce in appena 11 decimillesimi di secondo di distacco nell’arco dei 4 giri lanciati. Pigot e Power sono stati gli unici ad oltrepassare la barriera delle 230 miglia orarie di velocità media e hanno sancito la supremazia delle rispettive squadre: l’Ed Carpenter Racing e il Team Penske hanno infatti monopolizzato le prime posizioni della griglia, piazzando 6 macchine nei primi 7 posti.

A completare la prima fila provvisoria c’è Simon Pagenaud con un ritardo di 0,2 mph da Pigot, mentre Newgarden ha conquistato il quarto tempo con un ulteriore decimo di miglio orario di ritardo rispetto al pilota francese.

In quinta posizione troviamo la prima vera sorpresa di giornata, Colton Herta, unico pilota in grado di spezzare la supremazia dei team di Carpenter e Penske. Il rookie americano, già vincitore della Freedom 100 della Indy Lights lo scorso anno, è stato senza ombra di dubbio uno dei migliori piloti in pista oggi: nel corso del suo primo tentativo lanciato, nonostante le condizioni della pista stessero peggiorando per via delle temperature in aumento, è riuscito a conquistare agevolmente un posto nella Fast-Nine; non contento, Herta è poi tornato nuovamente in pista e si è migliorato ulteriormente, conquistando uno strabiliante quinto posto.

Sesta e settima posizione per le altre due monoposto del team Carpenter, con Ed Jones che ha preceduto il suo team owner; il gruppo dei piloti ammessi alla lotta per la pole position di domani si chiude con Alexander Rossi e Sebastien Bourdais, gli unici piloti Honda oltre ad Herta ad essersi qualificati nelle prime nove posizioni.

Da questo punto in poi lo schieramento è quello definitivo, nel senso che la classifica dalla decima alla trentesima posizione corrisponde esattamente a quella che sarà la griglia di partenza tra la quarta e la decima fila. In quarta fila ci saranno Marco Andretti, Conor Daly ed Helio Castroneves, tutti piloti che hanno provato un secondo tentativo di qualifica oltre a quello garantito; tra questi, l’unico che è riuscito a migliorare la propria posizione in classifica è stato Daly, passato dalla 17esima all’11esima posizione.

Quinta fila per Marcus Ericsson, Takuma Sato e James Davison, tre piloti su cui non c’è molto da dire visto che hanno effettuato un unico tentativo di qualifica. Sesta fila per Tony Kanaan, Graham Rahal e Scott Dixon, e qui le cose si fanno un po’ più interessanti: anzitutto Dixon ha migliorato (sia pur di poco) la sua posizione sullo schieramento di partenza passando dalla 19esima posizione ottenuta al termine del primo tentativo alla 18esima; il vero protagonista, tuttavia, è stato Rahal, che è stato l’ultimo a scendere in pista per queste qualifiche e che per farlo ha rinunciato a un tempo che l’avrebbe collocato tranquillamente nello schieramento di partenza, sia pur nelle ultime file. L’azzardo ha pagato: il pilota americano ha guadagnato una decina di posizioni sullo schieramento, risalendo fino al 17° posto.

Settima fila per Oriol Servia, Charlie Kimball e JR Hildebrand: sui primi due non c’è molto da segnalare, se non il fatto che Kimball è stato l’unico pilota dei quattro schierati in modo diretto o indiretto dal team Carlin ad ottenere agilmente la qualificazione alla 500 Miglia. Hildebrand, dal canto suo, è riuscito a conquistare la qualificazione solo nei minuti finali delle prove, dopo essere rimasto a lungo fuori dalla top-30. Con il suo ultimo tentativo, il pilota del team DRR ha conquistato una 21esima posizione che lo ha collocato all’interno della griglia di partenza senza troppi problemi.

Dall’ottava fila partiranno Ryan Hunter-Reay, Santino Ferrucci e Matheus Leist: tra questi, solo il pilota brasiliano ha avuto bisogno di effettuare un secondo tentativo di qualifica dopo essere stato eliminato temporaneamente dalla top-30.

La nona fila sarà composta interamente da tre piloti inglesi, con Jack Harvey che ha preceduto Jordan King e Ben Hanley; questi ultimi due sono scesi in pista per ben tre volte ciascuno, ma alla fine hanno messo in cassaforte la partecipazione alla loro prima Indy 500. Stupisce in particolare la prestazione di Hanley, che è riuscito a conquistare una dignitosa 27esima posizione in griglia nonostante le tante difficoltà di gioventù incontrate dal suo team, la Dragonspeed, che proprio oggi ha annunciato il suo ritiro dal Mondiale Endurance per aumentare l’impegno in Indycar nella stagione 2020.

