Il battesimo di Carey

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
21 Settembre 2016 - 09:30
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Domenica è andato in scena il battesimo del nuovo padrone della F1, sua Maestà Chase Carey. Ed è avvenuto nel luogo forse più caratteristico di questa era della Formula, quella Singapore che nel 2008 (oh, son passati già 8 anni) ha inaugurato il GP in notturna tra led, lampioni, carene illuminate, visiere trasparenti e caschi riflettenti.

Il nuovo padre padrone (ammesso che il vecchio Bernie non ci ammazzi tutti) ha un suo segno caratteristico: i baffoni da sparviero che, più che da imprenditore americano, sanno di tedescone in visita di piacere all’Oktoberfest. Più in generale, a prima vista, mi ha ricordato anche una certa somiglianza con il capitano Edward Smith. Se non sapete chi sia, cercate alla voce “Titanic”, 14 aprile 1912. No, non voglio dire che per osmosi anche il risultato della sua presidenza sarà simile per quanto riguarda la F1, si tratta solo di estetica, per ora.

Il gran capo si è fatto vedere nel Paddock ed è stato ripreso, oltre che a fianco al suo predecessore (ma lo è davvero, visto che resta Amministratore Delegato?!) anche vicino ai vari team principal, come per dire “Uè, sono arrivato”. Il curriculum del Sig. Carey è molto imprenditoriale e poco sportivo, a parte una parentesi come giocatore di rugby. Diciamo che, con i motori, non mi sembra che abbia avuto molti contatti, ma questo non necessariamente è un punto a sfavore. È uomo che ha a che fare con le televisioni (ha contribuito alla nascita di canali come Fox Sports, che gli abbonati di Sky conoscono, e Fox News), quindi in futuro possiamo forse aspettarci qualcosa di diverso dal punto di vista televisivo, magari anche dei diritti, della Formula 1. D’altronde Bernie in quest’ambiente ci vive da decenni, e non è che sia esente da colpe.

Ma la Formula 1, il Signor Carey, come l’ha accolto? Beh, tanto per iniziare con un bel varano di proporzioni abbastanza importanti che si è messo ad attraversare la pista davanti al Toro di Max Verstappen, uno a caso. Con classe, però. Da cittadino educato ha guardato prima a destra e a sinistra. Successivamente con una polemica abbastanza sterile su una presunta irregolarità della Mercedes nella zona del telaio che avvolge le sospensioni anteriori. Questione di misure, millimetri, vanity panel, un grido “al ladro al ladro” che boh, mi lascia abbastanza stranito: perché nell’era social mi pare abbastanza assurdo che di tutto questo ci si accorga a sei gare dal termine della stagione. Poi siamo passati ai fatti, ovvero la pole inaspettata di Rosberg e il tanto inaspettato weekend no di Hamilton tra errori e passo non all’altezza del compagno. Carey, come primo appuntamento, non si è fatto mancare nemmeno la partenza col botto (quello di Hulkenberg in partenza), una bella Safety Car per conoscere per bene anche l’idolo Maylander, la rimontona di Vettel dal fondo, il sorpasso di Raikkonen su Hamilton, roba di cui non ho memoria da anni, anni e ancora anni. Infine, la vittoria e lo switch al vertice della classifica tra Nico e Lewis.

Ciliegina sulla torta, il commissario che attraversa la pista davanti al gruppone nelle fasi di ripartenza. Roba inguardabile e sulla quale la FIA ha aperto un’inchiestina. Ma evidentemente, la gente in mezzo alla strada a Singapore piace proprio: ricordate l’anno scorso?

Spero che Carey, tra le altre cose, abbia visto e si sia gustato bene anche un po’ di umanità nella difesa eroica di Kvyat su Verstappen, lo schiaffo del trombato al tombeur. La rimontona di Ricciardo su Rosberg, nelle fasi finali, ha dato modo di tenere alta l’attenzione in una gara che si era preannunciata abbastanza lineare.

Tutto sommato, baffo Chase, non ha iniziato male a livello di input. Non so però cosa aspettarmi (o sperare?) dalla sua presidenza. Non credo abbia le conoscenze tecniche necessarie per cambiare il corso della categoria, vista l’esperienza imprenditoriale. Quindi non mi illudo di chissà quale cambiamento. Bernie resterà ancora al suo posto per tre annetti, quindi…

Come dice il vecchio proverbio finlandese…?

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