Indycar 2015, CFH domina a Toronto, Newgarden vince davanti a Filippi

IndyCar
Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
15 Giugno 2015 - 00:30
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L’unica tappa del campionato Indycar 2015 al di fuori degli Stati Uniti va in archivio con una strepitosa doppietta del team CFH Racing che piazza i suoi due piloti nelle prime due posizioni: a tagliare per primo il traguardo è stato Josef Newgarden che ha preceduto di un secondo e mezzo Luca Filippi, al suo primo podio in carriera nella Indycar; un risultato notevole per la squadra nata soltanto pochi mesi fa dalla fusione dei team di Ed Carpenter e Sarah Fisher, ma non certo sorprendente visto che già dalle libere entrambi i piloti avevano mostrato un passo notevole.

Newgarden ha costruito la sua vittoria grazie ad una strategia particolare che l’ha portato ad anticipare di molto la seconda sosta, avvenuta verso il 25° giro; grazie a questa scelta si è ritrovato al comando della gara pochi giri dopo, quando la pace car è entrata in pista a causa di un lungo di James Jakes e gran parte del gruppo è rientrata a sua volta ai box per fare rifornimento. Nella seconda metà di gara Newgarden ha costruito un buon margine nei confronti degli inseguitori che gli ha permesso di effettuare la seconda sosta in tutta tranquillità, senza correre il rischio di venire scavalcato da chi si sarebbe fermato dopo di lui.

Ben diversa è stata la gara di Filippi: la sua strategia è stata la stessa adottata dai primi, ma a differenza degli altri ha ritardato di alcuni giri l’ultima sosta; se da un lato questa scelta sarebbe potuta essere un boomerang in caso di neutralizzazione, dall’altro gli ha permesso di girare a serbatoi scarichi per qualche tornata e di costruire un margine con cui ha potuto scavalcare Power, Pagenaud, Bourdais e Dixon, ritrovandosi così alle spalle del compagno di squadra dopo il pit stop. Ad una quindicina di giri dalla fine l’italiano ha anche provato a prendersi la prima posizione ai danni del compagno di squadra, ma la resistenza decisa sia pur corretta di Newgarden l’ha portato a desistere e ad accontentarsi di una preziosa seconda posizione.

Completa il podio Helio Castroneves, autore di una strategia simile a quella di Filippi: al contrario della maggior parte degli altri concorrenti, il brasiliano non è rientrato ai box durante la prima caution bensì durante la seconda, ritardando il rifornimento di una decina di giri; ciò gli ha permesso di spingere molto a serbatoi scarichi prima dell’ultima sosta e di rientrare in pista immediatamente davanti a Filippi, cui però ha dovuto immediatamente cedere la posizione a causa delle gomme fredde.

Quarto posto per Power, autentico dominatore della prima parte di gara ma non fortunatissimo con le strategie: al contrario di quanto fatto da Filippi, il campione in carica ha anticipato l’ultima sosta per non correre il rischio di venir penalizzato da una caution, ma ha pagato questa scelta perdendo qualche secondo che, alla fine dei giochi, avrebbe potuto portarlo in seconda posizione. Quinta posizione finale per Bourdais, scavalcato da Power proprio nel corso dell’ultima sosta, e sesta per Kanaan, autore di una strategia simile a quella di Castroneves che l’ha portato a risalire da centro gruppo fino alla parte alta della classifica.

Settimo posto finale per Montoya, autore di una prestazione in chiaroscuro: dopo una decina di giri è sprofondato dalla terza all’ottava posizione a causa di un lungo alla curva 3 e verso metà gara ha subìto un doppio attacco da parte di Sato e Rahal; anche nel suo caso ciò che gli ha salvato la giornata è stata la scelta di posticipare l’ultima sosta che gli ha permesso di risalire fino alla settima posizione e di perdere solamente 6 punti nel confronto con Power. Ottavo posto finale per Scott Dixon, che nel finale ha provato invano ad attaccare Montoya, davanti a Graham Rahal e Takuma Sato, i primi tra i piloti con motore Honda. Solo undicesimo Simon Pagenaud, che dopo aver dato l’impressione di possedere il ritmo per vincere la gara è letteralmente sparito nella seconda metà, chiudendo a oltre 20 secondi dalla vetta.

Si chiude invece nel peggiore dei modi il weekend della Andretti Autosport: Marco Andretti ha portato a casa un 13° posto che serve oggettivamente a poco, ma peggio è andata ai suoi compagni di squadra: Carlos Muñoz si è dovuto ritirare per un problema al motore dopo una sessantina di giri; un vero peccato per lui, perché la sua strategia era simile a quella di Newgarden e a fine gara avrebbe potuto aspirare senza troppi problemi ad un piazzamento nella top five; sorte simile è toccata a Ryan Hunter-Reay, classificato 19° dopo essere rientrato ai box quando mancava un solo giro alla fine.

Oltre a Hunter-Reay e Muñoz c’è stato un solo altro ritiro, quello di Stefano Coletti dopo 40 giri a causa di un contatto contro il muro che, tra l’altro, ha anche portato alla seconda e ultima neutralizzazione della giornata. Un dato tutto sommato positivo, se si pensa ai precedenti di questa stagione in tutte le gare segnate dalla pioggia.

Dopo quasi un mese e mezzo di stress ininterrotto per piloti e meccanici, finalmente anche la Indycar si prende qualche giorno in più di pausa: le DW12 torneranno in pista tra due settimane, nella serata di sabato 27 giugno, in occasione della 500 Miglia di Fontana.

Queste le classifiche di gara e campionato: Montoya rimane in prima posizione con 27 punti di vantaggio su Power, 45 su Dixon e 52 su Castroneves

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Immagine di copertina presa dall’account Twitter dell’Honda Indy Toronto

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