Indycar | GP Road America 2019: Rossi trionfa ad Elkhart Lake

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Andrea Gardenal
23 Giugno 2019 - 21:27
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Dominio perentorio di Alexander Rossi sul circuito di Road America: al termine di una gara priva di neutralizzazioni, il pilota californiano del Team Andretti si è preso una vittoria schiacciante precedendo di 28 secondi il più diretto dei suoi inseguitori, Will Power, che ha ottenuto così il suo miglior risultato stagionale. Partito dalla seconda posizione, Rossi ha liquidato quasi immediatamente il poleman Colton Herta con una decisa manovra all’esterno che si è prolungata tra le curve 1 e 3 del primo giro. Una volta presa la testa della gara non ce n’è stato più per nessuno: giro dopo giro Rossi ha guadagnato un margine sempre maggiore nei confronti dei suoi inseguitori, mollando la prima posizione solamente in occasione del terzo e ultimo pit stop, anticipato di un giro per evitare brutte sorprese con le caution.

Superato lo scoglio dei rifornimenti, Rossi ha dovuto solamente controllare la gara, specialmente in occasione dei rari doppiaggi che è stato costretto ad effettuare. Il successo di oggi è il settimo nella carriera di Alexander Rossi in Indycar e pone termine ad una striscia di tre secondi posti nelle ultime quattro gare.

Al secondo posto, come detto, è giunto Will Power, autore finalmente di una gara lineare e priva di colpi di sfortuna. L’australiano ha guadagnato la seconda posizione poco prima del primo rifornimento, quando si è liberato di Colton Herta. Completa il podio Josef Newgarden: partito dal quarto posto e ritrovatosi al quinto dopo i primi giri di gara dopo essere stato superato da Rahal, il leader del campionato ha guadagnato due posizioni grazie alla scelta strategica di anticipare di un giro il primo rifornimento, mossa che gli ha consentito di scavalcare Rahal e Herta; al di là di questo, lui e la sua macchina non hanno dato prova di essere particolarmente in forma sui saliscendi di Elkhart Lake e negli ultimi giri ha dovuto prestare più attenzione a difendersi dagli attacchi di Rahal piuttosto che tentare un attacco su Power. Con il risultato di oggi Newgarden conserva la leadership nella classifica generale, ma il suo vantaggio su Rossi si è ridotto a soli 7 punti.

Quarta posizione finale per Graham Rahal, che non è riuscito a portare a termine gli attacchi nei confronti di Newgarden in occasione degli ultimi giri di gara; grandioso invece il quinto posto di rimonta conquistato da Scott Dixon, partito 12° e scivolato all’ultimo posto già in occasione del primo giro dopo essere stato tamponato da Hunter-Reay. Da quel momento la gara del neozelandese si è trasformata in una lunga rincorsa che l’ha portato a recuperare posizione sia con i sorpassi in pista che grazie alla strategia del suo muretto. Il quinto posto è una boccata d’ossigeno per il neozelandese dopo il ritiro in Texas, ma il suo ritardo da Newgarden è salito a 94 punti.

Buon sesto posto per Felix Rosenqvist, che con ben 12 posizioni guadagnate è il pilota che ha recuperato più posizioni rispetto alla griglia di partenza; settimo e ottavo posto per Hinchcliffe e Herta, protagonisti di una dura battaglia per la quinta posizione negli ultimi giri di gara con il canadese alle calcagna del rookie del team Harding-Steinbrenner, in crisi con le sue gomme morbide. A poche tornate dalla conclusione i due si sono ostacolati a vicenda spalancando le porte ai due piloti di Ganassi, con Hinchcliffe che è riuscito a superare Herta solamente nel corso dell’ultimo giro. Herta, dal canto suo, ha concluso una gara nella top-10 per la prima volta dopo Austin e in un paio di occasioni negli ultimi giri ha ripreso in extremis il controllo della sua monoposto che aveva rischiato di intraversarsi. Completano la top-10 Pagenaud e Sato.

La gara è stata caratterizzata da un solo ritiro, quello di Marco Andretti: la monoposto #98 è rientrata ai box dopo 18 giri a causa di un problema elettrico che i meccanici ai box non sono riusciti a risolvere.

In classifica generale Newgarden conserva la prima posizione con 402 punti davanti a Rossi con 395 e a Pagenaud con 341; Dixon e Power si trovano al quarto e al quinto posto con 308 e 294 punti rispettivamente.

Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è per il 14 luglio, quando si disputerà il GP di Toronto: la gara canadese, l’unica al di fuori del suolo statunitense, aprirà un gruppo di tre gare in tre weekend consecutivi.

Seguono la cronaca e le classifiche

La cronaca

Il GP di Road America prende il via con Herta e Rossi in prima fila, Power e Newgarden in seconda, Rahal e Sato in terza. In partenza Rossi affianca immediatamente Herta all’esterno di curva 1 e lo scavalca nell’allungo che porta a curva 2: alle loro spalle Power mantiene la terza posizione mentre Rahal e Sato scavalcano Newgarden, che scivola così al sesto posto. Alle loro spalle, in curva 5, Dixon viene colpito da Hunter-Reay e finisce in testacoda, dovendo così ripartire dal fondo del gruppo.

Già al secondo giro Newgarden si riprende la posizione su Sato, che all’inizio della tornata successiva viene attaccato anche da Hinchcliffe all’interno di curva 3: il giapponese non lascia spazio e i due si toccano, con Sato che è costretto ad allargare e a finire sull’erba scivolando così al 12° posto.

In testa alla classifica, nel frattempo, Rossi porta a quasi due secondi il suo vantaggio su Herta, mentre Power e Rahal seguono ad oltre 5 secondi di ritardo. A centro gruppo rimonta Pagenaud, risalito in 5 giri fino alla nona posizione dopo essere partito 16.

Al 6° giro Ericsson prova un attacco su Ed Jones in curva 5, ma ritarda troppo la frenata e finisce nella via di fuga: lo svedese tiene in moto la sua monoposto e riesce ad uscire dalla ghiaia ripartendo in ultima posizione davanti al solo Ferrucci, il primo pilota ad essere rientrato ai box per la sua sosta.

In testa alla gara la classifica non è cambiata: Rossi è sempre al comando con 3 secondi su Herta, 9 su Power, 10 su Rahal e 11 su Newgarden.

Herta, unico su gomme morbide usate, alza rapidamente i propri tempi sul giro e Power e Rahal riescono a raggiungerlo poco prima della prima finestra di pit stop; nel corso del 13° giro l’australiano lo scavalca con una decisa manovra all’esterno di curva 5, durante la quale le due monoposto sono entrate leggermente in contatto; poche curve dopo Rahal ha fatto lo stesso nella discesa che porta a Canada Corner guadagnando la terza posizione.

Al termine dello stesso giro Herta si ferma ai box, ma la sua sosta è molto lunga a causa di un problema nell’inserimento del bocchettone per il rifornimento: il rookie del team Harding-Steinbrenner riparte per un soffio davanti a Bourdais, rientrato ai box assieme a lui. Oltre a loro anche Newgarden, Hinchcliffe e Pagenaud si sono fermati ai box

Al 14° giro si fermano Rossi, Power, Rahal e gli altri piloti che non ancora non si erano fermati ai box, tra cui Scott Dixon. Al momento di tornare in pista, Newgarden scavalca Rahal alla staccata di curva 3 approfittando di una migliore uscita dalle curve 1-2.

Dopo i pit stop Rossi è al comando con 8 secondi di vantaggio su Power, 9 su Newgarden e 11 su Hinchcliffe, che come fatto da Newgarden ha approfittato delle gomme in temperatura per liberarsi di Rahal. Dixon è risalito fino al decimo posto mentre Herta è scivolato fino all’ottavo, alle spalle anche di Pagenaud e Rosenqvist.

Al 20° giro Rossi continua a comandare la gara con 11 secondi di vantaggio su Power, 13 su Newgarden e 15 su Hinchcliffe e Rahal, in lotta per la quarta e quinta posizione; alle loro spalle Pagenaud e Herta combattono per la sesta e settima posizione mentre Rosenqvist, Dixone e Hunter-Reay completano la top-10.

Al 21° giro Herta prova un attacco su Pagenaud all’esterno di curva 5 ma le due monoposto si toccano ed entrambi finiscono nella via di fuga riuscendo comunque a proseguire; coloro che ne approfittano sono i due piloti di Ganassi, che salgono al sesto e settimo posto. Il sorpasso di Dixon su Herta è però solamente momentaneo, visto che al 25° giro l’americano si riprende la settima posizione ai danni del 5 volte Campione Indycar con una decisa staccata all’interno di curva 5.

