Indycar 2015, St.Petersburg, trionfa Montoya davanti a Power

IndyCar
Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Gardenal
30 Marzo 2015 - 16:05
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Trionfo Penske a St.Petersburg nel primo appuntamento stagionale del campionato Indycar: Juan Pablo Montoya e Will Power hanno regalato alla squadra del Capitano una fantastica doppietta, a suggello di un weekend dominato dall’inizio alla fine; la festa Penske è ancora più grande considerando il 4° e 5° posto finali di Helio Castroneves e Simon Pagenaud, gli altri due piloti della squadra. L’unico pilota in grado di spezzare il dominio Penske è stato Tony Kanaan, abile a scavalcare il connazionale Castroneves dopo una ripartenza e quindi a restargli davanti fino alla bandiera a scacchi.

Già dal via la gara ha visto il predominio Penske, col solo Sato che per qualche giro è riuscito a rimanere davanti a Montoya. Il primo colpo di scena risale al 47° giro col contatto tra Simona de Silvestro e James Jakes, che ha provocato l’ingresso della pace car e il successivo rientro ai box da parte di tutti i piloti ad eccezione di Hawksworth e Karam, che si sono trovati così ai primi due posti in classifica. Il primo ad uscire dai box è stato Castroneves, riuscito nell’impresa di scavalcare il compagno di squadra al box, mentre un pit stop lento ha fatto perdere due posizioni a Pagenaud su Kanaan e Kimball.

Alla successiva ripartenza si è consumato il capolavoro di Power e Montoya che, approfittando di una non perfetta gestione del restart da parte dei primi due, sono riuscito ad infilare tutti e tre i piloti che avevano davanti, passando dal quarto e quinto posto alla prima e seconda posizione per rimanerci fino al successivo pit stop, mentre alle loro spalle il “tappo” formato da Hawksworth permetteva loro di guadagnare una decina di secondi sugli inseguitori.

Il momento decisivo della gara è stato l’ultimo rifornimento, avvenuto all’81° giro per Montoya e all’82° per Power: la sosta dell’australiano è stata di circa un secondo più lenta di quella del compagno di squadra e questo fatto, unito ad un giro mostruoso di Montoya a gomme fredde in uscita dai box (in Indycar, è bene ricordarlo, non esistono le termocoperte), ha permesso al colombiano di trovarsi davanti al rivale al suo rientro in pista.

Negli ultimi giri Power si è riavvicinato a Montoya provando poi un attacco all’interno della curva 10, ma il contatto che ne è seguito, che ha danneggiato l’alettone anteriore del campione in carica e che ha rischiato di compromettere seriamente la gara del compagno di squadra, ha fatto scendere a più miti consigli l’australiano che da quel momento in poi si è progressivamente allontanato dal compagno di squadra rinunciando ad ogni velleità di vittoria.

Il successo è quindi andato a Montoya, che ha conquistato così la sua seconda vittoria da quando è tornato in Indycar, la prima su un tracciato “normale” dopo la vittoria sull’ovale di Pocono dello scorso luglio. Alle sue spalle Power, Kanaan, Castroneves e Pagenaud. Sesto posto finale per un buon Bourdais che ha preceduto sul traguardo Ryan Hunter-Reay, primo tra i piloti con motore e aerokit Honda; chiudono la top-10 Hawksworth, Filippi e Andretti. Una nota di merito va data proprio ad Hawksworth e Filippi, entrambi partiti dalle retrovie ma autori di una buona prestazione che li ha portati tra i primi 10.

Giornata nera per il tre volte campione Indycar Scott Dixon, attardato da un problema ai martinetti idraulici che sollevano la vettura in occasione dei cambi gomme e che per questo motivo ha perso svariati secondi in occasione di ogni sosta chiudendo la gara solamente al 15° posto.

Ritirato l’altro italiano in gara, Francesco Dracone, così come il suo compagno di squadra Carlos Huertas, entrambi fermati da cedimenti meccanici alle loro vetture del team Coyne.

Un capitolo a parte va dedicato ai nuovi aerokit: se da un lato è vero che hanno migliorato notevolmente le prestazioni, permettendo a Power e ad altri piloti di battere il record della pista che resisteva da 12 anni, dall’altro è necessario rimarcare la loro notevole fragilità durante i corpo a corpo, tanto che ben 3 delle 5 neutralizzazioni totali sono state causate dalla presenza in pista di detriti, risultato dei vari contatti che si sono verificati nel corso della gara.

Il prossimo appuntamento con la Indycar è per il weekend del 12 aprile con il Gran Premio della Louisiana, che rappresenta l’unica novità nel calendario 2015 della Indycar: per la prima volta le squadre e i piloti correranno al NOLA Motorsports Park di Avondale, pista già saggiata in occasione di alcuni test invernali.

Questa la classifica della gara di ieri

Indy01G

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