MotoGP | Test Buriram: Crutchlow il più veloce nella prima giornata

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
16 Febbraio 2018 - 20:51
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Oggi per la prima volta la pista thailandese di Buriram, nata nel 2014 per ospitare il mondiale Superbike, ha dato il benvenuto anche ai prototipi della MotoGP. I piloti della Honda HRC, Daniel Pedrosa e Marc Márquez, hanno dato un giudizio positivo del tracciato dopo alcuni giri di prova in scooter, che sono stati solo un piccolissimo antipasto dell’impegnativa giornata di test vissuti dai piloti della MotoGP. Tante le soluzioni tecniche e aerodinamiche provate, come in Malesia, come tanto è stato il lavoro di piloti e squadre per adattarsi al meglio alla “nuova arrivata” del calendario 2018.

Il più veloce al termine del primo giorno è stato Cal Crutchlow sulla prima delle Honda gestite da Lucio Cecchinello, grazie al tempo di 1:30.797. L’inglese, pilota LCR per il quarto anno consecutivo, ha confermato i passi avanti fatti dalla moto dal punto di vista del telaio, così come quelli del motore quattro cilindri che spinge le moto della Casa dell’Ala Dorata. Crutchlow e il campione del mondo in carica Marc Márquez sono sembrati i piloti più a loro agio con il tracciato thailandese, che pare cucirsi perfettamente addosso alla RC213V. Primo posto per Cal dunque con 70 giri all’attivo, gli stessi del brillante Alex Rins che lo segue al secondo posto il quale, come in Malesia, punta a rubare le luci del palcoscenico in attesa dell’avvio in Qatar. 1:30.809 il tempo del #42, ad appena dodici millesimi dal britannico; terzo Márquez, che ha concluso otto passaggi in più e ha confermato le già positive impressioni di partenza sul tracciato. Quinto Pedrosa, ultimo dei piloti a scendere sotto l’1:31, nonostante un’innocua scivolata.

La prima delle Ducati è quella di Andrea Dovizioso in quarta posizione. Il Dovi nella top ten è colui che ha concluso meno giri tra tutti (60), ma il suo distacco dalla testa è di poco più di un decimo. Sulla carta la pista di Buriram dovrebbe essere molto favorevole alla potenza straripante del V4 di casa Ducati, ma nonostante ciò il forlivese si trova abbastanza “in solitaria” nelle posizioni di testa rispetto alle moto gemelle. Le due Ducati del team Alma Pramac, di Petrucci e Miller, sono sesta e settima e sono le prime moto a ritornare sopra il muro dell’1:31 (anche se si parla di manciate di millesimi), mentre quella di Jorge Lorenzo, primo assoluto nei test a Sepang, chiude la top ten con un 1:31.246 e 64 passaggi effettuati. Continuano le lodi invece per Miller, dotato ancora della GP17 con la quale compie il numero maggiore di giri tra i piloti nella top ten (83), battuto solo da Rabat (85) e Bautista (84) in questa particolare classifica.

Valentino Rossi ha festeggiato proprio durante questa prima giornata in Thailandia i suoi 39 anni, ma è stato un compleanno con un retrogusto amaro per il pesarese. L’eroe di Tavullia è, come successo a lungo a Sepang, il primo delle Yamaha con l’ottavo tempo e il suo miglior crono è di 1:31.189, molto vicino a sua volta alla leadership di Crutchlow e anche al campione del mondo Márquez. Ma i dubbi sulla bontà della Yamaha rimangono fitti (specie riguardo l’elettronica), nella speranza che la Casa di Iwata entro il Qatar venga a capo delle grane che sembrano affliggere la moto 2018 quasi quanto quella 2017. Rossi si è tenuto dietro un ottimo Andrea Iannone, che si vede sì “battere” da Rins anche in questa prima giornata sul tracciato sponsorizzato dalla birra Chang, ma compie un notevole balzo in avanti nelle zone alte della classifica. Il nome di Maverick Viñales spunta solo in 11a posizione: 70 giri per lo spagnolo di Figueres, a mezzo secondo dalla leadership di Crutchlow, a conferma dei dubbi che attanagliano il giovane spagnolo e il team ufficiale Yamaha.

Riguardo il resto dello schieramento, fa storcere un po’ il naso il 12° posto di Johann Zarco, che dopo la scelta di optare definitivamente per la moto 2016 si ritrova dietro a tutti i piloti di testa, superando il mezzo secondo di distacco. La seconda moto LCR, quella di Taka Nakagami, è solo 17a, mentre il campione in carica della classe Moto2, Franco Morbidelli, è 19°. Distacchi comunque minimi in una pista veloce ma dal layout semplice come questa, dato che venti piloti restano nel secondo di distacco.

Qui la classifica finale fornita dal sito ufficiale.

Fonte immagine: motogp.com

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