Indycar | Bourdais da ultimo a primo a St.Pete

IndyCar
Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
12 Marzo 2017 - 19:56
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Ha dell’incredibile quanto accaduto oggi sul circuito cittadino di St.Petersburg, sede della prima gara stagionale del campionato Indycar: Sebastien Bourdais ha completamente ribaltato i risultati delle qualifiche, cogliendo una straordinaria vittoria dopo essere partito dall’ultima posizione sullo schieramento di partenza. Non è certo la prima volta che un evento del genere accade in Indycar (Dixon aveva fatto lo stesso a Mid-Ohio nel 2014), ma non per questo la gara del francese deve essere ricondotta nei binari della semplice routine.

Bourdais si è ritrovato nelle prime posizioni della classifica a seguito di un’ottima scelta nella tempistica del primo pit stop: rientrato al 24° giro per la prima sosta, Bourdais ha tratto vantaggio dalla neutralizzazione disposta il giro successivo a causa di detriti in pista. Da quel momento i piloti che fino ad allora si erano ritrovati nelle prime posizioni sono scivolati a centro gruppo, promuovendo nelle prime posizioni Pagenaud e Bourdais. Il pilota del team Coyne ha poi preso la testa della gara al 37° giro e non l’ha più mollata se non in occasione delle soste ai box.

Sul traguardo, Bourdais ha preceduto proprio Pagenaud: il campione Indycar è stato bravo e fortunato a limitare i danni al termine di un weekend nel quale non è stato all’altezza del livello mostrato nella passata stagione; vedremo come si comporterà a Long Beach, gara dove l’anno scorso ha conquistato la prima vittoria stagionale.

Completa il podio Scott Dixon, penalizzato dalla caution di cui sopra ma molto bravo a rimontare da centro gruppo. Per il neozelandese il circuito cittadino della Florida continua a dimostrarsi stregato: quattro podi conquistati, ma nessuna vittoria.

La palma d’oro della sfortuna va invece a Will Power. Dopo aver perso la testa della gara al sesto giro a vantaggio di Hinchcliffe, l’australiano ha anticipato il primo pit stop rientrando al 15° giro; in questo frangente ha commesso un’irregolarità, salendo con la monoposto sopra alla pistola pneumatica per il cambio gomme; inevitabile per lui il drive through che l’ha portato a fondo gruppo. Power non si è però perso d’animo e le varie vicende della gara l’hanno portato a risalire fino al terzo posto, nonostante la necessità di risparmiare etanolo per arrivare a fondo gara. Ad una ventina di giri dalla conclusione sono però sorti dei problemi sulla sua monoposto, non ancora precisati, che l’hanno portato prima a rallentare e poi a ritirarsi dalla gara.

Continuando a scorrere la classifica, al quarto posto troviamo Ryan Hunter-Reay, capace di scavalcare proprio sul traguardo il suo compagno di squadra Takuma Sato. Sesto posto per Castroneves davanti ad Andretti e Newgarden, ottavo alla sua prima gara col Team Penske; nono posto per Hinchcliffe autore di una partenza scoppiettante e poi scivolato nell’anonimato dopo il primo pit stop; buon decimo Ed Jones, alla sua prima gara in Indycar.

Due neutralizzazioni hanno condizionato la gara: la prima è stata esposta dopo poche curve a seguito di un incidente che ha coinvolto Kimball, Rahal e Muñoz; la seconda, come detto, è stata provocata da un contatto tra Aleshin e Kanaan che ha sparso numerosi detriti in pista.

Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è tra quattro settimane, quando si disputerà la 43ª edizione del Gran Premio di Long Beach. Nel frattempo, il 21 marzo si disputerà una giornata di test collettivi sul circuito del Barber Motorsports Park, sul quale le Indycar gareggeranno nel weekend del 23 aprile.

Questa la cronaca della gara. A seguire le classifiche di gara e campionato. 

La cronaca

Partenza: Tutto regolare alla prima curva con Hinchcliffe che soffia a Dixon la seconda posizione. In uscita della seconda curva si verifica il primo incidente di giornata: Rahal stringe Kimball contro il muro e i due piloti entrano in collisione. Rahal finisce in testacoda e fa spegnere il motore, Kimball danneggia la sospensione anteriore destra e non riesce a percorrere la successiva curva 3, travolgendo l’incolpevole Muñoz. Rahal perde un giro mentre Kimball e Muñoz rimangono in pit lane per delle riparazioni più consistenti. Durante la fase di neutralizzazione successiva all’incidente, rientrano ai box Castroneves, Hildebrand e Hunter-Reay.

6° giro: Si riparte. Hinchcliffe scavalca Power con un grande sorpasso all’esterno della prima curva.

9° giro: Pigot si prende la nona posizione scavalcando Pagenaud alla curva 10. Nel frattempo il vantaggio di Hinchcliffe su Power è salito a 3 secondi.

13° giro: Carlos Muñoz riprende la via della pista dopo l’incidente al primo giro.

15° giro: Primo pit stop di giornata per Will Power che passa dalle gomme morbide alle dure. Uscendo dalla piazzola, l’australiano passa sopra alla pistola pneumatica per il cambio gomme procurandosi un drive through.

22° giro: Continua l’ottima gara di Pigot che, dopo aver scavalcato Rossi nei giri precedenti, si libera anche di Kanaan portandosi in quinta posizione.

