Indycar | GP St.Petersburg: Sebastien Bourdais vince per il secondo anno consecutivo

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Andrea Gardenal
11 Marzo 2018 - 20:56
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Una gara folle chiusa da un finale ancora più folle: così può riassumersi la 15ª edizione del Gran Premio di St.Petersburg, gara di apertura del campionato Indycar 2018. A tagliare per primo la bandiera a scacchi è stato Sebastien Bourdais, che ha preso il comando a due giri dalla fine dopo che Robert Wickens e Alexander Rossi si sono eliminati a vicenda al termine di una fase di ripartenza. Il dispiacere per il canadese è enorme: ha dominato la gara fin dal primo giro, è finito dietro a Bourdais durante il gioco dei pit stop per poi superarlo durante l’ultimo giro di soste.

Il finale, come detto, ha riservato grandi sorprese: al termine di un periodo di green flag durato oltre 50 giri, a 9 tornate dal termine Rene Binder è andato contro il muro alla staccata della curva 10 facendo spegnere il motore; inevitabile la caution. Alla ripartenza tutto è filato liscio, ma dopo poche curve Chilton è a sua volta a muro provocando un’altra interruzione.

Dopo un solo giro di caution c’è stata una nuova ripartenza, ma in questo caso è successo il patatrac: Wickens non è ripartito benissimo e Rossi è riuscito a prenderne la scia per poi attaccarlo alla staccata della curva 1: la #27 si è scomposta in frenata e si è allargata quel tanto che è bastato per colpire la #6 e mandarla in testacoda, ponendo fine alla gara del canadese; Rossi, per contro, è riuscito a proseguire e a mantenere la terza posizione alle spalle di Bourdais e Rahal, con quest’ultimo che ha conquistato la piazza d’onore dopo essere partito dall’ultima posizione.

James Hinchcliffe ha salvato la giornata del team di Sam Schmidt chiudendo al quarto posto, mentre Hunter-Reay ha tagliato il traguardo in quinta posizione dopo essere partito per ultimo a seguito della sostituzione della Engine Control Unit sulla sua monoposto. Solo sesto Dixon, piazzamento insperato dopo aver provocato una collisione con Sato ed essere stato costretto ad un drive through per eccesso di velocità in pit lane. Settimo Newgarden, a sua volta poco brillante oggi davanti a Jones, Andretti e Power.

La cronaca

Fin dai primi metri la gara riserva enormi sorprese: Wickens mantiene la testa ma alla seconda curva Will Power finisce in testacoda compiendo un 360° completo; l’australiano colpisce le barriere in modo abbastanza violento, ma riesce comunque a proseguire ripartendo a centro gruppo. Dopo soli 3 giri arriva la prima caution a causa di un lungo di Kimball in curva 13; approfittando della neutralizzazione, Power rientra ai box per una precauzionale sostituzione dell’ala posteriore.

Alla successiva ripartenza tre rookie occupano le prime tre posizioni con Wickens davanti a King e Leist; alla green flag il pilota inglese sorprende il canadese con una grande manovra all’esterno della prima curva e si prende la testa della gara, ma il regime di bandiera verde dura poco: Rahal colpisce Pigot mandandolo in testacoda in curva 1; il motore della #21 si spegne e il direttore di gara è costretto a chiamare la seconda caution.

Alla ripartenza i ruoli dei primi due si invertono, con Wickens che torna al comando ed inizia ad allungare nei confronti degli inseguitori; nel frattempo Alexander Rossi, partito 12°, risale di gran carriera e nello spazio di pochi giri supera sia Leist che King, andando ad occupare la seconda posizione; il californiano riesce poi a ricucire il gap su Wickens, ma non è in grado di provare un attacco nei confronti del rivale. 

Al 15° giro Leist rallenta a causa di un problema meccanico ed è costretto ad una lunga sosta ai box abbandonando così i piani alti della classifica. La gara procede tranquillamente fino alla prima tornata di pit stop, che per i piloti di testa avviene tra il 22° e il 25° giro. Rossi anticipa sosta di due giri rispetto a Wickens, ma la mossa strategica non paga perché al rientro in pista è bloccato dietro ad alcune vetture più lente; non a caso, quando il canadese ritorna in pista dopo la sua sosta, ci sono ben tre monoposto a separarli.

Al 29° giro giunge la terza caution di giornata a causa del botto di Leist in curva 3, pochi secondi dopo essere ripartito dai box. Dopo 5 giri si riparte con Sebastien Bourdais al comando: il francese ha adottato una strategia diversa rispetto ai primi e ha scelto di effettuare la gara con una sosta in meno, restando quindi in pista in occasione di questa neutralizzazione.

