Honda in alto mare: sviluppo sì o no? Alla Fia la decisione finale

F1Regolamento
Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
7 Gennaio 2015 - 14:00
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Il premio del primo problema politico del 2015 va alla Honda. Non è andato infatti giù alla casa giapponese, in procinto di rientrare nel mondiale come partner Mclaren, il fatto di essere esclusa dalla possibilità di sviluppare la propria power unit durante l’anno in quanto nuovo motorista dell’era turbo.

Mclaren, Renault e Ferrari, infatti, al momento saranno autorizzati a spendere i famosi 32 gettoni di sviluppo durante la stagione per migliorare le proprie power unit. Non essendo questo permesso, da regolamento, ai motoristi al primo anno con la tecnologia ibrida/turbo, Honda al momento è fuori dai giochi.

Al momento, appunto, perché Mclaren sta spingendo affinché la Fia chiuda un occhio e permetta alla casa giapponese di avere pari diritti rispetto agli altri tre motoristi, già rodati dal 2014.

La questione è leggermente spinosa, e vede più interpretazioni. Così come Ferrari, Renault e Mercedes hanno dovuto omologare la propria power unit al primo anno, il 2014, entro il 28 febbraio, la stessa prassi è chiesta ad Honda. Dal punto di vista regolamentare, questo potrebbe essere corretto. Restando queste le condizioni, Honda avrebbe modo di sviluppare la propria PU entro e non oltre il 28 febbraio 2015, mentre gli altri tre motoristi avrebbero modo di sviluppare, essendo al secondo anno, le proprie grazie ai 32 gettoni di cui tanto si è parlato. Honda, a questo punto, si sentirebbe in forte svantaggio rispetto ai concorrenti.

C’è però un dettaglio, non da poco, da tenere in considerazione: Honda ha avuto un anno in più per poter progettare e testare la propria PU prima di entrare in gioco. E, sicuramente, avrà preso spunti dai problemi e dalle soluzioni adottate dai concorrenti per far fronte a problemi di gioventù e affidabilità, ad esempio sulla disposizione dei componenti e sul raffreddamento delle stesse. A questo punto, escluso il test di Abu Dhabi, non si conosce il valore attuale di Honda, che per assurdo potrebbe anche essere in vantaggio in partenza rispetto agli altri grazie all’anno in più di sviluppo e test in proprio.

In ogni caso, Mclaren e Honda hanno chiesto un incontro alla FIA per capire che margini ci sono per ottenere una deroga, o trovare qualche altro cavillo al quale appellarsi per avere pari diritti con i concorrenti.

Le vie della politica sono infinite, a breve avremo novità.

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