24° giro: Rossi supera Kanaan in curva 1 mentre Bourdais entra in pit lane. Al termine del giro il brasiliano entra in pit lane seguito da Pagenaud e Andretti. Durante il pit stop viene regolata l’incidenza dell’ala anteriore sulla monoposto di Kanaan

25° giro: All’uscita della pit lane Kanaan viene tamponato da Aleshin: la collisione tra i due porta parecchi detriti in pista e la direzione gara è costretta a richiamare in pista la pace car. Hinchcliffe, Dixon, Sato, Newgarden, Pigot, Rossi e Chilton sono quelli che pagano maggiormente questa situazione, non avendo ancora effettuato il loro pit stop.

27° giro: I primi 7 rientrano in pit lane ripartendo in coda al gruppo. Pit stop anche per Tony Kanaan che deve sostituire l’ala posteriore.

28° giro: Dopo la prima tornata di pit stop la classifica vede Pagenaud al comando davanti a Bourdais (partito ultimo), Andretti, Jones e Hildebrand. Power è risalito all’ottavo posto, Hinchcliffe è scivolato al decimo seguito dagli altri piloti che sono rientrati in pit lane assieme a lui. Problemi ai freni per Spencer Pigot, costretto ad una lunghissima sosta ai box che gli costa parecchi giri.

31° giro: Si riparte: la classifica non cambia nelle prime posizioni, mentre più indietro Dixon sbanda in curva 1 scivolando al 14° posto.

32° giro: Jones attacca Andretti con una stacccata molto profonda in curva 1 e si prende il terzo posto.

34° giro: Dixon attacca Rossi alla prima curva ma il californiano resiste e mantiene la posizione.

37° giro: Bourdais supera Pagenaud e si porta al comando della gara.

42° giro: Dixon riesce finalmente a passare Rossi, che ora viene insidiato anche da Kanaan. Nel frattempo Muñoz procede lentamente con la sospensione anteriore destra rotta ma riesce ad arrivare ai box.

46° giro: Dopo una breve fase di gara durante la quale Bourdais aveva preso il largo, Pagenaud si riporta nella sua scia. Al termine del giro Will Power rientra ai box per la sua seconda sosta.

49° giro: Seconda sosta per Dixon e Kanaan. Hinchcliffe si porta al settimo posto scavalcando Hildebrand, che nel giro successivo viene scavalcato anche da Hunter-Reay.

51° giro: Prosegue il giro di soste col pit stop di Castroneves che riparte dietro a Will Power.

54° giro: Pit stop per Bourdais e Pagenaud, i due leader della gara.

57° giro: Takuma Sato è l’ultimo pilota a rientrare in pit lane per la seconda sosta. Chi ha tratto maggior vantaggio da questo giro di pit stop è stato Power, risalito dalla sesta alla terza posizione ad una dozzina di secondi da Pagenaud.

60° giro: Torna ad ampliarsi la forbice tra i due francesi, che ora arriva a cinque secondi.

67° giro: Takuma Sato si porta in scia a Will Power: l’australiano in questa fase di gara sta risparmiando carburante per poter completare la gara con una sola altra sosta.

70° giro: A due terzi di gara, Bourdais è al comando con 8 secondi di vantaggio su Pagenaud, 23 su Power e 24 su Sato; a 35 secondi di distacco troviamo invece un gruppetto composto da Jones, Andretti, Castroneves, Dixon, Hinchcliffe e Hunter-Reay.

75° giro: Dixon si porta in settima posizione scavalcando Castroneves.

76° giro: Sorpasso di Hunter-Reay su Hinchcliffe per la nona posizione. Al termine del giro Will Power rientra ai box: dovrà risparmiare molto carburante nella parte finale della gara per non essere costretto ad uno splash&go negli ultimi giri.

79° giro: Prosegue la progressione di Dixon che in un paio di giri scavalca sia Andretti che Jones.

80° giro: Terza sosta per Scott Dixon

82° giro: Ultima sosta anche per Bourdais e Sato, Pagenaud torna al comando della gara. Problemi durante la sosta del giapponese che perde svariati secondi.

83° giro: Pit stop anche per Pagenaud che riparte dietro a Bourdais

85° giro: Terminato l’ultima tornata di soste, Bourdais è al comando con 4 secondi e mezzo di vantaggio su Pagenaud, 29 su Power, 34 su Dixon e 37 su Sato. Seguono più staccati Hunter-Reay, Castroneves, Andretti, Newgarden e Hinchcliffe.

91° giro: Dixon guadagna la terza posizione scavalcando Will Power, che sta disperatamente cercando di risparmiare carburante per non essere costretto ad un ulteriore pit stop. Nel frattempo stanno per iniziare i doppiaggi per i due leader della gara.

93° giro: Power rallenta palesemente e nel giro di poche tornate viene doppiato dai leader.

101° giro: Power viene richiamato ai box dalla direzione gara per essere troppo lento in pista: i suoi problemi vanno ben oltre il semplice risparmio di carburante.

110° giro: Bandiera a scacchi. Sebastien Bourdais vince il Gran Premio di St.Petersburg davanti a Simon Pagenaud e Scott Dixon. Hunter-Reay guadagna la quarta posizione scavalcando Takuma Sato proprio sulla linea del traguardo

Classifiche

Immagine di copertina da https://twitter.com/IndyCaronNBCSN

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