Indycar 2015, Dixon vince in solitaria davanti a Kanaan

IndyCar
Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
7 Giugno 2015 - 10:00
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La nona gara stagionale del campionato Indycar 2015 è andata in archivio con una perentoria vittoria di Scott Dixon che sul traguardo ha preceduto il compagno di squadra Tony Kanaan di quasi 8 secondi e Helio Castroneves di 10. Dopo una prima fase di gara in sordina, il tre volte campione Indycar ha sfruttato l’unica neutralizzazione della giornata per annullare il distacco che lo separava dai primi e poi andare all’attacco delle prime due posizioni assieme al compagno di squadra Kanaan. Sfruttando il valzer del successivo giro di pit stop, Dixon ha preso il comando della gara per non mollarlo più fino alla bandiera a scacchi se non in occasione delle successive soste.

Al secondo posto, come detto, si è piazzato il suo compagno di squadra Kanaan, a completare la doppietta per il team Ganassi: al contrario del compagno di squadra, il brasiliano ha attaccato fin da subito le prime posizioni occupate dai piloti Penske e conquistando la leadership al giro 103, scavalcando in un colpo solo un Montoya in palese difficoltà, Castroneves e Dixon; Kanaan ha poi mantenuto la testa della gara fino al 139° giro, quando è stato scavalcato dal compagno di squadra in occasione della tornata di pit stop. Il brasiliano ha poi resistito nel finale agli attacchi del connazionale Helio Castroneves, conservando una seconda posizione che per lui rappresenta finora il miglior risultato stagionale.

Nulla da fare invece per il Team Penske, che visti i risultati delle prove si era avvicinato alla gara con ben altre aspettative: dopo aver dominato i primi giri con Power prima e Pagenaud poi, dopo la neutralizzazione la squadra di Roger Penske si è dovuta affidare a Juan Pablo Montoya ed Helio Castroneves, visto che nè il francese nè soprattutto l’australiano sono riusciti a tenere il ritmo dei migliori. Dopo la tornata di pit stop avvenuta in regime di bandiera gialla, Montoya e Castroneves si sono ritrovati ai primi due posti, ma nulla hanno potuto contro lo strapotere dei due piloti di Chip Ganassi e alla fine si sono dovuti accontentare della terza e quarta posizione, col brasiliano che ha preceduto il colombiano in un arrivo in volata.

Deludenti invece le prestazioni di Power e Pagenaud, che dopo aver condotto al comando la prima parte di gara sono letteralmente spariti dopo la neutralizzazione: il francese ha anche la scusante di aver perso alcune posizioni a causa di un pit stop lento sotto pace car, ma ciò non toglie che entrambi non siano stati assolutamente in grado di mantenere il ritmo dei primi: alla fine il francese ha chiuso all’undicesimo posto staccato di 2 giri, mentre il campione in carica si è preso ben 4 giri di distacco, chiudendo la gara al 13° posto.

Alle spalle di Castroneves e Montoya si sono piazzati Marco Andretti e Carlos Muñoz, che hanno salvato la giornata della loro squadra e della Honda: i due piloti della Andretti Autosport hanno adottato una tattica completamente diversa rispetto a quella dei primi e hanno deciso di effettuare una sosta in meno approfittando dei consumi contenuti del propulsore giapponese. La loro scelta ha pagato, visto che entrambi hanno guadagnato un paio di posizioni, ma probabilmente meno di quanto la squadra stessa si aspettasse. Andretti è stato anche l’ultimo pilota a tagliare il traguardo a pieni giri.

Kimball, Briscoe, Jakes e Chaves completano la top-10 davanti a Pagenaud, Karam e Will Power. 14° posto finale per Bourdais che ha preceduto Rahal, che per tutta la gara non è mai sembrato a suo agio con l’assetto della vettura e infatti ha chiuso con 5 giri di distacco; seguono poi Sato, Pippa Mann, un deludente Hunter-Reay e Stefano Coletti, che ha tagliato il traguardo con ben 9 giri di distacco. Una parentesi a parte la merita Hunter-Reay, che dopo aver distrutto la vettura durante le libere ed essersi qualificato in fondo al gruppo, ha condotto una gara completamente anonima, soprattutto se paragonata a quella dei suoi due compagni di squadra, chiudendo con ben 7 giri di distacco dal vincitore: una prestazione incredibile se si pensa che tre anni fa Hunter-Reay ha vinto il campionato Indycar e nel maggio 2014 la 500 Miglia di Indianapolis.

Quattro i ritirati, tutti per problemi meccanici: Vautier, Hawksworth e i due piloti del team CFH, Newgarden e Carpenter, che hanno posto fine in maniera ingloriosa ad un weekend che fin dalle prime prove libere sembrava essere nato male.

Dopo la 600 km del Texas Juan Pablo Montoya ha rafforzato la sua leadership in campionato portando a 35 i punti di vantaggio nei confronti del compagno di squadra, ma la vittoria di ieri ha riavvicinato pericolosamente alla vetta della classifica Scott Dixon, che ora più che mai rappresenta un pericolo assolutamente concreto per il Team Penske. Castroneves ha rafforzato la sua quarta posizione in classifica staccando Graham Rahal, mentre Marco Andretti si è portato in sesta posizione ad appena 6 punti dallo stesso Rahal.

Il prossimo appuntamento col campionato Indycar è per domenica prossima col Gran Premio di Toronto, l’unica gara che si disputerà al di fuori dei confini degli Stati Uniti.

Questi i risultati finali della gara e la classifica del campionato

Indy09R

Standing09

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