Indycar | Dal 2022 arriva l’ibrido

IndyCar
Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Gardenal
1 Agosto 2019 - 22:24
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La Indycar ha svelato nuovi dettagli in merito al regolamento tecnico che nei prossimi anni sostituirà quello attualmente in vigore: in accordo con i due Costruttori attualmente impegnati nella categoria, Honda e Chevrolet, è stato deciso che a partire dal 2022 le Indycars implementeranno un sistema ibrido per il recupero dell’energia che andrà ad affiancarsi al tradizionale motore termico. La tecnologia ibrida somiglierà molto a quella adottata in passato dalla Formula 1 con il KERS: attraverso un motore multi-fase, un inverter e una batteria, l’energia normalmente dissipata in fase di frenata potrà essere recuperata, immagazzinata e, all’occorrenza, utilizzata in fase di accelerazione. In questo modo anche la Indycar fa un passo verso il futuro, anche se in un modo più conservativo e meno estremo rispetto a quanto fatto dalla Formula 1.

L’unità ibrida verrà integrata nel sistema push-to-pass e fornirà un’ulteriore surplus di potenza da utilizzare nei duelli, in attacco o in difesa, sui circuiti stradali e cittadini: congiunto con l’attuale sistema che permette di aumentare la pressione di sovralimentazione del turbo per un determinato periodo di tempo, l’unità ibrida consentirà di raggiungere potenze complessive nell’ordine dei 900 cavalli.

Un’altra caratteristica importante di questo sistema è legata alla sicurezza: per la prima volta infatti, le Indy Cars potranno essere avviate direttamente dal pilota all’interno dell’abitacolo, senza più la necessità di ricorrere all’avviatore esterno azionato dalla pit crew o dai commissari lungo la pista. In questo modo non sarà più necessario chiamare la caution ogni volta che una macchina si spegnerà dopo un testacoda, perché sarà lo stesso pilota a poter riaccendere il motore e a riprendere la pista senza aspettare l’intervento dei commissari.

L’annuncio di oggi posticipa di un anno l’introduzione della nuova formula motoristica della Indycar inizialmente prevista per il 2021: ciò significa che i motori biturbo da 2,4 litri con sistema ibrido verranno introdotti nel 2022 insieme al nuovo telaio che sostituirà la DW12. Per le prossime due stagioni non sono previste modifiche sul fronte del regolamento tecnico: i due motoristi attualmente impegnati nel campionato continueranno a sviluppare i loro prodotti secondo le tabelle di marcia concordate negli anni scorsi.

Con questa mossa, la speranza della Indycar è quella di riuscire ad attirare un terzo Costruttore che vada così ad unirsi a Chevy e Honda incrementando ulteriormente la competitività della serie. Tralasciando l’infelice parentesi Lotus di 7 anni fa, è dal 2005 che in Indycar non ci sono almeno tre costruttori di motori: all’epoca, oltre ai due costruttori presenti oggi, c’era anche Toyota.

Al fine di offrire una certa stabilità sia alle squadre che ai costruttori, la nuova formula motoristica verrà utilizzata per 6 stagioni, fino al termine del campionato 2027; non è però da escludere che, come accaduto in passato, la Indycar nei prossimi anni decida di ampliare ulteriormente la vita dei nuovi propulsori sempre in un’ottica di contenimento dei costi.

È un momento esaltante per la Indycar grazie all’evoluzione delle macchine e all’introduzione del propulsore ibrido incorporato al nuovo motore” ha commentato Jay Frye, presidente della INDYCAR: “Pur muovendoci verso il futuro, rimarremo ancorati alle nostre radici motoristiche e allo stesso tempo riusciremo ad aggiungere tecnologia ibrida, che è un importante elemento per la serie e per i nostri motoristi“.

Honda è impegnata nelle competizioni per sviluppare tecnologie che siano rilevanti per il futuro del nostro sport e del nostro mondo” ha aggiunto Ted Klaus, presidente di Honda Performance Development (HPD, la branca americana della Casa nipponica); “la INDYCAR ci offre il palcoscenico perfetto per mettere alla prova sia i nostri uomini e donne che le tecnologie in un ambiente dove la dimensione del successo e della sconfitta è chiara“.

Chevrolet sostiene la posticipazione dell’implementazione delle nuove regole in merito ai motori al 2022 in modo da farle coincidere con l’introduzione del nuovo telaio della NTT Indycar Series” ha detto Jim Campbell, vicepresidente della Chevrolet con delega al Motorsport; “La partnership tra Indycar e Chevrolet rimane uno scenario molto importante per mettere in mostra le tecnologie che implementiamo nei nostri motori da produzione e per trasferire dalla pista alla strada ciò che apprendiamo in termini di prestazioni, affidabilità ed efficienza“.

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/indycar/

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