Indycar | GP Road America: Newgarden domina ad Elkhart Lake

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
24 Giugno 2018 - 21:38
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Dopo le ultime deludenti prestazioni Josef Newgarden era chiamato ad un pronto riscatto per non perdere il treno della lotta per il titolo e bisogna dire che le attese sono state totalmente rispettate: dopo aver conquistato la pole position nelle qualifiche di ieri, il campione Indycar in carica ha dominato il Gran Premio di Road America dal primo all’ultimo giro, cedendo la prima posizione solamente per un paio di giri in occasione dei pit stop.

Newgarden ha volto a proprio favore una gara tutto sommato lineare in cui la bandiera gialla non è stata esposta nemmeno una volta. Nonostante non sia riuscito a fare in modo marcato la differenza nei confronti dei più diretti inseguitori (il suo vantaggio nei confronti del secondo non è mai andato oltre i tre secondi), il pilota del Tennessee ha gestito al meglio la situazione senza mai mettere le ruote fuori posto e non dando mai l’opportunità a chi lo seguiva di provare un attacco. Per Newgarden si tratta del decimo successo in carriera in Indycar.

Al secondo posto si è classificato Ryan Hunter-Reay, che prosegue con la striscia di risultati positivi imboccata a partire dalla 500 Miglia di Indianapolis: nonostante abbia tallonato Newgarden per tutta la gara, non è mai riuscito ad effettuare un serio tentativo di attacco rimanendo così confinato in una seconda posizione che però gli permette di risalire fino al secondo posto nella classifica generale. Terza posizione per Dixon, risalito molto bene dall’ottavo posto in qualifica: il momento clou della gara del neozelandese è stato il secondo pit stop, quando approfittando di una lotta tra Rossi, Sato e Wickens è riuscito a scavalcare tutti e tre risalendo dal sesto al terzo posto. Dixon ha poi provato ad anticipare di un giro l’ultima sosta per superare anche Hunter-Reay, ma in questo caso la mossa non è andata a buon fine e il pilota di Ganassi si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio.

Ottima quarta posizione per Takuma Sato, che a Road America ha ottenuto il suo miglior risultato da un anno a questa parte; quinto posto molto solido per Robert Wickens che ha preceduto Graham Rahal. Settimo posto per Simon Pagenaud, risalito di due posizioni nel corso degli ultimissimi giri; ottavo Pigot, giunto al suo miglior risultato in stagione, davanti a Jones e Hinchcliffe che completano la top-10.

Molto sfortunati Sebastien Bourdais ed Alexander Rossi, costretti a due pit stop di emergenza a causa di problemi tecnici: il primo è stato fermato poco prima della prima sosta da un problema alla gestione elettronica del cambio, il secondo è dovuto rientrare poco prima dell’inizio dell’ultima tornata di pit stop per via di un problema allo sterzo. Entrambi sono comunque riusciti a completare la gara: il francese ha tagliato il traguardo al 13° posto mentre il californiano si è dovuto accontentare del 16°.

Peggio ancora è andata a Will Power: il pilota australiano, qualificatosi ieri in prima fila, è stato messo fuori gioco fin dalla partenza a causa di un problema al motore. Al momento della partenza Power si era fatto sfilare da Hunter-Reay e Rossi, dando l’impressione di aver sbagliato una marcia in fase di accelerazione; nelle curve successive, tuttavia, la Penske #12 è sprofondata via via a fondo gruppo rientrando ai box già al termine del primo giro. per delle riparazioni. Power ha poi provato a tornare nuovamente in pista, ma dopo aver percorso un solo giro ha deciso di ritirarsi definitivamente.

Con il terzo posto di oggi Dixon rafforza la leadership in campionato portandosi a 393 punti, 45 in più di Rossi e Hunter-Reay che si trovano ora appaiati al secondo posto; Newgarden è quarto a 50 lunghezze di ritardo da Dixon, mentre Power segue con 65 punti di ritardo. Staccatissimi tutti gli altri con Rahal sesto a quota 278 con 115 punti di ritardo da Dixon.

Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è per domenica 8 luglio con la Iowa Corn 300.

La cronaca

Buona partenza per Josef Newgarden che mantiene la testa della gara; al suo fianco Will Power rallenta immediatamente e viene via via sfilato da tutto il gruppo a causa di problemi al motore. Wickens prova ad attaccare Rossi in curva 5, ma il californiano resiste e costringe Wickens ad allargare perdendo due posizioni a vantaggio di Sato e Bourdais. Hunter-Reay si fa immediatamente sotto a Newgarden che però per il momento riesce a resistere e a mantenere la testa della gara; al termine del primo giro Power rientra ai box per provare delle riparazioni alla sua monoposto.

Per i primi giri la battaglia si concentra a centro classifica con Pigot, Pagenaud, Kanaan e Veach che lottano ruota a ruota per la decima posizione; davanti a tutti, nel frattempo, Newgarden non riesce a scappare e Hunter-Reay rimane incollato ai suoi scarichi tallonato da Rossi, Sato e Bourdais, con Wickens che segue un pochino più staccato in sesta posizione.

