Indycar | GP Indianapolis: Will Power torna alla vittoria

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Andrea Gardenal
13 Maggio 2018 - 00:43
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Per la terza volta negli ultimi quattro anni Will Power si è aggiudicato il Gran Premio di Indianapolis, iniziando così nel modo migliore il “month of may” della Indycar. Partito dalla pole position, Power ha mantenuto la testa della corsa nel corso dello stint iniziale della gara prima di cederla a Robert Wickens in virtù di una differente strategia sugli pneumatici; mai come oggi, infatti, la differenza tra gomme morbide e gomme dure si è fatta sentire. Dopo un’ulteriore giro di soste i ruoli di Wickens e Power si sono invertiti nuovamente, con quest’ultimo che si è ripreso di forza la prima posizione.

La gara si è decisa nell’ultimo stint: un testacoda di Josef Newgarden con conseguente spegnimento del motore ha provocato una caution in un momento critico, ovvero all’inizio della finestra per effettuare l’ultima sosta. Una volta ripartita, la gara si è giocata sulla necessità di fare fuel saving per percorrere gli ultimi 27 giri di gara senza più tornare ai box; il meteo ha complicato ulteriormente la situazione per via di alcune gocce di pioggia che sono scese sull’Indianapolis Motor Speedway negli nei giri conclusivi. Tirando le somme, tuttavia, Power non ha avuto rivali: ha gestito magistralmente il carburante riuscendo al tempo stesso a mantenere un margine di sicurezza sui suoi inseguitori e ha tagliato per primo il traguardo sulla brickyard. Per l’australiano si tratta della prima vittoria in stagione, la 33ª in carriera.

In seconda posizione ha chiuso un meraviglioso Scott Dixon, risalito magistralmente dalla diciottesima posizione in griglia. La gara del neozelandese è svoltata con la prima sosta, effettuata con molto anticipo rispetto a tutti gli altri: questa scelta gli ha permesso di compiere svariati giri a pista libera e, al termine del primo round di soste, Dixon si è ritrovato in sesta posizione. Il pilota di Ganassi ha poi recuperato due ulteriori posizioni grazie al lavoro perfetto dei suoi meccanici nelle fasi dei pit stop; infine, nelle fasi successive all’ultima ripartenza, il neozelandese si è preso di forza la seconda posizione scavalcando Wickens. Per alcune tornate Dixon ha provato a mettere pressione a Power senza però provare mai un vero attacco.

Terza posizione finale per Wickens, che per due terzi di gara si è giocato la vittoria con Will Power in base al gioco strategico delle gomme; durante le fasi dell’ultima sosta, effettuata in regime di neutralizzazione, il canadese ha perfino rischiato di tornare in testa alla gara, ma Power ha mantenuto la posizione per pochi centimetri all’uscita della corsia box. Dopo la ripartenza non ha potuto resistere a Dixon, perdendo tra l’altro parecchi secondi nei confronti dei primi, ma per contro è riuscito a tenere dietro a sé prima Bourdais, poi Rossi e infine ancora Bourdais.

Proprio Bourdais e Rossi si sono contesi le due posizioni ai margini del podio negli ultimi giri di gara: alla ripartenza Rossi è risalito dal quinto al quarto posto scavalcando Bourdais, mettendosi quindi alle costole di Wickens; la necessità di risparmiare etanolo ha permesso un successivo riavvicinamento del francese che, proprio nel corso dell’ultimo giro, ha compiuto il sorpasso che l’ha riportato in quarta posizione. La gestione del carburante da parte di Bourdais è stata semplicemente perfetta, tanto che la sua vettura è rimasta a secco poche centinaia di metri dopo aver superato la bandiera a scacchi.

Sesta posizione per Helio Castroneves, autore di un ritorno più che positivo nel campionato Indycar con una gara pulita e senza errori; settimo posto per Hinchcliffe, davanti a Pagenaud, abile a rimontare dopo essere stato coinvolto in un incidente alla partenza; la top-10 è chiusa dalle due macchine del team Rahal-Letterman con Graham Rahal nono e Takuma Sato decimo.

Solamente 11° Newgarden, che a due terzi di gara ha commesso un errore nel tentativo di superare Bourdais; il campione Indycar è andato in testacoda alla curva 12 facendo successivamente spegnere il motore e provocando la seconda e ultima caution di giornata. Ripartito dal fondo del gruppo, Newgarden è comunque stato autore di una buona rimonta che gli ha permesso di risalire fino all’11ª posizione, piazzamento che gli consente di mantenere la prima posizione in classifica generale con 178 punti contro i 176 di Rossi e i 152 di Bourdais.

