Indycar, a Fontana torna al successo Rahal

IndyCar
Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
28 Giugno 2015 - 16:30
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La 500 Miglia di Fontana della scorsa notte ha consegnato la prima vittoria dell’anno a Graham Rahal, che dopo essere stato protagonista di un ottima prima parte di campionato ha finalmente messo il suo sigillo sulla stagione Indycar 2015; per Rahal si tratta del secondo successo in Indycar dopo quello conquistato a St. Petersburg nel 2008, la sua gara d’esordio nella serie. È importante notare come ieri sia tornata al successo in una gara “regolare” anche la Honda, che quest’anno aveva vinto solamente due gare, entrambe in condizioni di pista bagnata, con Hinchcliffe a New Orleans e con Muñoz a Detroit. Il motorista nipponico mancava dalla victory lane dal 12 luglio scorso, quando Hunter-Reay vinse a Newton la Iowa Corn 300.

Una gara folle quella di ieri, in cui si è visto di tutto: sorpassi, e controsorpassi a ripetizione, con un gruppone composto da una dozzina di piloti che è rimasto racchiuso in una manciata di secondi per tutta la gara e che spesso e volentieri ha visto tre o quattro vetture procedere sulla stessa linea, in alcune occasioni anche cinque. Se è vero che la gara di ieri è stata emozionante dal primo all’ultimo giro, allo stesso tempo bisogna anche sottolineare la sua estrema pericolosità, tanto che più di un pilota (tra questi Will Power) non ha esitato a paragonarla a Las Vegas 2011, la gara in cui è morto Dan Wheldon.

Per fortuna ieri gli incidenti sono stati “solamente” quattro, molto pochi se si considera le condizioni nelle quali i piloti hanno corso per 500 miglia, tutti simili tra loro: il primo ha visto coinvolto Helio Castroneves, finito in testacoda all’uscita della curva 2 dopo essere stato chiuso da Will Power da un lato e da Ryan Briscoe dall’altro; il brasiliano è poi finito contro il muretto interno danneggiando irrimediabilmente la sua Dallara: i suoi meccanici erano anche riusciti a rimetterlo nelle condizioni di tornare in pista, ma dopo un paio di giri Castroneves si è reso conto che le condizioni della vettura erano ancora precarie e per questo ha preferito ritirarsi.

Il secondo è stato un pasticcio in casa CFH: al 158° giro Ed Carpenter, che si trovava sulla stessa linea di Newgarden, ha allargato un pò troppo la traiettoria all’uscita della curva 4 mandando a muro l’incolpevole compagno di squadra: entrambi i piloti sono stati così costretti ad un cocente ritiro che bissa la disastrosa gara di Fort Worth, in Texas, dove entrambi si erano fermati a causa di problemi meccanici.Prima degli ultimi 10 giri ci sono state altre due neutralizzazioni, entrambe causate da detriti in pista; in un caso a provocare la caution è stato proprio il futuro vincitore Rahal, ripartito dai box con un pezzo del bocchettone del rifornimento attaccato alla vettura a causa dell’errata segnalazione di un meccanico.Negli ultimi 10 giri la competizione si è fatta più intensa e, com’era prevedibile, ci sono stati un paio di incidenti: il primo è avvenuto al 241° giro sul rettilineo di fronte ai box, con Sato che è stato chiuso da Dixon e Power e che per questo ha perso il controllo della vettura carambolando proprio contro il campione Indycar in carica. Dopo questo incidente la direzione gara ha esposto la bandiera rossa per dare il tempo ai commissari di pulire la pista e per permettere un regolare svolgimento degli ultimi giri.Il giro precedente la ripartenza alcuni piloti sono rientrati ai box per mettere gomme fresche e provare ad avvantaggiarsi di questa situazione negli ultimi tre giri; tale mossa sarebbe potuta risultare vincente, in particolare con Marco Andretti, risalito in due giri dall’11° al 3° posto, ma alla fine del penultimo giro si è verificato l’ultimo incidente, il più terrificante, che ha di fatto posto fine alle ostilità.La dinamica è stata simile a quella degli altri incidenti: Ryan Hunter-Reay, autore ieri della sua miglior prestazione stagionale, è stato chiuso tra Juan Pablo Montoya e Sage Karam e per questo ha perso il controllo della macchina finendo contro l’incolpevole Briscoe; la vettura dell’australiano è partita in testacoda nella parte interna della pista e ha innescato una paurosa piroetta, simile a quelle che si erano viste ad Indianapolis nel mese di maggio; la vettura è poi atterrata sull’erba facendo perno col muso e compiendo un paio di ulteriori cappottamenti in cui la ruota posteriore sinistra si è staccata dal corpo vettura finendo in mezzo alla pista, fortunatamente senza colpire nessuno. Nessuno dei due piloti coinvolti nell’incidente ha subìto conseguenze fisiche.L’ultimo giro si è svolto così in regime di neutralizzazione e ha sancito la vittoria di Graham Rahal, che ha così posto fine ad un digiuno di successi durato 124 gare, davanti a Tony Kanaan, vincitore a Fontana l’anno scorso, e a Marco Andretti. Quarta posizione finale per Montoya che grazie al ritiro di Power ha così sensibilmente incrementato il suo vantaggio nei confronti del più diretto inseguitore. Sesto Scott Dixon, giunto alle spalle di Sage Karam, mentre Jakes, Kimball, Pagenaud e Hawksworth completano la top-10.La classifica del campionato vede Montoya sempre al comando con 407 punti contro i 361 di Power e i 358 di Dixon. Con questa vittoria è tornato in corsa per il titolo anche Graham Rahal che ora si trova al quarto posto a 73 punti dal leader.Questa la classifica finale della gara e quella del campionatoIndy11R Standing11Immagine di copertina presa da indycar.com

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