Verso il quinto giro Newgarden riesce ad allungare e a portare il proprio vantaggio su Hunter-Reay al di sopra del secondo, ma i primi cinque continuano a proseguire molto vicini uno all’altro.

Il secondo colpo di scena della giornata si verifica al termine del nono giro quando Sebastien Bourdais rientra ai box: sembra una sosta anticipata nel tentativo di passare sulla strategia dei quattro pit stop, ma una volta effettuato il cambio gomme di routine i suoi meccanici continuano a lavorare attorno alla monoposto, bloccata da un problema nella gestione elettronica del cambio; il francese riesce a ripartire, ma nel suo complesso la sosta gli ha fatto perdere più di un minuto nei confronti del gruppo di testa; ciononostante riesce a rimanere a pieni giri.

In questo frangente di gara chi sembra soffrire più di tutti è Zach Veach, che nell’arco di poco tempo viene superato da Hinchcliffe, King e Leist scivolando al 15° posto.

Le prime soste “regolari” vengono effettuate da Sato, Rahal e Pagenaud che rientrano ai box alla fine del 13° giro. La lunghezza della pista e la distanza di gara prevista lasciano pochissimo margine di manovra agli strateghi in termini di strategie e infatti Newgarden, Hunter-Reay e Rossi rientrano al termine del 14° giro; tra i primi l’unico che resta in pista è Scott Dixon, che come sempre è stato abilissimo a gestire il carburante. Il neozelandese si ferma al termine del 15° giro.

Al termine del primo giro di pit stop i primi si ritrovano nelle stesse posizioni che occupavano nei primi passaggi di gara: Newgarden è al comando tallonato da Hunter-Reay, Rossi, Sato e Wickens; Dixon si ritrova al sesto posto dopo i problemi patiti da Bourdais seguito da Kanaan, Rahal, Andretti e Pigot. Tra questi il pilota brasiliano è l’unico che si trova su una differente strategia a quattro pit stop, essendosi fermato al termine del nono passaggio.

La gara prosegue tranquillamente fino al 20° giro, quando Veach torna in pista dopo una sosta d’emergenza proprio davanti al gruppo di testa; nonostante la presenza del doppiato, nessuno riesce ad approfittarne per provare un attacco e le posizioni rimangono inalterate.

Nelle tornate successive l’unico cambiamento degno di nota è relativo alla differenza imposta dai primi due, che riescono a staccare Rossi e gli altri inseguitori di circa 3 secondi. Al termine del 27° passaggio inizia il secondo giro di soste con i pit stop di Sato, Rahal e Pagenaud ed un giro dopo si fermano Rossi e Wickens che ripartono immediatamente davanti a Sato; il giapponese, approfittando delle gomme nuove, infila immediatamente Wickens in curva 3 e al termine della staccata successiva prova a superare anche Rossi, ma il californiano tiene duro e in curva 5 spinge Sato largo facendogli perdere non solo la posizione nei suoi confronti, ma anche quella su Wickens.

Alla fine del 29° giro si fermano anche Newgarden, Hunter-Reay e Dixon; i primi due mantengono le rispettive posizioni, ma quel che è più importante è che Dixon è riuscito ad approfittare della lotta tra Rossi, Sato e Wickens per scavalcarli tutti e tre portandosi al terzo posto.

La situazione prosegue invariata fino al 34° giro quando Rahal scavalca Wickens nel rettilineo che porta alla curva 4.

Al 38° giro un nuovo colpo di scena: Rossi rientra ai box, ma come per Bourdais in precedenza la sua non è una sosta di routine: i meccanici lavorano alacremente sul mozzo della ruota anteriore sinistra; il pilota del team Andretti resta nel giro del leader, ma scivola al 19° posto.

Al termine del 41° giro inizia l’ultima tornata di soste con i rifornimenti di Sato, Rahal e Wickens, che ancora una volta sono i primi a fermarsi; al giro successivo è la volta di Scott Dixon, seguito dopo un’ulteriore tornata da Newgarden e Hunter-Reay, che nel frattempo si erano leggermente distanziati l’uno dall’altro.

All’uscita dai box i primi due restano davanti con Dixon che si avvicina di gran carriera, ma il divario accumulato non gli permette di provare un attacco nei confronti di Hunter-Reay. Dopo un paio di giri di inseguimento ravvicinato, Hunter-Reay riesce finalmente ad allungare portando il proprio vantaggio su Dixon poco al di sotto dei due secondi.

Negli ultimi giri di gara l’unica battaglia degna di nota è quella per l’ottava posizione tra Pagenaud e Jones che si conclude nel corso del 52° giro con il deciso sorpasso effettuato dal francese ai danni del pilota di Dubai alla staccata di Canada Corner.

Dopo 55 giri Josef Newgarden taglia per primo il traguardo e vince il Gran Premio di Road America con 3 secondi di vantaggio su Hunter-Reay e 6 su Dixon. Ottimo quarto posto per Sato davanti a Wickens, Rahal e Pagenaud, che proprio nel corso dell’ultimo giro è riuscito a scavalcare Pigot; nono Jones, decimo Hinchcliffe. Bourdais chiude 13°, Rossi 16° nonostante la necessità di completare ben 17 giri nel suo ultimo stint di gara.

Le classifiche

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/roadamerica/

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