Il prossimo appuntamento, naturalmente, è quello più importante dell’anno: da martedì a venerdì si svolgeranno quattro giorni di prove libere per preparare la 500 Miglia di Indianapolis, dopodiché nel prossimo weekend si disputeranno le qualifiche. L’edizione numero 102 della 500 Miglia di Indianapolis si disputerà la domenica successiva, il 27 maggio.

La cronaca

Al via Power mantiene la prima posizione mentre Bourdais scavalca Wickens e si prende il secondo posto. Alla curva 2 Castroneves sbanda leggermente verso l’esterno spostandosi in direzione di Pagenaud, il quale a sua volta sterza verso destra per evitarlo; alle sue spalle, tuttavia, sopraggiunge Jordan King che non può fare a meno di evitarlo: entrambi finiscono fuori pista, col francese che riesce a ripartire dopo un’escursione sulla ghiaia. L’inglese, viceversa, si adagia contro le gomme di protezione e deve aspettare l’intervento dei mezzi di soccorso per ripartire con due giri di ritardo.

Poche curve dopo Pigot taglia la chicane 5-6 saltando violentemente sui cordoli: la macchina si solleva da terra e, oramai priva di controllo, finisce in testacoda rischiando di colpire Takuma Sato, costretto ad una lunga escursione sull’erba per evitarlo; fortunatamente non ci sono altre collisioni, ma l’intervento della pace car è obbligato.

Al quinto giro si riparte e Wickens si riprende subito la seconda posizione con una staccata molto profonda ai danni di Bourdais; il francese viene attaccato anche da Newgarden, ma riesce a mantenere la posizione. Fin dai primi giri si manifesta l’importanza che la scelta delle gomme ha nei riguardi delle prestazioni: il primo a soffrire in tal senso è Castroneves che, partito con gli pneumatici più duri, scivola in pochi giri dalla settima all’11ª posizione.

I primi due iniziano a fare la differenza e dopo 12 giri il vantaggio di Power su Bourdais è di circa cinque secondi; il francese è a sua volta pressato da vicino da Newgarden e Rossi. Al 14° giro Dixon effettua il primo pit stop della gara in regime di bandiera verde, nella speranza di recuperare da centro gruppo sparigliando le strategie; Dixon approfitta della sosta per passare dalle gomme dure a quelle morbide. Due giri dopo la stessa scelta viene effettuata da Castroneves.

Nel frattempo i primi due sono giunti alle spalle di Spencer Pigot, che dal canto suo prova a rimanere nel giro del leader. Nelle retrovie le soste proseguono con Pagenaud che rientra ai box seguito da Leist. Tra i piloti di testa il primo a rifornire è James Hinchcliffe, che rientra ai box all’inizio del 20° giro; al termine dello stesso passaggio si fermano anche i primi due, che nell’arco degli ultimi giri avevano perso un paio di secondi nei confronti di Bourdais a causa del doppiato Pigot. Power e Wickens ripartono su gomme diverse: l’australiano, che mantiene la posizione, è su gomme dure mentre il canadese sceglie di tenere le morbide.

Dopo un ulteriore giro si ferma anche Bourdais che riparte con gomme morbide; è quindi la volta di Newgarden e Hunter-Reay, mentre Rossi resta in pista. Nel frattempo Wickens sfrutta al meglio le gomme morbide e scavalca Will Power con una staccata all’esterno della curva 7 prendendosi la prima posizione “virtuale” in gara. Rossi rientra ai box all’inizio del 24° giro seguito da Graham Rahal, che si era inizialmente fermato nei primi giri durante la caution.

Al di là dell’avvicendamento in pista tra Wickens e Power, le posizioni in pista dopo la sosta non cambiano: alle spalle della coppia di testa c’è ancora Bourdais seguito da Newgarden e Rossi; dietro al californiano c’è Scott Dixon, che girando a pista libera ha inanellato dei giri velocissimi che gli hanno permesso di risalire fino alla sesta posizione.

All’inizio del 26° giro Wickens si prende la prima posizione effettiva scavalcando Kyle Kaiser, che fino a quel momento non era ancora rientrato per la sua sosta. Dopo 28 giri di gara Wickens mantiene la prima posizione con 3 secondi di vantaggio su Will Power, tallonato a sua volta da Bourdais; Newgarden e Rossi sono più staccati, a circa cinque secondi dal pilota del team Coyne.

In questo frangente la “vittima” delle gomme dure è Tony Kanaan, che nello spazio di un paio di tornate viene scavalcato da Rahal, Castroneves e Jones. La rimonta di Rahal prosegue e all’inizio del 34° giro risale in ottava posizione superando Hunter-Reay; due giri dopo è Castroneves a superare il pilota della Andretti Autosport, sfruttando ancora una volta la differenza nella mescola delle gomme. I primi tre, nel frattempo, mantengono posizioni e distacchi invariati, mentre Newgarden e Rossi perdono terreno ritrovandosi ad oltre 15 secondi dalla vetta.

