Indycar 2015, finalmente Power

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
10 Maggio 2015 - 09:30
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La seconda edizione del Gran Premio di Indianapolis si è conlcusa con la tanto attesa vittoria del campione Indycar in carica, Will Power, che mancava l’appuntamento con la Victory Lane da ormai 9 mesi, quando a metà agosto vinse la 250 Miglia di Milwaukee. Una vittoria mai in discussione la sua, visto che ha mantenuto la leadership della corsa dal primo all’ultimo giro, eccetto quando, per motivi strategici, si è trovato dietro a piloti che non avevano ancora effettuato il rifornimento.

Una gara tutto sommato lineare quella di ieri, dove la maggior parte delle emozioni si è concentrata nella partenza a causa dell’incidente provocato da Helio Castroneves alla prima curva. Il brasiliano, che ieri festeggiava la sua partenza numero 300 tra CART e IRL/Indycar, è arrivato lungo alla prima staccata e ha tamponato Scott Dixon, provocando una carambola che ha visto Hawksworth, Newgarden (tamponato da Hinchcliffe) e lo stesso Dixon come i piloti maggiormente danneggiati dall’incidente.

Al rientro ai box della pace car al termine del secondo giro, la classifica vedeva Power al comando davanti a Pagenaud, Bourdais, un ottimo Filippi e Juan Pablo Montoya, col colombiano che è riuscito immediatamente a scavalcare il pilota italiano del team CFH portandosi in quarta posizione. L’ordine di gara non è cambiato fino al primo pit stop, quando uno strepitoso Graham Rahal ha conquistato la seconda posizione scavalcando Pagenaud, Bourdais e Montoya, approfittando di una sosta ritardata per montare le gomme più dure rispetto agli altri protagonisti.

Come avvenuto nel primo stint, anche nel secondo non ci sono state grandi emozioni, coi cinque piloti di testa che hanno mantenuto le rispettive posizioni senza mai provare un serio tentativo d’attacco nei confronti di quelli che li precedevano. Il primo a rientrare per montare nuovamente le soft è stato Montoya, che così facendo è riuscito a scavalcare sia Bourdais che Pagenaud, trovandosi così in terza posizione al termine del secondo giro di soste. Dietro a lui, nel frattempo, ritardando la sosta di un giro, Bourdais era riuscito a scavalcare Pagenaud conservando di fatto la quarta posizione.

Il terzo stint di gara non ha visto particolari emozioni fino al 57° giro, quando Pagenaud è stato vittima di un problema di elettronica alla centralina della sua Dallara del team Penske: il francese ha prima rallentato vistosamente ed è poi rientrato ai box, ritirandosi. Una manciata di giri dopo sono rientrati in pit lane anche Power e Montoya prima e Rahal e Bourdais poi per il loro terzo e ultimo rifornimento, ma la situazione di classifica non è cambiata e, al loro rientro in pista, i 4 si trovavano esattamente nelle posizioni che occupavano prima della sosta.

Ad una quindicina di giri dalla fine Rahal ha iniziato a rosicchiare qualche decimo su Power, dando l’impressione di potersi portare nei suoi scarichi per giocarsi la vittoria negli ultimi giri, ma dopo qualche giro “lent0” richiesto dalla sua strategia per risparmiare carburante, Power è tornato a spingere mettendo tra sè e il pilota americano un margine di sicurezza che ha conservato fino al traguardo. Dietro ai primi due Bourdais ha provato a sua volta a mettere pressione a Montoya, mantenendosi a meno di un secondo dal pilota colombiano per parecchi giri, ma nonostante questo non è mai riuscito a provare un vero tentativo di sorpasso nei suoi confronti.

Alla fine è stato quindi Power a tagliare per primo il traguardo con un secondo e mezzo di vantaggio su Rahal, autore di un inizio di stagione stupefacente, e 7 su Montoya, che a sua volta ha preceduto Bourdais di appena mezzo secondo. Quinto Kimball davanti a Castroneves, entrambi bravi a rimontare dopo la confusione del primo giro. Settimo Kanaan davanti a Coletti, due piloti che ieri hanno dato spettacolo con un duello lungo parecchi giri; nono Sato e decimo un grande Scott Dixon, che è riuscito a limitare i danni recuperando più di 10 posizioni senza l’ausilio di nessuna neutralizzazione e scavalcando Ryan Hunter-Reay proprio all’ultimo giro.

Gara molto difficile per Filippi, solo 14° al traguardo, che dopo aver approfittato alla grande della confusione alla prima curva è stato vittima di una prima sosta molto lenta, che gli ha fatto perdere oltre dieci posizioni facendolo sprofondare a fondo gruppo. 22° Dracone, l’altro italiano impegnato ad Indianapolis, che ha chiuso doppiato a due giri mostrando però alcuni segni di miglioramento rispetto alle prime gare di campionato.

Archiviata la quinta gara di campionato, da domani si inizia a fare tremendamente sul serio: da lunedì e per i successivi cinque giorni i piloti saranno impegnati a definire gli assetti in vista della 99ª edizione 500 Miglia di Indianapolis, che si correrà tra due settimane; nel prossimo weekend, invece, si terranno le qualifiche per definire la griglia di partenza della 500 Miglia.

Questa la classifica finale della gara di ieri e quella generale del campionato, con Montoya che conserva la leadership del campionato anche se per soli 5 punti nei confronti di Will Power, che con la vittoria di Indianapolis si è portato in seconda posizione

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