Indycar | Gateway 500: Power si impone davanti a Rossi e Dixon

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Andrea Gardenal
26 Agosto 2018 - 05:41
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Dopo essere uscito di scena alla prima curva del primo giro lo scorso anno, Will Power si è finalmente ripreso la sua rivincita sullo short oval di Gateway, nell’Illinois: il pilota australiano ha tagliato per primo il traguardo per la terza volta in questa stagione precedendo Alexander Rossi e Scott Dixon, conquistando così la sua vittoria numero 35 in carriera.

Dopo una prima metà di gara piuttosto tranquilla, Power ha preso il comando rilevandolo da Scott Dixon attorno al 150° giro. L’episodio decisivo della gara si è però verificato una ventina di giri dopo quando un problema alla pressione del carburante ha costretto Hunter-Reay a rallentare mentre si trovava al terzo posto; la direzione gara ha quindi esposto la bandiera gialla in un momento complicato, nel quale era (teoricamente) impossibile riuscire ad arrivare in fondo con una sola altra sosta.

Al restart le strategie messe in atto dai vari piloti si sono esplicitate: Power, ripartito nuovamente al comando, si è messo a spingere al massimo approfittando della pista libera mentre alle sue spalle Dixon ha proceduto con più cautela, nella speranza che una caution negli ultimi giri gli permettesse di tagliare il traguardo senza rifornire; il resto dei piloti di testa si è allineato alla tattica del neozelandese, col solo Ed Jones che ha anticipato molto la sosta come fatto anche da Power.

Solamente uno ha scelto di tenere un ritmo che potesse permettergli di arrivare in fondo senza rifornire anche nel caso in cui la gara fosse proseguita senza neutralizzazioni e questo qualcuno è stato, manco a dirlo, Alexander Rossi. La sua sembrava una follia, dato che in condizioni di bandiera verde sembrava impossibile riuscire a fare stint più lunghi di 61-62 giri, ma ancora una volta il californiano si è confermato come il maestro del fuel saving e ha completato con un solo pieno di etanolo ben 71 giri, di cui 65 in condizioni di green flag.

La scelta vincente è stata quella di Power, che ci ha messo ben pochi giri a riprendersi il comando della gara dopo l’ultima sosta, ma Rossi è comunque riuscito nel suo obiettivo di restare davanti a Scott Dixon rosicchiandogli così qualche altro punto in campionato; purtroppo per lui il neozelandese, ancora una volta, è riuscito a limitare i danni e si presenterà a Portland con 26 punti di vantaggio nei confronti dello stesso Rossi e 68 su Power.

Molto negativa la gara di Josef Newgarden, che al contrario dello scorso anno non è riuscito a massimizzare le performance della sua monoposto: il campione Indycar in carica ha tagliato il traguardo solamente al settimo posto, ultimo tra i piloti di Penske, ed ora il suo ritardo da Dixon in classifica generale è salito a 78 punti. Esce definitivamente dalla lotta per il titolo Hunter-Reay, che come detto è stato fermato da un problema tecnico a due terzi di gara.

Quella di oggi è stata anche la gara dei giovani: alle spalle del veterano Pagenaud, che ha portato a casa un buon quarto posto, si sono infatti classificati Zach Veach e Spencer Pigot, risaliti molto bene dopo essere partiti da centro gruppo; in ottava posizione si è invece piazzato Ed Jones, che dopo aver compiuto una bella serie di sorpassi dopo l’ultima ripartenza non è riuscito a far fruttare la sua strategia d’attacco come invece ha fatto Power. La top-10 viene completata dalle due macchine del team Rahal-Letterman, con Sato che ha preceduto Rahal sotto la bandiera a scacchi.

Da segnalare la gara straordinaria di Pietro Fittipaldi, partito ultimo e giunto al traguardo in undicesima posizione davanti a due maestri degli ovali come Carpenter e Kanaan; per il pilota brasiliano si tratta di un’iniezione di fiducia in vista del finale di stagione dopo essersi classificato nelle ultime posizioni in tutte e tre le gare finora disputate.

Oltre ad Hunter-Reay l’unico altro ritirato di giornata è stato Sebastien Bourdais, che come Power lo scorso anno è andato a muro già nel corso del primo giro di gara.

In classifica generale Dixon mantiene la testa con 568 punti ed un margine di 26 su Rossi, 68 su Power e 78 su Newgarden.

L’appuntamento con la Indycar Series è per il prossimo fine settimana, quando le monoposto più veloci d’America torneranno sul circuito stradale di Portland, nell’Oregon.