All’inizio del 37° giro Hunter-Reay decide di effettuare la sua seconda sosta e, oltre ad imbarcare carburante, passa dalle gomme dure alle morbide. Al giro successivo rientrano anche Rossi, Dixon e Hinchcliffe, ripartiti tutti con gomme morbide; la sosta dei meccanici di Ganassi è rapidissima e consente al neozelandese di ripartire davanti alla monoposto #27. Dopo un’ulteriore tornata si fermano anche Newgarden e Castroneves.

Al termine del 41° giro Wickens rientra ai box per la seconda sosta seguito da Bourdais, mentre Power resta in pista; entrambi scelgono di montare gomme dure. Al passaggio successivo è Power a rientrare ai box, ripartendo con gomme morbide.

Le posizioni non cambiano: escludendo Rahal, che si trova momentaneamente al comando con una sosta in meno rispetto agli altri, Wickens occupa ancora la prima posizione davanti a Power, Bourdais e Newgarden; l’unica novità, come detto, è rappresentata dall’avvicendamento tra Dixon e Rossi per la quinta posizione.

Il gap prestazionale tra le due mescole di gomme si fa sentire ancora una volta e permette a Power di guadagnare parecchi decimi al giro nei confronti di Wickens. Rahal rientra ai box al termine del 46° giro ripartendo in ottava posizione con gomme dure.

Power continua a recuperare e al 47° giro il suo ritardo da Wickens è di appena un secondo. All’inizio del 50° giro Power riesce finalmente a prendere bene la scia di Wickens e lo scavalca con una staccata molto profonda all’esterno della prima variante; l’australiano si riporta quindi al comando della gara e allunga immediatamente guadagnando circa un secondo al giro nei confronti del canadese del team Schmidt-Peterson.

Il delta tra gomme morbide e dure si manifesta anche nella lotta per la terza posizione, con Newgarden che in pochi giri si riavvicina a Bourdais: al 55° giro prova un primo attacco in fondo al rettilineo dei box, ne prova un secondo alla curva 7 e ne prova un terzo alla staccata della 12n. In questo frangente si verifica il patatrac: Newgarden arriva troppo veloce alla staccata e sale in modo molto aggressivo sul cordolo interno della curva; la monoposto si scompone, finisce in testacoda e il motore si spegne; la neutralizzazione della gara è inevitabile.

La pace car permette a tutti di rientrare ai box al termine del 58° giro, con ancora 27 da completarne. All’uscita dai box Power e Wickens sono affiancati, ma l’australiano riesce a mantenere la posizione letteralmente per una manciata di millimetri. Al terzo posto si ritrova Scott Dixon, che durante la sosta ha scavalcato Bourdais; il francese è quarto davanti a Rossi e Castroneves, che durante le soste ha guadagnato una posizione ai danni di Hinchcliffe.

Si riparte all’inizio del 62° giro: alla prima curva tutto procede regolarmente con Power che tiene la testa della gara davanti a Wickens e Dixon. In assenza di ulteriori caution la situazione del carburante è critica per tutti: per arrivare in fondo senza tornare in pit lane sarà necessario effettuare fuel saving. Al 63° giro Rossi guadagna la quarta posizione superando Bourdais all’esterno della staccata della curva 7 e dopo pochi secondi, all’inizio del 64° giro, Dixon si risale in seconda posizione scavalcando Wickens in pieno rettilineo.

La gara prosegue: nelle posizioni di testa non cambia molto, mentre a centro gruppo inizia a farsi largo Newgarden, che nei giri immediatamente successivi alla ripartenza riesce a recuperare qualche posizione; all’inizio del 71° giro il campione Indycar in carica guadagna due posizioni in un colpo solo liberandosi di Hunter-Reay ed Andretti, risalendo al 12° posto. Chi mostra segnali di crisi profonda è proprio Hunter-Reay, che dopo aver riportato problemi di misfiring nella fase centrale della gara scivola in un paio di giri dal 12° al 19° posto.

Ad una decina di giri dalla fine le prime gocce di pioggia iniziano a scendere sulla pista di Indianapolis, per aggiungere ulteriore tensione alla gara. Power si mantiene in testa alla gara con un secondo e mezzo di vantaggio su Dixon, mentre Wickens è più staccato ad oltre 6 secondi tallonato da vicino da Rossi.

Gli ultimi giri procedono regolarmente: Power riesce ad allungare su Dixon e le uniche preoccupazioni sono rappresentate da un paio di doppiati che però lasciano strada senza opporre resistenza. Dopo 85 giri Will Power taglia per primo il traguardo davanti a Scott Dixon e Robert Wickens; quarto posto per Sebastien Bourdais che proprio nelle ultime curve è riuscito a beffare Alexander Rossi.

Le classifiche

Immagine di copertina dal sito ufficiale Indycar

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