Indycar | Indianapolis 500 2018 | Anteprima

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di Andrea Gardenal
14 Maggio 2018 - 16:00
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Finalmente ci siamo: l’edizione numero 102 della 500 Miglia di Indianapolis sta finalmente per prendere il via con le prime quattro giornate di prove libere: 35 piloti sono iscritti, ma di questi solamente 33 vedranno la bandiera verde che sancirà il via alla competizione; dopo circa 3 ore di battaglia sul filo delle 225 miglia orarie conosceremo finalmente il nome del pilota che si aggiudicherà il Borg-Warner Trophy e che potrà bere il tradizionale latte in victory lane.

Come ormai accade dal 2014, la 500 Miglia di Indianapolis è stata preceduta dal Gran Premio di Indianapolis, corso sul circuito stradale ricavato nell’infield dell’ovale. Will Power ha tagliato per primo il traguardo, aggiudicandosi l’evento per la terza volta negli ultimi quattro anni: per tutta la gara si è dovuto scontrare direttamente prima con Robert Wickens e poi con Scott Dixon, ma alla fine Power ha colto una vittoria importantissima non solamente per i 50 punti in palio, ma anche perché aveva il bisogno di riscattarsi dopo un avvio di stagione da incubo, parzialmente corroborato solamente dal podio di Long Beach.

Al termine del Gran Premio la classifica generale si è accorciata ancora di più: il testacoda compiuto a due terzi di gara ha relegato Newgarden alle posizioni di centro classifica, mentre tutti i suoi avversari più pericolosi (Rossi, Bourdais, Wickens, Dixon e lo stesso Power) hanno guadagnato punti molto pesanti. Il campione Indycar in carica è ancora in testa al campionato con 178 punti, ma il suo margine su Rossi si è ridotto a 2 sole lunghezze; seguono Bourdais a 26 punti, Dixon a 31, Hinchcliffe a 34 e Rahal a 36. I distacchi, come si vede, sono estremamente contenuti e lo sono ancor di più una volta ricordato che, anche quest’anno, la Indy 500 assegnerà punteggio doppio; ciò significa che ci sono buone probabilità di terminare il weekend della 500 Miglia con una classifica completamente stravolta.

Come anticipato in precedenza, il dato più importante è sicuramente quello che riguarda il numero dei partecipanti: ben 35 piloti risultano infatti iscritti alla 500 Miglia di Indianapolis, due in più dei canonici 33 ammessi ogni anno alla partenza. Ciò significa che al termine delle qualifiche due concorrenti saranno costretti a salutare la compagnia.

Le procedure di qualifica sono simili a quelle adottate negli ultimi anni, con piccole correzioni dovute alla presenza di questi due piloti in eccesso. Nella giornata di sabato ad ogni concorrente verrà garantito un tentativo di qualifica, composto da due giri di lancio, quattro giri veloci e uno di rientro; l’ordine di ingresso in pista sarà stabilito da un sorteggio. Una volta che tutti avranno completato il loro tentativo garantito, la linea di qualificazione verrà spezzata in due: nella linea 1 si schiererà chi avrà rinunciato al tempo stabilito in precedenza, nella linea 2 si schiererà chi vorrà provare a migliorare il proprio risultato senza però rinunciare a quello precedentemente stabilito; logicamente chi si schiererà nella linea 1 avrà la priorità nella discesa in pista rispetto a chi si troverà sulla linea 2.

Al termine della giornata il gruppo verrà diviso in due blocchi in vista delle qualifiche di domenica: i primi 9 qualificato si giocheranno la pole position nella Fast Nine, i successivi 24 si contenderanno le posizioni dalla 10ª alla 33ª; in questa fase ogni pilota potrà usufruire di uno e un solo tentativo e l’ordine di ingresso in pista sarà determinato dall’inversione della classifica del giorno precedente.

Gli ultimi due piloti del sabato saranno esclusi dalla qualifica della domenica a meno che, per incidenti o guasti meccanici, non siano riusciti ad effettuare il loro tentativo garantito. In quest’ultimo caso verrà avviata la procedura del Last Chance Qualifying: nella giornata di domenica, prima dell’inizio delle qualifiche, chi non ha potuto completare il proprio tentativo garantito nel giorno precedente avrà un’ultima chance di tornare in pista per provare a qualificarsi; qualora dovesse rientrare all’interno dei primi 33, al pilota eliminato verrà data un’ulteriore chance per provare a riprendersi un posto sullo schieramento.