Anche in questo caso, tuttavia, la bandiera verde è esposta per poco tempo a causa dell’incidente tra Dixon e Sato alla curva 1 dopo la ripartenza; il neozelandese ritarda eccessivamente la staccata frenando sulle righe bianche della pista aeroportuale e perdendo il controllo della sua monoposto; vittima incolpevole dell’errore di Dixon è Sato, costretto a rientrare ai box con una gomma forata. Dixon viene in seguito costretto a ripartire dal fondo del gruppo essendo stato giudicato responsabile di una collisione evitabile.

La ripartenza viene data al giro 39, ma un minuto dopo ecco una nuova caution: Jack Harvey è bloccato all’interno della curva 13 con la monoposto danneggiata e una gomma afflosciata, con quest’ultima che è causa della sua uscita di pista. In occasione di questa caution Bourdais rientra finalmente ai box ritrovandosi a centro gruppo. Wickens e Rossi tornano così in testa alla gara guidando il gruppo alla ripartenza al 46° giro.

Da questo momento in poi la gara prosegue in modo lineare, senza più l’intervento della pace car fino al giro 103. I primi hanno una sosta in più da effettuare rispetto a Bourdais, e iniziano così una gara “a distanza” con l’obiettivo di guadagnare abbastanza tempo per effettuare la sosta supplementare ripartendo davanti al francese. Al 60° giro Wickens rientra ai box seguito due giri dopo da Rossi; Bourdais torna al comando della gara.

Ancora una volta Rossi non riesce a ripartire immediatamente alle spalle di Wickens, dato che Ed Jones si inserisce tra lui ed il pilota canadese. Wickens in breve tempo supera Graham Rahal e si porta in scia a Bourdais, ma non riesce ad avere quel guizzo che gli servirebbe per riprendersi la prima posizione; il francese è costretto a fare un po’ di fuel saving e così rallenta la #6, permettendo ad Alexander Rossi di riavvicinarsi dopo aver guadagnato il terzo posto ai danni di Rahal.

Al 78° giro Bourdais è il primo tra i leader a rientrare ai box per la sua ultima sosta; quattro giri dopo rientra anche Wickens, che riesce a tornare in pista con un cospicuo vantaggio nei confronti della #18; al giro 84 anche Rossi effettua la sosta, ripartendo al secondo posto alle spalle di Wickens e davanti a Bourdais.

Sia il francese che Rahal, terzo e quarto, devono risparmiare carburante per arrivare in fondo, ma ciononostante riescono a scongiurare gli attacchi di Hinchcliffe, che in questo frangente occupa la quinta posizione. Rossi si avvicina a Wickens, ma come ad inizio gara non è abbastanza veloce da provare un attacco. Ad una decina di giri dalla fine Rossi arriva lungo in curva 4, evitando per pochissimo di imboccare la via di fuga.

Wickens porta quindi a circa 3 secondi il proprio vantaggio su Rossi finché al giro 102 non viene esposta la sesta caution di giornata per l’incidente di Binder; quanto successo negli ultimi giri è già stato descritto in precedenza: Chilton arriva lungo alla ripartenza provocando una nuova caution; all’ultima ripartenza Rossi arriva lungo e colpisce Wickens, spedendolo in testacoda e ponendo fine ai suoi sogni di gloria.

Bourdais e Rahal approfittano della situazione per guadagnare le prime due posizioni, mentre Rossi mantiene la terza dagli attacchi di James Hinchcliffe. Il direttore di gara chiama in pista per l’ottava volta la pace car, che stavolta conduce il leader direttamente sotto la bandiera a scacchi. Per Bourdais è la 37ª vittoria in carriera tra Champ Car ed Indycar. Nei minuti successivi alla conclusione della gara Rossi viene messo sotto inchiesta dai giudici per la collisione con Wickens, ma il responso finale parla di incidente di gara e non vengono presi ulteriori provvedimenti.

La classifica del campionato vede ovviamente Bourdais al comando con 51 punti davanti a Rahal con 40 e Rossi con 36. Per quanto riguarda gli altri protagonisti della vigilia, che per un motivo o per l’altro a St.Pete hanno combinato ben poco, Dixon ha 28 punti, Newgarden 26, Power 20 e Pagenaud 17; Wickens è classificato al 18° posto e, grazie ai quattro punti bonus, lascia St.Petersburg con 16 punti in cascina.

Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è con il Gran Premio di Phoenix che si disputerà nella notte tra il 7 e l’8 aprile.

A seguire le classifiche di gara e campionato

Immagine di copertina da https://twitter.com/HondaRacing_HPD

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