La cronaca

Al via parte malissimo Rossi che viene immediatamente sfilato dai due piloti del Team Penske in seconda fila, con Power che supera Newgarden all’esterno prendendosi la seconda posizione alle spalle di Dixon; già all’uscita di curva 2 Rossi si riprende il posto perso su Newgarden e sale al terzo posto mentre a centro gruppo Bourdais perde il controllo della vettura e va a sbattere contro le barriere di protezione all’esterno di curva 2. Fortunatamente il francese non coinvolge nessun altro pilota nel suo errore, ma per lui la gara finisce dopo appena mezzo giro.

La pace car viene chiamata in pista per permettere la rimozione della monoposto di Bourdais; si riparte all’ottavo giro con Dixon al comando davanti a Power, Rossi e Newgarden. Al restart Rossi è ancora una volta abbastanza lento e si fa sorprendere da Newgarden che si riprende la terza posizione.

Nei primi giri dopo la ripartenza Dixon e Power riescono ad allungare mentre Newgarden deve difendersi da Rossi, che dà la sensazione di avere una macchina più veloce rispetto a quella dell’avversario; al quinto posto troviamo Hunter-Reay che dopo la caution ha scavalcato Pagenaud. Newgarden continua a perdere terreno e al 20° giro il suo ritardo da Dixon è già sopra ai 4 secondi; il neozelandese, dal canto suo, si sta avvicinando a Chilton per compiere il primo doppiaggio di questa gara.

Dopo aver tallonato l’avversario per più di 40 giri, Rossi riesce finalmente a superare Newgarden all’inizio del 49° giro con una manovra molto simile a quella con cui l’americano aveva superato Pagenaud lo scorso anno, con la differenza che quest’anno non c’è stata alcuna sportellata tra le due vetture.

I primi due perdono del terreno dietro a Fittipaldi e Rossi riesce così a riportarsi in scia a Power. Poco dopo il 50° giro inizia la tornata di pit stop e i primi a rientrare sono alcuni dei piloti a centro gruppo: Kanaan, Kimball, Andretti, Chaves. Tra i leader i primi a fermarsi sono Newgarden e Hunter-Reay, che rientrano ai box al termine del 59° giro; un giro dopo si fermano anche Dixon e Pagenaud mentre Rossi rientra al 61° giro; ancora una tornata e anche Power si ferma. Al rientro in pista Power è di poco davanti a Dixon, ma il neozelandese arriva a piena velocità sul rettilineo opposto a quello dei box e riesce a riprendersi la prima posizione senza particolari problemi.

L’unico avvicendamento che la prima tornata di pit stop ha provocato è quello per la quinta posizione, con Pagenaud che è riuscito a scavalcare Hunter-Reay. In testa alla gara Dixon ha incrementato il suo vantaggio su Power e Rossi portandolo al di sopra dei due secondi. Il gioco dei doppiaggi riavvicina piano piano i piloti di testa e al 90° giro i primi tre sono racchiusi in meno di un secondo; ancora una volta i sorpassi sono particolarmente difficili ed i primi tre restano bloccati dietro ad un folto gruppo di macchine più lente.

Al 117° giro Hunter-Reay è il primo tra i piloti di testa a rientrare ai box per la seconda sosta seguito un giro dopo da Pagenaud. Al 119° passaggio la situazione in testa si sblocca: Power prova un attacco all’esterno su Dixon, ma il neozelandese si difende e costringe Power a finire sullo sporco all’esterno; Rossi ne approfitta e riesce a soffiare la seconda posizione all’australiano. Power si porta sulla traiettoria interna per difendersi da Newgarden nelle curve 3 e 4 e costringe a sua volta il compagno di squadra sullo sporco, facendogli perdere alcune posizioni.

Rossi allunga lo stint e rientra ai box al termine del 123° giro, tornando in pista alle spalle di Scott Dixon ma abbondantemente davanti a Will Power; quest’ultimo, a sua volta, poco dopo il rientro in pista viene scavalcato da Pagenaud che sale così al terzo posto; quinto è Hunter-Reay mentre Newgarden è solamente sesto. Rispetto al secondo stint di gara la novità più evidente è che Dixon è riuscito ad interporre alcuni doppiati tra sé e il suo più diretto inseguitore, che stavolta è Rossi.

Al 143° giro Power attacca Pagenaud e si riprende la terza posizione; il francese allarga e finisce sullo sporco dovendo rallentare e permettendo a Hunter-Reay e a Newgarden di superarlo. I problemi per Pagenaud proseguono e nell’arco di poche tornate viene scavalcato da Jones (risalito al sesto posto), Veach ed Andretti.

