Il caso di Alonso: è tanto difficile raccontare la verità?

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
22 Febbraio 2015 - 17:51
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Risposta alla domanda del titolo: evidentemente sì.

Sarà che con il passare del tempo uno crede di più ai complotti e all’omertà, però in quello che è successo oggi nei test di Barcellona ad Alonso è racchiuso tutto ciò che è la F1 in questo momento. Uno sport che raccoglie interesse quando ci sono episodi controversi o tragici, nel quale per conoscere la verità bisogna affidarsi alle proprie sensazioni più che a quello che viene scritto o raccontato in giro, tra addetti ai lavori e non.

Partiamo dal principio. In rete si legge, ancora adesso (17.45) di incidente spettacolare, come se Alonso avesse commesso un errore, come se ci fosse stato un cedimento meccanico sulla Mclaren con conseguente uscita di pista.

Nulla di tutto questo. Come testimonia Marca nella gallery qui sotto

http://www.marca.com/albumes/2015/02/22/el_accidente_de_alonso_en_montmelo_2015/index.html

e come ha dichiarato Vettel, dicendo che Fernando (mentre non si andava certo a pieno gas) ad un certo punto ha deviato verso destra, andando di fatto a portare la Mclaren a bordo pista, appoggiandosi al muro e rompendo l’ala anteriore che poi, come si vede dalle immagini, si sbriciola come succede nella maggior parte dei casi.

Ora: il manager di Alonso dice : “smentiamo che Alonso sia svenuto in macchina, è stato un normale incidente di pista”. Certo, quindi in un normale incidente di pista, un pilota va a “parcheggiare” (a velocità sostenuta, ovvio)  la vettura a bordo pista mentre sta girando, e rimane minuti in auto mentre i medici chiamano soccorsi e ambulanza senza aver sbattuto in modo violento come si legge sul web. Se vogliamo anche credere alla marmotta che confeziona la cioccolata, facciamo pure. Però certe dichiarazioni, oltre a lasciare il tempo che trovano, sono anche piuttosto offensive nei confronti di tanti tifosi e appassionati, che leggono certe dichiarazioni e si sentono presi in giro, oltre ad essere preoccupati per le sorti del pilota. Che, a quanto pare, rimarrà in osservazione questa notte dopo che la tac ha escluso problemi.

Perché se poi la Mclaren stessa afferma che nel pomeriggio Button non gira, qualcosa non quadra. La MP4-30, dalle foto circolanti oggi, ala anteriore a parte non aveva apparenti problemi derivanti dal contatto ‘piatto’ col muretto interno della curva tre. Probabilmente, si tratta quindi di un problema di diverso tipo. Potrebbe essere elettrico, ad esempio. Quanti piloti dopo un’uscita come quella di Fernando vengono trattati in pista e sedati per uno stato di agitazione, portati al centro medico prima e in ospedale in elicottero, per subire poi una tac e rimanere in osservazione una notte? Un pilota che corre da oltre 10 anni in Formula 1 e da chissà quanti altri nel motorsport, può agitarsi tanto da necessitare sedativi per un episodio del genere?

Mi spiace percorrere la strada di chi vuole insinuare, però per quanto mi riguarda quello che è successo oggi non ha a che vedere con un semplice problema tecnico ma con qualcosa di più particolare e forse grave. Qualcuno ha insinuato che Alonso sia svenuto in auto? Perchè la necessità di smentire? E se la causa fosse una qualche dispersione di corrente elettrica? Si sa, queste auto ormai sono delle batterie volanti. Il pilota in abitacolo dovrebbe essere completamente isolato, lo sappiamo, ma la dinamica è troppo strana per non lasciar pensare ad eventualità particolari. Lo stato di agitazione di Fernando, poi, alimenta l’ipotesi. Il non girare della Mclaren nel pomeriggio, contribuisce. Ma non lo sapremo mai, probabilmente.

Per rispetto a chi ha ancora voglia di seguire quello che rimane di questo sport, però, bisognerebbe imparare ad essere più chiari e precisi, lasciare meno spazio alle interpretazioni.

Nascondere, affossare, insabbiare (ricordate la storia del video “inesistente” della FOM della gru contro la quale si è scontrato il povero Jules Bianchi?) dopo un po’ stanca.

Eppure c’è continua a marciarci sopra. Avanti così.

E speriamo che Fernando giovedì sia regolarmente sulla sua Mclaren, che poi è la cosa più importante.

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Un Commento su “Il caso di Alonso: è tanto difficile raccontare la verità?”
giovanesaggio dice:

Per rispondere alla domanda del titolo: secondo me si. Io credo che in Mclaren prima di parlare vogliano avere dati certi su tutte le possibili cause del problema (sempre che ce ne sia stato uno sulla macchina, ovviamente). E poi è inutile sbilanciarsi ora sulle condizioni di Fernando, sembrerebbe star bene ma credo sia difficile fare un quadro preciso in 4 ore.

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