Il sedile di un autobus pubblico

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
24 Giugno 2018 - 10:31
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Dopo la Cina e soprattutto Montecarlo era Ricciardo il prescelto, quello pronto per andare subito (inteso dal 2019) in Ferrari. Parlavano addirittura di contatti con Maranello, il fiume popolare inneggiava al suo nome.

Poi capita che Ricciardo passa di moda, Leclerc viene fuori come ampiamente previsto ed allora passa a lui la palla del prescelto. Dopo le prime due gare su Charles c’era già chi “ma non è che stia facendo meglio di Ericsson”. Poi il piccolo ha tirato fuori un paio di conigli dal cilindro ed ecco l’immediato ribaltone sull’onda del risultato.

Ora, quindi, è il monegasco il nuovo indicato per la monoposto numero 2 di casa Cavallino. Magari, oggi o in una prossima qualifica, Kimi tira fuori un turno buono ed allora “ma no, magari possiamo tenerlo per un altro anno”.

C’è che il sedile della seconda Ferrari sembra un posto non riservato di un autobus pubblico. C’è il passeggero abituale, quello che preferisce proprio quel posto lì (Raikkonen) ed ogni mattina lo occupa già dal capolinea. Quando manca lui c’è chi prende il suo posto saltuariamente. Da tempi lontani Bottas, poi Grosjean, poi Giovinazzi, ora Ricciardo e Leclerc. Sicuramente si tratta di un posto ambito, di quelli col finestrino e la seduta lunga e comoda, su questo non ci piove.

Però ecco, questa visione a dieci decimi sul singolo appuntamento, sulla singola qualifica, tra un po’ sui risultati delle prove libere, dà l’idea di come vengano valutati oggi i piloti. Che Leclerc sia in prospettiva un potenziale campione si è visto dalle ultime due stagioni dominate in GP3 ed in Formula 2 senza lasciare nulla agli avversari. I dubbi delle prime due gare erano forse quelli di chi non l’ha visto correre nelle categorie inferiori, che ci sta per carità, ma almeno attendere un attimo… 

Che Charles abbia i numeri per saltare su una Ferrari è un dato abbastanza certo, ma il passato dovrebbe ricordarci che nessun pilota della FDA fino ad ora ha esordito da titolare e che è molto difficile per Maranello mettere in macchina un pilota così giovane. Solo Red Bull opta per queste scelte in F1 solitamente, venendo per altro criticata spesso e volentieri per la sua politica “ammazza piloti”.

Su Kimi poco da dire: io, sentendomi pubblicamente silurato a giorni alterni, avrei fatto le valigie ben prima. Ricordo che nella scorsa stagione avrebbe potuto portare a casa due vittorie senza che nessuno potesse dire nulla, ma evidentemente è diventato da anni un po’ il bersaglio di un tiro a freccette. Meglio per lui chiudere davvero a fine anno e lasciare il posto sull’autobus. Così da vedere quanti altri ci saliranno sopra, dopo una gara o una qualifica buona.

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