Una volta completato il turno del Last Chance Qualifying la classifica del giorno precedente verrà aggiornata con l’inserimento in fondo alla classifica di tutti coloro che si sono qualificati ricorrendo a questa procedura; ciò significa che, indipendentemente dal tempo registrato, coloro che risulteranno qualificati grazie alla Last Chance Qualifying non potranno giocarsi la pole position e inoltre saranno i primi a scendere in pista nelle qualifiche della domenica.

Tra le 11 wild card di Indianapolis le star sono indiscutibilmente due: Helio Castroneves e Danica Patrick. Il brasiliano, giunto lo scorso anno al termine della propria carriera a tempo pieno nel motorsport a ruote scoperte, si è trasferito nel campionato IMSA dove guida un prototipo Acura schierato dal team di Roger Penske in coppia con Ricky Taylor; la nuova esperienza ha già fruttato buoni risultati tanto che Castroneves e Taylor sono riusciti ad aggiudicarsi la gara che si è disputata a Mid-Ohio all’inizio di questo mese.

Se Castroneves sta trovando una nuova giovinezza con i prototipi, Danica Patrick è invece giunta al canto del cigno della propria carriera: dopo aver corso per 7 anni in Indycar e 6 in Nascar, la Patrick ha deciso di appendere il casco al chiodo disputando in questo 2018 le due gare simbolo delle categorie in cui si è cimentata nella sua lunga carriera, ovvero le 500 Miglia di Daytona ed Indianapolis. In Florida le cose sono andate piuttosto male e Danica si è ritirata subito dopo metà gara, coinvolta in un incidente assieme ad altre cinque macchine. La speranza è che la sua ultima gara in carriera abbia un esito ben diverso; le premesse per far bene ci sono, il team di Ed Carpenter è sempre stato tra i protagonisti ad Indy negli ultimi anni, pertanto è lecito aspettarsi di vedere la Patrick tra i protagonisti.

A loro si aggiunge un gruppo di tre piloti rimasti senza un sedile al termine della scorsa stagione: JR Hildebrand è stato appiedato dopo una stagione piuttosto deludente col team Carpenter e ha raggiunto un accordo per disputare la Indy 500 con la monoposto #66 messa a disposizione dal team Dreyer&Reinbold; discorso analogo per Conor Daly, che invece ha trovato un accordo per guidare una delle quattro monoposto messe a disposizione da Dale Coyne in collaborazione col Thom Burns Racing. Una grande attenzione, tuttavia, verrà riservata a Carlos Muñoz, che negli anni scorsi ha sempre mostrato di essere un animale da superspeedway: il colombiano ha già sfiorato il successo in due occasioni, nel 2013 (da rookie) e nel 2016, e il materiale che gli metterà a disposizione Michael Andretti gli permetterà di essere ancora un grande protagonista di questa gara.

Ci sono infine gli specialisti di questa gara, piloti che negli ultimi campionati Indycar hanno corso prevalentemente (o esclusivamente) ad Indy: in questa categoria rientrano Sage Karam (Dreyer&Reinbold), Pippa Mann (Dale Coyne Racing), James Davison (AJ Foyt Racing), Jay Howard (Schmidt-Peterson Motorsports), Oriol Servia (Scuderia Corsa) e Stefan Wison (Andretti Autosport), fratello di Justin. Da segnalare, in particolare, l’ingresso di Servia come pilota della Scuderia Corsa, team fondato da Giacomo Mattioli e che finora ha corso solamente con le Gran Turismo nelle principali serie americane a ruote coperte come IMSA, Grand-Am e Ferrari Challenge; la squadra di Mattioli fa ora il suo esordio anche nel mondo delle ruote scoperte nel suo palcoscenico più prestigioso, avvalendosi di un pilota come Servia, che ad Indy è costantemente tra i protagonisti, e forte di una partnership tecnica col team Rahal-Letterman. Chissà che la partecipazione alla Indy 500 possa essere il preludio ad una regolare partecipazione al campionato Indycar.

L’azione sull’ovale di Indianapolis è iniziata già ad inizio maggio con una giornata di prove riservata ai “veterani” della categoria, che per la prima volta hanno potuto provare in gruppo il nuovo aerokit in configurazione da ovale; il giorno dopo si sono invece svolti il Rookie Orientation Program e il Refresher Test, ovvero le prove riservate agli esordienti e ai piloti che, pur non essendo esordienti ad Indy, non hanno guidato una monoposto Indycar su un’ovale negli ultimi sei mesi.