In decima fila, l’ultima di quelle bloccate al termine delle prove di oggi, si schiereranno Zach Veach, Felix Rosenqvist e Pippa Mann. Veach e Rosenqvist hanno avuto bisogno rispettivamente di 2 e di 3 tentativi di qualifica per suggellare la loro qualificazione alla Indy 500, mentre la Mann ha conquistato la top-30 scendendo in pista una sola volta. La Mann ha così cancellato il brutto ricordo della Indy 500 del 2018, quando al sabato non si era classificata tra i primi 33, e ha regalato al team Clauson-Marshall Racing la prima partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis al suo primo tentativo.

Qui si conclude il blocco dei piloti che hanno conquistato la qualificazione alla 500 Miglia di Indianapolis di domenica prossima e inizia quello dei 6 piloti che si giocheranno tutto nello shoot-out di domani: come si è potuto vedere, mancano diversi nomi illustri nelle prime 30 posizioni della classifica. Il primo tra questi è sicuramente quello di Fernando Alonso: il pilota spagnolo della McLaren è sceso in pista per ben 5 volte, subendo anche una foratura lenta nel corso del primo tentativo di qualifica, ma in nessuna di queste occasioni la sua monoposto ha dato l’impressione di essere all’altezza della situazione.

Nell’ultima mezz’ora di prove Fernando ha guadagnato momentaneamente la 29esima posizione (miglior risultato personale del giorno), ma nei minuti conclusivi del turno è stato scavalcato prima da Rosenqvist e poi da Hildebrand. L’ultima speranza per Alonso di recuperare in extremis la 30esima posizione era stata riposta su Graham Rahal, che come detto in precedenza aveva rinunciato al tempo conseguito nel suo primo tentativo per scendere in pista una seconda volta allo scadere delle prove; così facendo, Rahal, aveva di fatto ceduto la 30esima posizione allo spagnolo, che si sarebbe così qualificato se Rahal non avesse migliorato la sua prestazione; così non è però stato, Rahal è risalito fino alla 17esima posizione e Alonso si è trovato nuovamente fuori dalla griglia di partenza provvisoria.

Fuori anche James Hinchcliffe, il cui rapporto con la pista di Indianapolis diventa sempre più problematico: il pilota canadese è stato protagonista di un brutto incidente nel corso del suo primo tentativo lanciato, simile in tutto e per tutto a quelli avuti da O’Ward e Kaiser nei giorni scorsi: la macchina è partita in testacoda, ha sbattuto contro il muretto e ha innescato un mezzo ribaltamento, salvo poi rimettersi sulle quattro ruote. A tempo di record il suo team gli ha allestito il muletto, ma evidentemente il feeling non era come quello che gli dava la sua vettura titolare: dopo altri tre tentativi lanciati, Hinchcliffe ha dovuto alzare bandiera bianca.

Giornata negativa per il team Carlin, che per il momento vede tra i non qualificati Patricio O’Ward e Max Chilton: entrambi i piloti hanno effettuato tre tentativi di qualifica a testa occupando per breve tempo una posizione tra i primi 30, ma alla fine della giornata nessuno dei due ha avuto la velocità necessaria per qualificarsi.

Gli ultimi due piloti che domani si contenderanno l’ultima fila della griglia di partenza sono Sage Karam e Kyle Kaiser, che dopo la conclusione della prima serie di tentativi non sono mai rientrati tra i primi 30 in classifica. Stupiscono in particolare le difficoltà di Karam, che ad Indy è sempre andato molto forte e che invece in questi giorni è stato costantemente in difficoltà, specialmente in rapporto alle prestazioni del suo compagno di squadra Hildebrand. Quanto a Kaiser, è probabile che le sue difficoltà risiedano principalmente nell’essere stato costretto ad utilizzare il muletto dopo l’incidente occorsogli durante il Fast Friday.

Per quanto riguarda la giornata di domani, al momento le previsioni meteo non sono particolarmente clementi e sarà quindi possibile dover rivedere il programma: sotto questo aspetto, la Indycar ha già annunciato che se le attività di domani in pista dovessero essere cancellate, non ci sarà lo shoot-out per la pole position e quindi le prime 9 posizioni di oggi, da temporanee, diventeranno definitive.

Destino diverso per lo shoot-out con cui si deciderà l’ultima fila dello schieramento: nel caso in cui domani piovesse, l’ultima fila dello schieramento sarà decisa nella giornata di lunedì o, in ogni caso, nella prima data utile che concederà il meteo. Comunque vadano le cose Alonso, Hinchcliffe, Chilton, O’Ward, Karam e Kaiser si giocheranno le ultime tre posizioni sulla griglia di partenza in un unico tentativo di qualifica.

Salvo imprevisti meteorologici, il prossimo appuntamento con la Indycar Series è per le 16:15 con una sessione di prove libere riservata a chi domani dovrà tornare in pista; alle 18:15 inizierà lo shoot-out per l’ultima fila, mentre la Fast-9 per la determinazione delle prime tre file dello schieramento inizierà alle 19:15.

Questi i tempi dei 30 piloti qualificati:

Immagine di copertina da https://twitter.com/SpencerPigot

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