Tre giri dopo Power attacca anche Rossi che prova a tenere duro ma alla fine è costretto a desistere dopo aver rischiato di finire in testacoda e sbattere contro il muretto esterno. Anche lui come Pagenaud è costretto a far passare Hunter-Reay, ma in compenso riesce a tenersi dietro Newgarden.

Power è in modalità full-attack e al 150° giro sfila con grande facilità anche Scott Dixon prendendosi la testa della gara. Il ritmo dell’australiano è insostenibile per tutti gli altri e al 155° giro ha già quasi 4 secondi di vantaggio su Dixon.

Al 165° giro Kimball tocca il muretto all’uscita di curva 4 e danneggia una sospensione, ma riesce comunque a tornare ai box senza che sia necessario chiamare la caution. La bandiera gialla, tuttavia, ferma le ostilità pochi giri dopo: al 172° giro Hunter-Reay è costretto a rallentare a causa di un problema alla pressione del carburante; per il Campione Indycar 2012, che si trovava in terza posizione, la giornata finisce qui.

La pit lane viene aperta al termine del 177° giro, al di fuori quindi della finestra dell’ultima sosta. All’uscita dalla pit lane Power riesce per un soffio a mantenere la prima posizione nei confronti di Dixon mentre Rossi conserva tranquillamente il terzo posto; Newgarden è quarto davanti a Veach, Jones e Pagenaud.

Si riparte al 184° giro con i primi tre che mantengono le rispettive posizioni mentre Veach scavalca Newgarden per la quarta posizione. La situazione non cambia per una decina di giri finché al 195° giro Jones scavalca Newgarden soffiandogli la quinta posizione. I problemi del campione in carica proseguono e in breve tempo perde un paio di posizioni, mentre in testa alla gara si infiamma anche la lotta per la vittoria con Dixon che prova un attacco su Power.

La rimonta di Jones prosegue e al 197° giro sale al quarto posto scavalcando Veach; due giri dopo replica la stessa manovra anche nei confronti di Rossi e sale al terzo posto, subito alle spalle di Scott Dixon. Gli avvicendamenti proseguono e al 202° giro Veach soffia la quarta posizione a Rossi; quest’ultimo ha iniziato a risparmiare carburante e cinque giri dopo viene superato anche da Pagenaud.

A 40 giri dalla fine si delinea la strategia scelta dai vari piloti: Power e Jones spingono al massimo mentre Dixon, Pagenaud e Veach provano a risparmiare quanto più carburante possibile nella speranza che arrivi una caution a congelare la situazione; Rossi prova a risparmiare ancora più etanolo con la speranza di arrivare in fondo anche senza ulteriori neutralizzazioni.

In testa alla gara Power continua ad allungare mentre Rossi scivola all’ottavo posto dopo essere stato scavalcato anche da Pigot e Newgarden; gli avvicendamenti nelle posizioni di rincalzo si susseguono e in pochi pochi giri Jones viene scavalcato da Pagenaud, Veach, Pigot e Newgarden.

Al 226° giro Ed Jones si ferma per la sua ultima sosta: il pilota di Dubai fa solamente rifornimento senza cambiare gli pneumatici. Tre giri dopo Power doppia Rossi che sta portando all’estremo la sua strategia di fuel saving.

Al termine del 231° giro Power imbocca la corsia dei box e rientra per il suo ultimo rifornimento: anche per lui si tratta di uno splash&go senza cambio gomme. L’australiano torna in pista alle spalle di Rossi, ma al 236° giro è nuovamente davanti a lui. Pochi secondi dopo il sorpasso di Power si fermano ai box anche Pagenaud e Pigot imitati da Dixon al termine del 238° giro. L’unico a rimanere in pista è Rossi, che grazie a questa scelta risale in seconda posizione.

Dopo essere ripartito dai box Dixon si trova alcuni doppiati tra sé e Rossi, che ha solamente una manciata di secondi di vantaggio nei suoi confronti. Il fuel saving effettuato per l’intero stint, tuttavia, permette a Rossi di spingere un pochino di più interponendo altre macchine tra sé e l’avversario cosicché quando i due sono uno dietro all’altro mancano solamente un paio di giri al termine.

Le ultime miglia di gara non portano ad ulteriori cambiamenti: Power taglia il traguardo in prima posizione con un secondo e tre decimi di vantaggio su Rossi, che a sua volta precede Dixon di un secondo e mezzo. Pagenaud è quarto davanti a Veach, Pigot, Newgarden e Jones, gli unici piloti giunti in fondo a pieni giri.

Le classifiche

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/teamchevy/

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