Al termine del 27° giro la pit lane si affolla nuovamente: rientrano Newgarden, Hinchcliffe, Herta, Dixon, Pagenaud, Hunter-Reay e Bourdais; tra i leader della gara rimangono in pista solamente Rossi, Power, Rahal e Rosenqvist, che si fermano al giro successivo.

Completato il secondo round di pit stop, la classifica non presenta variazioni di rilievo: Rossi è al comando con 18 secondi di vantaggio su Power, che però è tallonato da Newgarden e deve lottare duramente per mantenere la sua seconda posizione. Al quarto posto c’è ancora Hinchcliffe davanti a Rahal, Herta, Dixon, Rosenqvist, Pagenaud e Hunter-Reay.

Il terzo stint di gara non porta a modifiche sostanziali: dopo 37 giri (due terzi di gara) Rossi è ancora in testa con oltre 20 secondi di vantaggio su Power, 23 su Newgarden, 25 su Hinchcliffe e 27 scarsi su Rahal, tallonato da Colton Herta per la quinta posizione; Dixon insegue al settimo posto davanti al suo compagno di squadra Rosenqvist, a Pagenaud e a Hunter-Reay.

Al 41° giro Rossi si ferma per la sua terza e ultima sosta: oltre a lui si fermano anche Power, Newgarden, Hinchcliffe e Dixon mentre Rahal, Herta e Rosenqvist prendono il rischio di rimanere in pista per un’ulteriore tornata; nei giri immediatamente precedenti alla sosta, Newgarden aveva perso circa 4 secondi nei confronti di Power ed era stato avvicinato da Hinchcliffe e Rahal.

Un giro dopo si fermano anche Rahal, Herta e Rosenqvist. Rispetto alla situazione precedente alle soste, l’unica novità di rilievo è rappresentata dal sorpasso effettuato da Rahal ai danni di Hinchcliffe approfittando del giro extra in pista. Herta, per contro, non è riuscito a rimanere davanti al pilota canadese dopo il suo rifornimento, ma al contrario degli altri piloti al comando della gara ha il vantaggio di avere a disposizione un set di gomme morbide nuove.

Davanti Rossi è sempre al comando con 22 secondi di vantaggio su Power, 25 su Newgarden e 27 sul terzetto formato da Rahal, Hinchcliffe e Herta, con Dixon che minacciosamente si avvicina a loro. Herta sfrutta alla grande il vantaggio delle gomme nuove e all’inizio del 43° giro si prende la quinta posizione scavalcando Hinchcliffe.

La rincorsa di Herta prosegue nonostante un piccolo errore in curva 5 al 47° giro, quando viene tratto in inganno da uno spostamento di direzione di Rahal che l’ha portato a ritardare troppo la frenata; davanti a lui, Rahal è in scia a Newgarden e pronto a tentare il sorpasso; a 7 giri dalla fine Newgarden, Rahal, Herta, Hinchcliffe, Dixon e Rosenqvist sono racchiusi in quattro secondi.

A tre giri dalla fine il gruppo degli inseguitori si spezza, con Herta che non riesce più a tenere il ritmo di Newgarden e Rahal a causa del declino delle sue gomme morbide. Al 54° giro Herta rischia di perdere il controllo della monoposto all’uscita di curva 1 e spalanca la porta a Hinchcliffe, ma nel successivo allungo verso curva 5 il rookie, approfittando del push to pass, riesce a riprendersi la posizione trascinandosi dietro Dixon; il neozelandese affianca all’esterno Hinchcliffe, i due si toccano e Hinchcliffe è costretto a rallentare, perdendo la posizione sia su Dixon che su Rosenqvist.

DIxon si avvicina a Herta e all’inizio dell’ultimo giro scavalca Herta sul rettilineo dei box approfittando del push to pass; lo stesso fa il suo compagno di squadra Rosenqvist nel successivo allungo che porta a curva 5.

Più avanti, Rossi va a prendersi la bandiera a scacchi e vince il GP di Road America con quasi mezzo minuto di vantaggio su Power, Newgarden, Rahal e Dixon; Rosenqvist taglia il traguardo al sesto posto mentre Hinchcliffe si prende in extremis la settima posizione su Herta, che ha salvato la sua gara controllando la monoposto sull’erba all’esterno del Kink a circa 250 km/h. La top-10 viene completata da Pagenaud e Sato.

Le classifiche

Immagine di copertina da https://twitter.com/FollowAndretti

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