Guai finanziari anche per la Force India

F1
Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
28 Ottobre 2014 - 09:26
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I guai finanziari sembrano tormentare anche la Force India, sebbene i problemi non siano gravi come quelli di Caterham e Marussia, è comunque un altro segnale d’allarme che in F1 ci sia qualcosa che non vada nella gestione dei costi e nella disuguaglianza sempre più marcata tra grandi team e piccoli team.

La Caterham e la Marussia non parteciperanno al Gran Premio degli USA e molto probabilmente anche a quello del Brasile. La Force India si è salvata dal saltare il Gran Premio negli Stati Uniti per un pagamento effettuato all’ultimo minuto, ovvero un pagamento al proprio fornitore di motori, la Mercedes. Bob Fernley della Force India ha comunque commentato che solo i grandi team hanno potere decisionale nello Strategy Group, e che “se si continuerà così, perderemo altri team“.

In questo momento, la lotta con la McLaren nel Campionato Costruttori per la Force India è vitale, perché se si classificasse quinta, riceverebbe 62 milioni di dollari come premio, al posto di 59 se si classificasse sesta. Potrebbero sembrare differenze “irrisorie”, ma qualche milione può fare la differenza e garantire la sopravvivenza a un team in difficoltà.

Intanto, Kevin Eason del Times ha sollevato un’interessante questione: ad Austin bisognerà anche rivedere la sessione di qualifica, visto che ci saranno 18 monoposto in pista, e 17 parteciperanno alle qualifiche, dato che Sebastian Vettel domenica partirà direttamente dalla pitlane, a causa dell’utilizzo del sesto motore nella stagione: “La FIA dovrà rivedere e riconsiderare le tre sessioni di qualifiche, perché non ci sono abbastanza monoposto per la normale sequenza di eliminazioni“.

 

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