Al Rookie Orientation Program hanno partecipato Wickens, Leist e Kaiser, i quali hanno dovuto dimostrare di tenere velocità comprese 205 e 210 mph, tra 210 e 215 mph e superiori a 215 mph durante tre fasi distinte del test: il più veloce, con una velocità media sul giro di 220.111 miglia orarie, è stato il pilota canadese, che ha completato le prove sulla macchina del compagno di squadra Hinchcliffe dopo che sulla sua si era rotto il cambio. Per quanto riguarda il refresher test, Jay Howard ha ottenuto il miglior tempo a 219.648 mph seguito da Sage Karam (218.6 mph) e Danica Patrick (218.5 mph). Howard è stato anche il pilota che ha completato più giri, 61, seguito dalla Patrick con 52 e da Karam con 45.

Il giorno precedente erano invece scesi in pista 21 piloti: al mattino il più veloce era stato Marco Andretti alla media di 224 miglia orarie, mentre al pomeriggio le velocità si sono ulteriormente alzate finché Kanaan ha sfondato il muro delle 226 miglia orarie, completando il proprio miglior giro in 39.7912 secondi; secondo tempo per Pagenaud a 225.9 mph davanti ad Andretti e Chaves, entrambi a quota 225.6 mph. Il pilota che ha percorso più miglia è stato Josef Newgarden, con ben 125 giri all’attivo; oltre a lui anche Power, Castroneves e Bourdais hanno superato la quota dei 100 giri. Anche nella speciale classifica riservata ai tempi registrati senza scia Kanaan è stato il più veloce alla media di 223.240 mph.

Al termine della giornata di prove sulla Dallara-Chevy di Newgarden è stato montata una versione modificata dell’aeroscreen testato a febbraio da Scott Dixon: in risposta ai problemi di surriscaldamento riportati dal neozelandese, sulla monoposto #1 sono state inserite delle prese d’aria NACA con l’obiettivo di portare aria nell’abitacolo. Nonostante i problemi non siano stati completamente risolti, la situazione è decisamente migliorata: oltre a ridurre la temperatura, il circolo d’aria ha smorzato i problemi di depressione che tendevano a spingere in avanti il casco del pilota.

Bisogna infine ricordare che la 500 Miglia, oltre ad assegnare punteggio doppio al termine della gara, attribuirà punti anche al termine delle qualifiche: i bonus, tuttavia, sono stati ampiamente ridotti rispetto allo scorso anno, quando al poleman venivano attribuiti ben 42 punti. Quest’anno il vincitore della pole position otterrà 9 punti, il secondo qualificato 8 e così a scendere fino ad arrivare al nono classificato, che si aggiudicherà un punto.

2018 102nd Indianapolis 500 presented by PennGrade Motor Oil
Round 06/17
15-27 Maggio 2018

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Superspeedway
Lunghezza del circuito
: 2,5 mi (4,023 km)
Giri da percorrere: 200
Distanza totale: 500 mi (804,672 km)
Numero di curve: 4 (tutte a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Prima Gara: 1911
Sanctioning body: AAA 1911-1955; USAC 1956-1995; IRL 1996-2010; INDYCAR 2011-2017

RECORD

Record sul giro: 0:37.895 – Arie Luyendyk – Treadway Racing – 1996
Distanza: 2h40:03.4181 – Tony Kanaan – KV Racing Technology – 2013 (su 200 giri)
Vittorie pilota: 4 – AJ Foyt jr, Al Unser sr, Rick Mears
Vittorie team: 16 – Team Penske
Pole pilota: 6 – Rick Mears
Pole team: 17 – Team Penske
Podi pilota: 11 – Al Unser sr.
Podi team: 32 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Martedì 15 Maggio
11:00-13:00 (17:00-19:00) Prove Libere 1
13:00-15:00 (19:00-21:00) Rookie Orientation Program
15:00-18:00 (21:00-24:00) Prove Libere 2

Mercoledì 16 Maggio
11:00-18:00 (17:00-24:00) Prove Libere 3

Giovedì 17 Maggio
11:00-18:00 (17:00-24:00) Prove Libere 4

Venerdì 18 Maggio
11:00-18:00 (17:00-24:00) Prove Libere 5 (Fast Friday)

Sabato 19 Maggio
08:00-09:30 (14:00-15:30) Prove Libere 6
11:00-17:50 (17:00-23:50) Qualifiche

Domenica 20 Maggio
12:00-14:00 (18:00-20:00) Prove Libere 7
14:45-16:45 (20:45-22:45) Qualifiche (10ª-33ª posizione)
17:00-17:45 (23:00-23:45) Qualifiche (Fast 9)

Lunedì 21 Maggio
12:30-16:00 (18:30-22:00) Prove Libere 8

Venerdì 25 Maggio
11:00-12:00 (17:00-18:00) Prove Libere 9 (Carb Day)

Domenica 27 Maggio
12:19 (18:19) Gara

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da https://twitter.com/IMS

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